Come ben si sa, questo non è un blog di economia. Però quando si parla del bilancio della Fondazione Crt, uno dei massimi sostegni al lavoro culturale a Torino e in Piemonte (tanto più adesso con l'operazione Ogr), anche questo blog non può non tenerne conto. Per cui ricevo e - pur ribadendo la mia totale incompetenza in materia - doverosamente pubblico:
Il Consiglio di Amministrazione della Fondazione Crt, che si è riunito oggi a Torino sotto la presidenza del professor Giovanni Quaglia, ha approvato il progetto di Bilancio 2016. Il documento sarà sottoposto all'esame del Consiglio di Indirizzo per le valutazioni di competenza.
Gli eccellenti risultati ottenuti nella gestione degli ultimi esercizi e nella valorizzazione degli investimenti e la tenuta degli altri flussi reddituali hanno consentito alla Fondazione Crt di azzerare il debito (50 milioni di euro a fine 2015) e ottenere una posizione finanziaria netta ampiamente positiva (+363 milioni di euro, +23% rispetto al 2015).
L’aumento dei proventi e il contenimento dei costi operativi hanno permesso di effettuare tutti gli opportuni accantonamenti prudenziali e di far fronte alla minusvalenza di 80 milioni di euro registrata a causa della partecipazione all'aumento di capitale di UniCredit conclusosi nel febbraio di quest’anno. L’avanzo di esercizio registrato ammonta infatti a 35 milioni di euro e il totale investimenti a valori di mercato è pari a circa 3 miliardi di euro.
Nonostante la persistenza di una fiscalità certamente non favorevole anche per soggetti non-profit come la Fondazione (il carico fiscale complessivo sopportato dalla Fondazione nel 2016 ha superato i 28 milioni di euro) e la partecipazione all’impegnativo aumento di capitale di UniCredit, la Fondazione Crt è addirittura riuscita a rafforzare il proprio considerevole sostegno al territorio, attivando risorse per circa 90 milioni di euro nel 2016: quasi il doppio rispetto al 2015.
Il fondo di stabilizzazione delle erogazioni, con lungimiranza reso forte già negli scorsi anni, è ancora oggi, con una disponibilità di 182 milioni di euro, in grado di garantire continuità nell'attività istituzionale futura della Fondazione.
Il consolidamento degli equilibri gestionali e i positivi risultati conseguiti consentono alla Fondazione Crt di guardare al futuro con fiducia e di prevedere di poter attivare un ammontare rilevante di risorse per il territorio anche nel 2017.
“Il bilancio della Fondazione Crt gode di ottima salute – commenta il presidente della Fondazione Crt Giovanni Quaglia –. Possiamo così destinare risorse molto consistenti al Piemonte e alla Valle d’Aosta, intervenendo sia per valorizzare un patrimonio comune fatto di arte, cultura, giovani talenti, ricerca, innovazione, sia per contrastare le tante fragilità delle persone e del territorio: penso, in particolare, al sostegno di chi è in difficoltà, al sistema di protezione civile e di primo soccorso, alla salvaguardia dell’ambiente, anche attraverso significativi investimenti immobiliari di carattere etico. I risultati positivi del 2016 sono il frutto di un impegno tenace e costante negli anni da parte di tutta la struttura della Fondazione, che ho l’onore di presiedere dal 1 febbraio scorso”.
“Siamo riusciti anche quest’anno a ottenere risultati significativamente positivi in un contesto economico-finanziario non semplice, con mercati volatili e rendimenti molto contenuti, caratterizzato anche dalla partecipazione ad un impegnativo aumento di capitale UniCredit – afferma il segretario generale Massimo Lapucci. – Peraltro, il raggiungimento di uno stabile equilibrio tra le politiche di prudenza gestionale e la dinamicità della gestione patrimoniale continua a produrre ottimi risultati: basti pensare all’azzeramento del debito, dopo un chiaro percorso intrapreso negli ultimi esercizi, al consolidamento degli equilibri di tesoreria, alla diminuzione degli oneri di gestione e ai positivi risultati della gestione patrimoniale”.
