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"HA PARLATO": MINERBA RISCHIA RAPPRESAGLIE?

Il Museo possiede una ricca raccolta di manifesti per ogni occasione
L'hanno presa male, al Museo del Cinema. Ma immagino che sia stata per loro una giornata caldina.
Stamattina, dopo il post della notte a proposito dell'uscita di Giovanni Minerba dalla direzione del Tglff, presumo che nelle redazioni torinesi si sia scatenata la caccia alla dichiarazione di Giovanni Minerba, direttore uscente del Tglff. 
Non posso sapere cos'abbia esattamente detto lo sventurato ai cronisti. Talora nel passaggio dalla conversazione allo scritto si perdono le sfumature. Insomma: sui giornali on line è uscita una frase piuttosto tosta ("Sono ovviamente molto amareggiato. O si mangia la minestra o si salta dalla finestra", che in sede di titolo diventa "Minerba annuncia: Mi hanno silurato"). Su un'altra testata il titolo è un drammatico "Messo alla porta dopo 32 anni"
Con me Minerba era stato molto abbottonato, rifiutandosi di rilasciare dichiarazioni. Men che meno patetiche. Tanto che le informazioni vere le ho raccolte da altre fonti. Torino è una piccola città, tutti sanno tutto di tutti.

Sono incazzati come bufali

Fatto sta che quelli del Museo e il terzetto di assessori che gestisce la faccenda (Giusta, Leon e Parigi) leggono i giornali on line, si impermaliscono, e se ne escono con un comunicato "In risposta alle dichiarazioni di Giovanni Minerba" a dir poco piccatissimo: "Il Museo Nazionale del Cinema prende atto delle dichiarazioni di Giovanni Minerba, che arrivano alla conclusione di un lungo percorso condiviso con lui e con gli assessori Francesca Leon, Antonella Parigi e Marco Giusta in relazione al suo ruolo nel Tglff e che prevedeva la presidenza con il compito di definire le linee guida con il direttore artistico di anno in anno. Alla luce di questi nuovi sviluppi, il Museo nei prossimi giorni valuterà la definizione del rapporto".
E che vuol dire? Devo dedurre che a questo punto gli allegri zuavi sono inclini, per ripicca, a cacciare Minerba con un calcio nel culo, senza ringraziamenti, consulenze o ruoli onorifici?
Molto meschino, direi. Se pure Minerba avesse davvero pronunciato quelle esatte parole, i casi sono due: o le condizioni che gli proponevate avevano un senso, e allora non si capisce perché dovrebbero cambiare "alla luce di questi nuovi sviluppi"; o non ce l'avevano, e allora perchè gliele proponevate?
E che avrebbe detto di così terribile, Minerba? Quello che pensa, come si sente. Mica vi ha insultato le mamme. 

Taci e obbedisci: le nuove frontiere della libertà di pensiero

Forse per "nuovi sviluppi" gli incazzusi intendono la scarsa propensione del licenziando a leccare la mano di chi lo mette alla porta. O forse gli incazzusi sono convinti che Minerba abbia volontariamente vuotato il sacco con i giornalisti per chissà quale losco fine: e beh, raga, ho una notizia per voi, un buon professionista se la ride dei vostri segretucci di Pulcinella, e non ha bisogno di aspettare la soffiata della vittima di turno per sgamarvi. Tant'è che, per dimostrarvelo, potrei scrivervi qui il nome e cognome della prossima direttrice del Tglff; e se non lo faccio è solo perché mi avete pregato di non farlo, e io non lo considero così importante, né voglio creare casini e danneggiare un'altra innocente. Ho rispetto delle regole, io. Finché non le cambiano gli altri.
Terza ipotesi, tutt'altro che peregrina: quegli indomiti paladini della libertà di pensiero non sopportano che qualcuno esprima pensieri men che ossequiosi nei loro confronti.
Ma dove cazzo siamo finiti? Nel paese dello zitti zitti il potere vi ascolta? E come pensano adesso di "definire il rapporto" con Minerba "alla luce di questi nuovi sviluppi"? Con un sasso in bocca?
Vorrei sapere come gli vengono 'ste uscite. Da quelle parti vedono troppi film di Scorsese. 

Nessuno tocchi Minerba

Mi ero approcciato alla vicenda con molta moderazione. Avevo scritto un post informato ma interlocutorio, senza indignazioni fuori luogo o intemerate populiste. 
Ma adesso che leggo quell'infelice comunicato sento che mi monta la carogna. Signori belli, non ci si comporta così. Il buon governo non prevede rappresaglie.
Io dico: nessuno tocchi Minerba. Dategli ciò che gli spetta, con rispetto e riconoscenza. Evitate di sciorinarci sotto il naso un'ennesima prova di protervia e miserevole risentimento. E cercate, nella vostra vita pubblica, di dare a Torino almeno un decimo di quello che le ha dato Giovanni Minerba. Dopo, soltanto dopo, potrete permettervi di giudicare.

Aggiornamento: Minerba ha firmato

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