Passa ai contenuti principali

CARA, MI E' SCOMPARSO IL BANDO!

Mestieri che scompaiono: il banditore
A margine della giornatona dello Stabile, me ne vado a dormire con una angosciosa domanda: ma che fine hanno fatto i bandi?
Spiego. 
Il nuovo consulente per la direzione artistica, che prenderà il posto di Martone, è Valerio Binasco.
Immagino sia la scelta migliore. Magari non sarà Branciaroli: ma insomma, mi pare il profilo adatto alle attuali possibilità e alle prospettive future dello Stabile.
Ma non mi è chiaro come ci si sia arrivati, a questa scelta. 
Io supponevo che avrebbero fatto un bando. 
Solo il bando garantisce trasparenza. Quante volte gliel'ho sentito ripetere, a lorsignori?
Si è visto, d'altronde. Badilate di trasparenza.
Ma a quanto pare la passione per il bando a Palazzo Civico è assai in ribasso, dopo le recenti figure dimmerda.
Difatti anche la direzione di TorinoDanza è stata affidata ad Anna Cremonini senza bando. Leggo infatti sull'Ansa: "A nominare Cremonini, che sarà operativa dal 2018, è stata una commissione composta dal direttore del Teatro Stabile Filippo Fonsatti, dal dirigente della Regione Piemonte Marco Chiriotti, dalla rappresentante della Compagnia San Paolo Cristina Olivetti, e dal direttore artistico del Teatro Regio Gastón Fournier-Facio".
Nessun accenno a un bando. 
Vabbé, direte voi, Anna Cremonini è un'autorità riconosciuta nel mondo della danza, mica che chiamano a suo cuggino, no?
Bene, benissimo. Pure Binasco è un ottimo uomo di teatro.
Voglio dire: non è questione di persone. E' che la situazione mi pare stravagante. Sono io quello che i bandi li disprezza. Volesse il cielo, che lorsignori avessero l'intelligenza, l'onestà intellettuale, la lungimiranza e le altre doti necessarie per scegliere la persona giusta. L'ho sempre detto: il bando è l'ultimo rifugio degli inetti, dei pavidi e degli ipocriti. La foglia di fico dei mediocri pilati-piloti che se ne lavano le mani e sfuggono alle loro responsabilità politiche aggrappandosi a un mezzuccio burocratico.
Però non capisco la logica. Io ero fermo agli spiegoni di lorsignori: stragiuravano - tutti: quelli di prima e quelli di adesso - che non soltanto il bando è buono e giusto e democratico e trasparente, ma è pure obbligatorio a norma di legge (Dlgs 165/2001) e di regolamento comunale (deliberazione del 24 marzo 2014). Ne sa qualcosa la povera Sarah Cosulich, che per un bando (obbligatorio e trasparente, non dico di no...) si è fumata la direzione di Artissima. Va però sottolineato che la delibera del 24 marzo 2014 fu approvata dal Consiglio comunale tutto, con due soli astenuti: i cinquestelle Bertola e Appendino. Ignoro le motivazioni: forse la delibera non gli sembrava abbastanza bandistica.
Dunque, riassumendo: negli ultimi mesi, nella città dei bandi è successo quanto segue.
Per la direzione di Artissima pretendono il bando, e fanno fuori la Cosulich scegliendo un nuovo direttore (Bonacossa) a mezzo bando.
Per la direzione del Museo del Cinema pretendono il bando, poi fanno fuori il vincitore del bando (Bianchi), e adesso hanno un direttore pro-tempore (Pesenti) che come sempre in Italia potrebbe diventare definitivo, naturalmente senza bando.
Per la direzione del Salone del Libro nella calura estiva pensano di fare il bando ma l'autunno porta consiglio e dopo mille sbattoni non fanno il bando e nominano un direttore (Lagioia) faticosamente acchiappato da Bray, senza bando.
Per la direzione di Cinema Gay (ora Lovers) fanno fuori Minerba e, auspice l'assessore Marco Giusta, nominano un nuovo direttore (Dionisio) senza bando.
Per la direzione di TorinoDanza nessuno parla di bando, e in un battibaleno nominano un direttore (Cremonini) senza bando.
Per la "direzione" artistica del Teatro Stabile se la sbrigano in un batter d'occhio e nel giro di neppure due mesi nominano un consulente (Binasco) senza bando.
Per la direzione di Narrazioni Jazz chiamano il vecchio direttore del Torino Jazz Festival (Zenni) e gli chiedono di restare; fanculo il bando.
Adesso, se - come prevedo accadrà - Emanuela Martini lascerà quest'anno la direzione del Tff, sono curioso di vedere come sceglieranno il successore.
Però hanno fatto il bando per la direzione del Polo del Novecento: si è chiuso il 31 marzo e sto ancora aspettando il risultato. Con calma, mi raccomando.
Sarei grato agli eroi della trasparenza se qualcuno di lorsignori mi spiegasse i criteri del bando o non bando.
Forse l'obbligatorietà del bando è un'obbligatorietà a intermittenza.