Il Consiglio di Amministrazione della Fondazione Crt, che si è riunito oggi a Torino sotto la presidenza del professor Giovanni Quaglia, ha approvato il progetto di Bilancio 2016. Il documento sarà sottoposto all'esame del Consiglio di Indirizzo per le valutazioni di competenza.
Gli eccellenti risultati ottenuti nella gestione degli ultimi esercizi e nella valorizzazione degli investimenti e la tenuta degli altri flussi reddituali hanno consentito alla Fondazione Crt di azzerare il debito (50 milioni di euro a fine 2015) e ottenere una posizione finanziaria netta ampiamente positiva (+363 milioni di euro, +23% rispetto al 2015).
L’aumento dei proventi e il contenimento dei costi operativi hanno permesso di effettuare tutti gli opportuni accantonamenti prudenziali e di far fronte alla minusvalenza di 80 milioni di euro registrata a causa della partecipazione all'aumento di capitale di UniCredit conclusosi nel febbraio di quest’anno. L’avanzo di esercizio registrato ammonta infatti a 35 milioni di euro e il totale investimenti a valori di mercato è pari a circa 3 miliardi di euro.
Nonostante la persistenza di una fiscalità certamente non favorevole anche per soggetti non-profit come la Fondazione (il carico fiscale complessivo sopportato dalla Fondazione nel 2016 ha superato i 28 milioni di euro) e la partecipazione all’impegnativo aumento di capitale di UniCredit, la Fondazione Crt è addirittura riuscita a rafforzare il proprio considerevole sostegno al territorio, attivando risorse per circa 90 milioni di euro nel 2016: quasi il doppio rispetto al 2015.
Il fondo di stabilizzazione delle erogazioni, con lungimiranza reso forte già negli scorsi anni, è ancora oggi, con una disponibilità di 182 milioni di euro, in grado di garantire continuità nell'attività istituzionale futura della Fondazione.
Il consolidamento degli equilibri gestionali e i positivi risultati conseguiti consentono alla Fondazione Crt di guardare al futuro con fiducia e di prevedere di poter attivare un ammontare rilevante di risorse per il territorio anche nel 2017.
“Il bilancio della Fondazione Crt gode di ottima salute – commenta il presidente della Fondazione Crt Giovanni Quaglia –. Possiamo così destinare risorse molto consistenti al Piemonte e alla Valle d’Aosta, intervenendo sia per valorizzare un patrimonio comune fatto di arte, cultura, giovani talenti, ricerca, innovazione, sia per contrastare le tante fragilità delle persone e del territorio: penso, in particolare, al sostegno di chi è in difficoltà, al sistema di protezione civile e di primo soccorso, alla salvaguardia dell’ambiente, anche attraverso significativi investimenti immobiliari di carattere etico. I risultati positivi del 2016 sono il frutto di un impegno tenace e costante negli anni da parte di tutta la struttura della Fondazione, che ho l’onore di presiedere dal 1 febbraio scorso”.
“Siamo riusciti anche quest’anno a ottenere risultati significativamente positivi in un contesto economico-finanziario non semplice, con mercati volatili e rendimenti molto contenuti, caratterizzato anche dalla partecipazione ad un impegnativo aumento di capitale UniCredit – afferma il segretario generale Massimo Lapucci. – Peraltro, il raggiungimento di uno stabile equilibrio tra le politiche di prudenza gestionale e la dinamicità della gestione patrimoniale continua a produrre ottimi risultati: basti pensare all’azzeramento del debito, dopo un chiaro percorso intrapreso negli ultimi esercizi, al consolidamento degli equilibri di tesoreria, alla diminuzione degli oneri di gestione e ai positivi risultati della gestione patrimoniale”.
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