Il comunicato del Salone Off
È stata presentata stamane nello spazio Ex Incet di via Cigna 96/17 a Torino la 14a edizione del Salone Off, che espande il programma del 30° Salone in tutta la città di Torino e in 10 località dell'area metropolitana.Sono intervenuti il presidente della Fondazione per il Libro Massimo Bray, il vicepresidente Delegato Mario Montalcini, l'assessora alla Cultura (alias assessore alle Fontane, NdG) della Città di Torino Francesca Leon, il direttore editoriale del Salone Nicola Lagioia, e il vicedirettore editoriale e curatore del programma del Salone Off, Marco Pautasso, che ha illustrato il ricco cartellone della manifestazione.
Il Salone Off 2017, come l'ha definito Leon, è un vero «Salone parallelo», con oltre 500 eventi in tutte le otto Circoscrizioni di Torino e 10 Comuni della Città Metropolitana: incontri con l'autore, reading, concerti, dj set, spettacoli teatrali, presentazioni e dibattiti. Quasi tutto a ingresso gratuito. Da quest'anno il Salone al Lingotto chiude i battenti alle ore 20. E la festa si sposta immediatamente in tutta la città. In centro, in periferia, in luoghi aulici e luoghi insoliti, con un programma serale in compagnia di grandi artisti. Spazio anche alla solidarietà, con le letture e gli incontri organizzati in sei ospedali torinesi e il progetto Voltapagina in quattro Istituti carcerari del Piemonte.
Di mio aggiungo che la parte più figa del programma è quella musicale, concentrata all'ex Incet, con un'infilata di serate che lèvati. Se vi interessa, vi linko qui la cartella stampa dove trovate ogni particolare.
Buonanotte.
Ho letto con attenzione, anche se si rischia di perdersi tra gli innumerevoli eventi proposti, il programma del Salone Off. È indubbiamente un programma ricchissimo e a me pare, vorrei sbagliarmi ma non credo, che si ponga non tanto come "Salone parallelo", ma come Salone alternativo. Il Salone Off non è sicuramente una novità, ma quest'anno mi pare che tenda sostanzialmente rispondere a quelle " domande delle periferie" che peraltro non chiedono solo "cultura".Non sono di Torino, ma le esigenze delle periferie sono variegate seppur simili in tutte le città, grandi o piccole che siano.
RispondiEliminaSe fosse veramente un Salone parallelo, al Lingotto non si chiuderebbero i battenti alle ore 20,00. Questo aspetto mi lascia un po' perplessa.