Commenti

Posta un commento

Post popolari in questo blog

SUI COLLI FATALI SORGE IL FESTIVAL ROMANISSIMO

Oggi a Roma c'è stata la conferenza stampa del Torino Film Festival prossimo venturo. Da tempo ormai il Tff ha dismesso la civile consuetudine della doppia conferenza stampa, a Roma e a Torino. E con sto piffero che io mi scapicollo fino a Roma scialando tempo e denaro per assistere all'inutile pantomima. Tanto l'unica novità che rivesta un qualche interesse è l'elenco dei selezionatori scelti da Base: in ordine alfabetico, Davide Abbatescianni, Martina Barone, Ludovico Cantisani, Elvira Del Guercio, Veronica Orciari e Davide Stanzione (alcuni li vedete nelle foto in alto, presa da Fb). Per me sono illustri sconosciuti, ma io sono ignorantissimo. Da un rapido giretto in rete mi è parso di capire che, casualmente e salvo abbagli, sono tutti romani, nativi o stanziali. Altre imprese d'alto profilo al momento mi sono sfuggite: garantisco che appena possibile e con la massima sollecitudine porrò rimedio alle mie lacune. Ma l'unica cosa davvero notevole e divertente

L'UCCELLINO, LA MUCCA E LA VOLPE: UNA FAVOLA DAL FRONTE DEL REGIO

Inverno. Freddo. Un uccellino intirizzito precipita a terra e sta morendo congelato quando una mucca gli scarica addosso una caccona enorme e caldissima; l'uccellino, rianimato dal calore, tutto felice comincia a cinguettare; passa una volpe, sente il cinguettìo, estrae l'uccellino dalla cacca e se lo mangia. (La morale della favola è alla fine del post) C'era una volta al Regio Ora vi narrerò la favola del Regio che dimostra quanta verità sia contenuta in questo elegante aforisma. Un anno fa Chiarabella nomina alla sovrintendenza del Regio William Graziosi, fresco convertito alla causa grillina, imponendolo al Consiglio d'indirizzo e premendo sulle fondazioni bancarie: "Io non vi ho mai chiesto niente - dice ( bugia , ma vabbé) - ma questo ve lo chiedo proprio".  Appena installatosi, Graziosi benefica non soltanto i nuovi collaboratori marchigiani, ma anche i fedelissimi interni. Però attenzione, non è vero che oggi al Regio sono tutti co ntro Graz

L'EGIZIO MILIONARIO DI CHRISTIAN SUPERSTAR, MA CRESCONO ANCHE GLI ALTRI

Siamo al solito consuntivo di fine anno delle presenze nei musei torinesi (a questo link  trovate i dati del 2022). La notiziona riguarda, come da copione, l' Egizio che mette a segno un altro record straordinario. Infatti è il primo museo torinese a superare la soglia psicologica del milione di visitatori: nel 2023 sono stati 1.061.157 ( cifra che comprende anche gli eventi istituzionali e privati) a fronte degli 898.500 del 2022. L'ufficializzazione delle notizia è arrivata nel pomeriggio; e, per un curioso destino, proprio nel preciso istante in cui il superdirettore Christian Greco  ( nella foto, con Alba Parietti conduttrice dello spettacolo ) , chiamato sul palco di piazza Castello  durante il concerto di musica classica dedicato per l'appunto al bicentenario dell'Egizio, riceveva dai seimila e rotti spettatori un'ovazione da autentica popstar. Mai s'era visto - a mia memoria - il direttore di un museo, in questa o in qualsiasi altra città, circondato da