“Tempo di Libri sarà una kermesse unica – ha detto Corrado Peraboni, amministratore delegato di Fiera Milano – poiché sarà in grado di arricchire culturalmente tutta la città di Milano, capitale dell’editoria e centro culturale. Milano aveva bisogno di un salone dedicato al mondo dell’editoria, noi siamo riusciti a colmare questo gap e oggi, finalmente, possiamo dire che abbiamo realizzato il nostro sogno”
La baldanzosa dichiarazione in epigrafe risale al 5 ottobre 2016, in occasione della presentazione del "Salone del Libro" alla milanese. Corrado Peraboni da ieri non è più amministratore delegato di Fiera Milano. L'intero CdA della società meneghina si è dimesso per scongiurare il commissariamento in seguito all'inchiesta su sospette infiltrazioni mafiose.
Il Peraboni, per intenderci, è quello che si bullava quando ancora Franceschini tentava di mediare per un "Salone congiunto" fra Milano e Torino. Ricordate? "Per noi non cambia nulla, andiamo avanti con il nostro progetto, semmai a Torino possono organizzare qualche evento" proclamava il burbanzoso su "Repubblica" del 14 settembre.
Ecco. Alla luce dei nuovi eventi bisogna riconoscere che noi restiamo piciu, ma i milanesi sono proprio pirla. E se noi ci abbiamo la rogna, loro ci hanno la scabbia.
Ma soprattutto appare ormai evidente che i Saloni del Libro portano sfiga.
P.S. Se però adesso quelli di Aie&Mondazzoli vengono a bussarci alla porta per tornare a Torino, minimo minimo gli si sputa in un occhio, nevvero?
P.S. Se però adesso quelli di Aie&Mondazzoli vengono a bussarci alla porta per tornare a Torino, minimo minimo gli si sputa in un occhio, nevvero?
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