Passa ai contenuti principali

IL MARCHIO DEL SALONE E LE NOTIZIE DI DUE ANNI FA

Uno stronzetto mi domanda come mai non scrivo dell'inchiesta sui conti del Salone del Libro e la presunta sovrastima del marchio.
Risposta facile. Perché mi sono fatto le vacanze lunghe. E non mi disturbo certo, in vacanza, per ripetere ciò che io ho già scritto ben due anni fa, mentre i segugi dell'oggidì ronfavano saporitamente. Chi fosse interessato a saperne di più può rileggersi il post "A proposito del Salone: due conti che mi inquietano", del 2 novembre (giorno dei morti) 2015, ma sempre attuale. D'altronde già allora chi aveva cervello se n'era accorto e s'era regolato di conseguenza, come non mancai di sottolineare allorché Massimo Lapucci si dimise dal CdA della Fondazione per il Libro
Se poi una manica di scienziati ci mette due anni a capire quello che un cretino come me aveva capito nel giorno dei morti del 2015, non ci posso far nulla: di certo non mi getto sulla non notizia mentre me ne sto rilassato tra il verde e le fresche acque.
E anche la volontà della Regione di ricapitalizzare il Salone - proprio per tappare quel buco nel bilancio - non è una novità: questo blog lo ha annunciato già il 21 maggio scorso
Adesso posso tornare a farmi i cazzi miei? Grazie. Chiamatemi quando scoprite qualche altro scottante segreto. Che la Terra è rotonda, ad esempio.

Commenti

Post popolari in questo blog

L'AFFONDAMENTO DELLA SEYMANDI

William Turner, "Il Naufragio" Cristina Seymandi Tanto tuonò che piovve. Sicché posso abbandonare, almeno per un post, la spiacevole incombenza di monitorare i contraccolpi dell'emergenza virale. La storia è questa. Ieri in Consiglio comunale un'interpellanza generale ( qui il testo ) firmata pure da alcuni esponenti grillini o ex grillini, ha fatto le pulci a Cristina Seymandi, figura emergente del sottogoverno cinquestelle che taluni vedono come ideale continuatrice, a Palazzo Civico, del "potere eccentrico" di Paolo Giordana prima e di Luca Pasquaretta poi . E che, come i predecessori, è riuscita a star sulle palle pure ai suoi, non soltanto a quelli dell'opposizione. L'interpellanza prendeva spunto dell'ultima impresa della Seymandi, la mancata "regata di Carnevale" , ma metteva sotto accusa l'intero rapporto fra costei, Chiarabella e l'assessore Unia, di cui è staffista. Alla fine Chiarabella, nell'angolo, h

LE RIVELAZIONI DI SANGIU: "GRECO NON HA DECIFRATO LA STELE DI ROSETTA". E ADESSO DIREI CHE BASTA

È una storia da dimenticare È una storia da non raccontare È una storia un po' complicata È una storia sbagliata Cominciò con la luna sul posto E finì con un fiume di inchiostro È una storia un poco scontata È una storia sbagliata La ridicola pantomima è finita com'era cominciata, sempre con un tizio che giudica un egittologo senza sapere un cazzo d'egittologia. Il fratello d'Italia laureato in giurisprudenza Maurizio Marrone pontifica che Christian Greco è un egittologo scarso , e - dopo una settimana di silenzi imbarazzant i, strepiti da lavandaie e minchiate alla membro di segugio  blaterate da una scelta schiera di perdigiorno presenzialisti e critici col ciuffo - un altro fratello d'Italia, il giornalista Gennaro Sangiuliano, sancisce che no, Greco è "un apprezzato egittologo" benché - sfigatone! - "non abbia decifrato la stele di Rosetta" (questo è un capolavoro comico, non siete d'accordo?).  Il presidente della Regione Cirio s'a

BASIC BASE

Il nuovo direttore del Tff La  nomina di Giuliobase alla direzione del Torino Film Festival  è ampiamente trattata sul Corriere di Torino di stamattina: c'è un mio modesto commento , ma soprattutto c'è una magistrale intervista al neodirettore, firmata dall'esperto collega Fabrizio Dividi. Vi consiglio di leggervela da cima a fondo (sul cartaceo, o  a questo link ): vale da sola ben più del prezzo del giornale. Ed è talmente bella che mi permetto di estrapolarne alcuni passaggi, che giudico particolarmente significativi. Ecco qui le domande e le risposte che più mi hanno entusiasmato. In neretto le domande, in chiaro le risposte, in corsivo le mie chiose: Emozionato a dover essere «profeta in patria»?  «Ovvio, ma studierò. In questo anno e mezzo studierò e tiferò per Steve Della Casa e per il suo festival, ma sempre stando un passo indietro, con umiltà e discrezione».  Qualcuno lo avverta: l'hanno nominato per l'edizione 2024. Ciò significa che dovrà cominciare a la