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AFFONDAZIONE MUSEI: PERCHE' PARIGI SI DIMETTE

Una meditabonda Antonella Parigi
Antonella Parigi, assessore regionale alla Cultura, si è dimessa dalla carica di consigliere della Fondazione Torino Musei.
Ok, ok, lo so che è notizia vecchia. Mi dicono che è uscita qualche giorno fa su Repubblica. Ma i giornali ormai li leggo poco, essenzialmente mi annoio, e sono distratto, e come me immagino tanti altri; sicché l'ho saputo solo oggi. Notare che la diretta interessata con me non ne aveva fatto parola: e poi ci sono gli scemi che dicono "la Parigi ti dice le cose". 
Ma dopo aver appreso la conturbante notizia, per combinazione ho incocciato nella Parigi e le ho chiesto perché si è dimessa. Speravo in un bel "mi sono dimessa per protesta contro i tagli del Comune che strangolano la Fondazione", ma Antonellina è più furba che bella e una roba simile non la direbbe neppure sotto efferata tortura. Anche se la Fondazione Torino Musei, con un milione e ottocentomila euro in meno da un anno all'altro, è già bell'e che strangolata, e non salverà la ghirba dismettendo la biblioteca della Gam; semmai, se gli riesce il colpo, rifilando a qualche impresario di spettacoli viaggianti e/o fissi il Borgo Medioevale
Alle mie indiscrete insinuazioni sui motivi delle sue dimissioni, Antonellina ha sfoderato quella sua faccetta da mafiguratichevuoichessìa e ha risposto che no, lei si è dimessa perché il Consiglio direttivo è un organo di gestione e quindi la politica c'entra (beh, dovrebbe c'entrare...) poco. Tanto più - aggiunge la Parigi - che la Fondazione è essenzialmente un ente della Città e non della Regione. Ciò è vero (il Primo Fondatore, a norma di Statuto, è il Comune di Torino, con buona pace della cinquestelle regionale Francesca Frediani che sembra avere altre informazioni) ma a me pare un argomento singolare, se penso a quanto si era incazzata l'Antonellina per la stravagante procedura adottata dal sindaco e Appendino per far fuori la Asproni.
Ad ogni modo, mi spiega la didascalica Parigi, se la Città non è rappresentata nel Consiglio direttivo dall'assessore comunale, non si vede perché debba essere l'assessore regionale a rappresentare la Regione. In effetti prima del cambio della quindicina in municipio era l'assessore Braccialarghe il rappresentante del Comune, mentre i nuovi tenutari anziché l'assessore Leon hanno spedito a rappresentarli - con avventurosissima e comicissima procedura - l'amico commercialista Roberto Coda.
Allora domando ad Antonellina chi sarà il rappresentante della Regione nel Consiglio direttivo della Fondazione Torino Musei, dato che un rappresentante della Regione, a norma di Statuto, ci deve pur essere. E lei risfodera la faccetta da mafiguratichevuoichessìa e risponde che "ci penseranno".
Quasi quasi mi candido. Sono attratto dal torbido fascino dei naufragi.

Commenti

  1. eppure le Fondazioni continuano a piacerle, nonostante che stiano affondando, vista la sua insistenza per quella del Museo di scienze naturali :-)

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    1. Questa è un'osservazione sciocca. Come dire "eppure continui a mangiare" a uno reduce da un'intossicazione alimentare.

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    2. E comunque non è che la FTM stia affondando per suo gusto. La stanno affondando togliendole il sostentamento. Se io la butto dalla finestra, non è che posso poi dire che lei "si è buttata".

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    3. Gentile Marina Spini, vorrei farle presente che La Fondazione (tutte le Fondazioni, anche quella del museo di Scienze Naturali) non è un ente astratto composto solo da dirigenti. Per la Fondazione lavorano una quantità di persone (dagli impiegati ai guardiani di sala) che nulla hanno a che fare con la gestione o le scelte politiche e che rischiano il posto di lavoro (uno dei pochi che ancora offre un po di tutela e stabilità)per colpe o scelte non proprie. Questa specie di orgasmo per le disgrazie altrui lo trovo sciocco, cattivo ed ingiusto. Se ad essere impiegato in uno di questi enti ci fosse una persona a lei cara, forse rifletterebbe di piu sulle implicazioni che la chiusura di questi Enti implica.

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