Giovanni Minerba non sarà più direttore |
Più che altro mi rassicura la certezza che ha già firmato il contratto d'incarico Piero Valetto, l'irrinunciabile uomo-macchina del Festival: se lui è al lavoro, il Tglff non è ancora morto.
Un progetto "innovativo". Incrocio le dita
Mantengo comunque una prudente riserva: grande è la potenza della Legge di Murphy sotto ogni cielo, ma grandissima al Museo del Cinema. Se finirà tutto in vacca, non cadrò dalle nuvole.
La pratica Tglff è gestita dagli assessori Giusta e Leon. Poiché la questione è seria, vi risparmio le facili battute, e vi dico invece che a quanto mi risulta Giusta e Leon avrebbero anche un progetto innovativo per il Tglff: pare che intendano "collegarlo di più alla città". Boh. Di 'sti tempi, quando sento parlare di progetti innovativi mi vengono i brividi. Ma oggi sono così, sbarazzino e pervaso da insolito e ingiustificabile ottimismo. Per cui mi sbrivido e mi sforzo di vedere il bicchiere mezzo pieno. Se hanno un progetto vuol dire che ci pensano. E' pur sempre qualcosa: almeno non se ne sono dimenticati.
La seconda notizia, ancora in evoluzione, è molto più triste. Ma non inattesa. Oggi, in base a informazioni che considero più che attendibili, mi sento in grado di annunciare che entro pochi giorni Giovanni Minerba non sarà più il direttore del Tglff.
Il benservito a Minerba non è una sorpresa. Da anni si parlava, negli ambulacri della politica torinese, di un cambio al vertice del Tglff. Già Braccialarghe aveva abbozzato un progetto, che prevedeva per Minerba la presidenza onoraria e una qualche forma di consulenza nell'ambito del Festival. La cosa si era poi bloccata, rimanendo però sottotraccia: la nuova amministrazione comunale l'ha ripresa con prontezza degna di miglior causa.
Forse, dopo trentuno edizione di Cinema Gay dirette (molto bene) da Minerba, era pure fatale che prima o poi ciò accadesse. A me dispiace, perché Minerba è Minerba e Minerba è il Festival, e senza di lui non so che cosa diventerà il Festival. Ma all things must pass, e passerà anche questa. Purché non salti su qualche cretino a blaterare che "nessuno è indispensabile", perché quella lì è una cazzata autoconsolatoria inventata da una persona non indispensabile.
La pratica Tglff è gestita dagli assessori Giusta e Leon. Poiché la questione è seria, vi risparmio le facili battute, e vi dico invece che a quanto mi risulta Giusta e Leon avrebbero anche un progetto innovativo per il Tglff: pare che intendano "collegarlo di più alla città". Boh. Di 'sti tempi, quando sento parlare di progetti innovativi mi vengono i brividi. Ma oggi sono così, sbarazzino e pervaso da insolito e ingiustificabile ottimismo. Per cui mi sbrivido e mi sforzo di vedere il bicchiere mezzo pieno. Se hanno un progetto vuol dire che ci pensano. E' pur sempre qualcosa: almeno non se ne sono dimenticati.
Minerba: si cerca l'accordo per un'uscita con onore
Giovanni Minerba con l'Antonellina Parigi alla presentazione del Tglff 2015 |
A quanto mi risulta, Minerba abbandonerà la direzione di certo a malincuore e controvoglia, ma se non altro con i massimi onori quantomeno formali: gli garantiranno un'uscita dignitosa sotto ogni punto di vista e - mi auguro - il Tglff non perderà totalmente il suo prezioso patrimonio di esperienza e credibilità. E' in corso una trattativa, i termini precisi dell'accordo sono in via di definizione. Vi terrò informati.
Di più non dico. Aspetto l'ufficialità, prima di dare un giudizio, perché in questa città non è sicuro neppure che domani sorga il sole.
Non dovrebbe mancare molto alle firme, comunque.
Non dovrebbe mancare molto alle firme, comunque.
Un addio annunciato
Forse, dopo trentuno edizione di Cinema Gay dirette (molto bene) da Minerba, era pure fatale che prima o poi ciò accadesse. A me dispiace, perché Minerba è Minerba e Minerba è il Festival, e senza di lui non so che cosa diventerà il Festival. Ma all things must pass, e passerà anche questa. Purché non salti su qualche cretino a blaterare che "nessuno è indispensabile", perché quella lì è una cazzata autoconsolatoria inventata da una persona non indispensabile.
C'è già un nome per la successione
A quanto mi risulta, è già pronto un nome per la successione, indicato dai Cinquestelle.
In teoria il nuovo direttore dovrebbe essere nominato dal Comitato di gestione del Museo del Cinema. Abbiamo anche di recente sperimentato quanta autonomia dal potere politico abbia il Comitato di gestione, e quanto il potere politico se ne sbatta il culo delle eventualissime scelte autonome del Comitato di gestione: per cui diciamo pure che è già pronto un nome per la successione, indicato dai Cinquestelle.
In teoria il nuovo direttore dovrebbe essere nominato dal Comitato di gestione del Museo del Cinema. Abbiamo anche di recente sperimentato quanta autonomia dal potere politico abbia il Comitato di gestione, e quanto il potere politico se ne sbatta il culo delle eventualissime scelte autonome del Comitato di gestione: per cui diciamo pure che è già pronto un nome per la successione, indicato dai Cinquestelle.
Anche in questo caso mi rifiuto di bruciare il lavorìo in atto: che se poi qualcosa gli andasse storto, capaci che danno a me la colpa. A me, o ai marziani: dipende dai giorni.
Mi limito quindi a dire che il nuovo direttore del Tglff è già stato individuato: e se davvero sarà chi penso io sorprenderà molti. Almeno per fattori anagrafici. Mi sbilancio e aggiungo un'ultima cosa: il compito che l'attenderà sarà, diciamo, un banco di prova che richiederà impegno. E ho detto tutto.
Adesso mi siedo e mi godo lo spettacolo del toto-direttore.
Aggiornamento: "Ha parlato": Minerba rischia rappresaglie?
Aggiornamento: Ok, è Irene Dionisio per Cinema Gay: chi l'aveva indovinato?
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