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TRANQUILLI, I SALONISTI SI SONO SISTEMATI PER BENINO

Ingresso. Lo scalone monumentale con statua
Sapete come sono fatto: curioso. Così stamattina non mi sono tenuto. Tornando dalla presentazione di Lovers (ve ne parlo nel prossimo post), già che ero di strada sono passato da piazza Bernini per vedere come si sono sistemati quelli del Salone del Libro all'Isef .
Un po' mi scappava da ridere. E invece...
E invece 'sto sacripante di Giuseppe Ferrari, il segretario generale che il 30 giugno dovrebbe lasciare l'incarico per tornarsene in Municipio, ha avuto una gran pensata. A parer mio, beninteso. Poi magari qualcuno non è tanto contento. E' impossibile contentare tutti. Ma in un posto così io ci andrei a lavorare di corsa. 
Insomma: il palazzo è splendido, un piccolo capolavoro dell'architettura del Ventennio: magari è uno stile che non a tutti piace, ma nel suo genere è un gioiellino. Sulla facciata hanno già piazzato la targa della Fondazione per il Libro: fa un bel pendant con la scritta "Piscina Fitness" che campeggia sul portone d'ingresso. 
Per gli occhi del direttore. L'ufficio di Nic con vista sugli alberi
L'atrio è elegante e funzionale, con gabbiotto per l'eventuale reception e scalone monumentale ridipinto di fresco. Fa prestigio la statuona del nuotatore con braghette Anni Trenta. 
Gli uffici della Fondazione sono al primo piano: lo occupano quasi per intero, salvo un'area destinata a palestra. Quante aziende hanno una palestra interna? 
Che poi, per dire, non sono tante nemmeno le aziende che dispongono anche di piscina, sala musica, e bei campi da tennis in terra rossa. 
L'idea di "Mens sana in corpore sano" mi affascina sempre più. Il trasloco dà un taglio definitivo a certi pregiudizi. Ebbasta con l'immagine stantìa e fasulla del Salone del Libro austero e pensoso. 
Il vicepresidente Montalcini non ha ancora aperto gli scatoloni
Va bene la serietà, ma se il dipendente nell'ora di pausa mi si sgranchisce e mi fa un po' di sport, poi mi lavora meglio e mi produce di più. Anche sul piano ideativo.
Gli uffici sono eccellenti: ampi, luminosi, soffitti altissimi, vista gloriosa sulla piazza alberata. Aria condizionata alla giusta temperatura. E' vero: i servizi maschili lasciano a desiderare, con i cessi alla turca (quelli per le signore no, mi dicono che sono normodotati di tazza): però verranno rifatti, giusto per evitare a qualche anziano editore o ministro in visita di cortesia l'obbligo dell'accovaccio.
La zona è tranquilla, elegante, ben servita dalla metro e dai tram: i baretti nei dintorni servono cibo di buon livello e a prezzi ben più modici che in pieno centro. Pure questo fa.
Manco la truppa se la passa male: un ufficio standard per tre
Né mi sembra un problema  la convivenza con la popolazione universitaria. Anzi, nello staff del Salone molti sembrano apprezzare la novità: gli studenti e le studentesse dell'Isef - pardon, della Scuola Universitaria Interfacoltà di Scienze Motorie - sono considerati per comune nomèa i più fighi di Torino, e il panorama complessivo ne guadagna assai. Senza contare che un sano contatto con la gioventù non può che giovare a un'istituzione culturale.
Tutto questo aggratis: affitto a zero euro. 
Non c'è che dire. A me sembra un affarone memorabile per il Salone del Libro, che secondo miei calcoli spannometrici dovrebbe risparmiare quasi novantamila euro all'anno di pigione, senza assolutamente rimetterci nella logistica. E neppure nella qualità della vita, credetemi.

Commenti

  1. buongiorno, solo per completezza di informazione: il palazzo in questione non ospita più il SUISM (la facoltà di educazione fisica per intenderci). Per una serie di motivi che è difficile sintetizzare l'Università di Torino ha preferito abbandonare questo edificio che è di proprietà della Regione Piemonte e che aveva in comodato d'uso. All'Università è subentrato il Comune di Torino (ancora in era fassiniana) che ne ha ceduto una buona parte all'ISEF Torino, che è una società di diritto privato che però non ha altro scopo che quello di promuovere l'attività motoria. L'ISEF, utilizzando le strutture dell'edificio, organizza corsi di vario genere, in gran parte legati all'attività motoria e sportiva, ma anche attività legate al benessere della persona (tai chin, yoga), e culturali (corsi di strumenti musicali per i più piccoli). Si è quindi creato un polo ludico-sportivo-culturale in cui è possibile svolgere varie attività, con un costo ragionevole ma soprattutto seguiti da personale molto specializzato. TUTTI gli istruttori hanno almeno una laurea magistrale in Scienze Motorie. Alcuni sono anche fisioterapisti laureati. E' una bella realtà della nostra città, semi sconosciuta ma di grande valore sociale e culturale. Sarebbe bello se un ottimo giornalista raccontasse questa storia. E' veramente positivo che, all'interno di questa cittadella del benessere fisico trovi spazio una grande organizzazione culturale. Non si potrà più dire di avere palestrati ignoranti e secchioni ingobbiti, ed è anche un riscatto della storia che un edificio nato come sede di un'organizzazione fascista diventi un polo per la promozione della cultura e del benessere fisico. Francesco Di Paola

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    1. La ringrazio per la preziosa precisazione. Non serve essere ottimi giornalisti quando si hanno lettori così attenti, informati e precisi.

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    2. Grazie! ma tai chiN non si puo' proprio vedere, spero sia solo errore di battitura. Si scrive, in base alla trascrizione dal cinese scelta, TAICHI oppure TAIJI: http://www.xinfei.org/didattica/trascrizioni.php

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