Questa è una jazz band. La Notte Bianca invece è Jazz, ma senza band(i). Oggi sono una fucina di calembours... |
Riassumiamo:
1) La direzione del festival vero è proprio, Narrazioni Jazz, è stata affidata - con chiamata diretta senza bando - a Stefano Zenni, ovvero l'ex direttore del Torino Jazz Festival, che in quel ruolo non aveva demeritato. Avrà a disposizione un budget di circa 400 mila euro: non è ancora chiaro se cercheranno sponsor, come in passato, o se li caccerà direttamente il Comune, del che dubito in quanto il Comune è alla canna del gas. Narrazioni Jazz proporrà cinque concerti serali all'Auditorium del Lingotto, più altri (cinque?) pomeridiani al Piccolo Regio.
2) Jazz per la Città, il cartellone delle manifestazioni "off" (soprattutto nelle periferie), consisterà in otto progetti proposti da associazioni locali, che verranno scelti scelti tramite bando e finanziati fino a un massimo di 7 mila euro cadauno. Mi specificano ora che non saranno necessariamente concerti: andranno bene anche mostre, reading o performance sul tema "jazz e letteratura".
3) E poi c'è la Notte Bianca del Jazz, idea davvero originalissima: al festival di Moncalieri la fanno da anni, con l'intelligenza però di chiamarla "Notte Nera", trattandosi di jazz.
Tale Notte Bianca si articolerà su tre "piccoli palchi", ovviamente in periferia. Anche l'organizzazione della Notte Bianca è stata affidata direttamente, senza bando: ed è stata affidata alla Map (Music Art Performers) associazione formata da chi fino all'anno passato organizzava il Fringe nell'ambito del Tjf. In altre parole, la Notte Bianca la farà Francesco Astore. Non sarà invece coinvolto Furio Di Castri, che di Fringe era il direttore ma ha preferito uscire di scena poiché non condivideva il nuovo progetto.
Non ho ancora avuto tempo di informarmi sul costo.
Un coraggio da Leon: Niente bando, mi assumo le mie responsabilità
A chi mugugna per il mancato ricorso al bando, l'assessore alle Fontane Francesca Leon replica, con un inusitato sussulto di orgoglio che le fa onore, che quelli di Fringe hanno lavorato bene e pertanto meritano fiducia e che lei si assume la responsabilità politica della scelta: com'è suo diritto e soprattutto suo dovere.Apprezzo che almeno in questo caso la "fedina politica" pregressa del soggetto interessato (in passato vicino al pd, Astore ha strettamente collaborato con la giunta Fassino) non costituisca una condizione ostativa. Alessandro Bianchi, per dire, è stato meno fortunato.
Ma apprezzo soprattutto il fatto che una volta tanto che 'sti politici indecisi a tutto si prendano uno straccio di responsabilità, anziché nascondere le loro vergogne dietro alla foglia di fico di un qualche bando truccato.
Com'è nata la Notte Bianca
In realtà, affidando la Notte Bianca ad Astore la Leon più che offrire una prova di coraggio paga un debito, se è vero che ogni promessa è debito.Ricorderete bene cosa accadde quando Astore protestò, tramite Facebook, perché gli organizzatori del Fringe non erano stati ascoltati dalla Leon. La Leon in persona si affrettò a telefonargli impegnandosi a ricevere lui e i suoi soci. L'incontro ci fu, Astore & Co ricevettero rassicurazioni, e a quanto pare non erano parole scritte sull'acqua. Un paio di mesi fa ad Astore e compagni è stato offerto di inserirsi nel "festival diffuso", ma senza passare dal bando e quindi al di fuori del progetto "Jazz per la Città": nasce così la Notte Bianca del Jazz.
Lo dico sempre io: se volete farvi ascoltare dai politici, scrivete su Facebook. E' l'unica cosa che leggono.
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