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GLI ULTIMI GIORNI DI CINEMAMBIENTE

"La Vallée des Loups" di Jean-Michel Bertrand è il film di chiusura, lunedì 5
Come da mio preciso impegno - e piacere - ecco il cartellone degli ultimi due giorni di CinemAmbiente.

Il programma di oggi, domenica 4

Le proiezioni domenicali si aprono nel primo pomeriggio con la sottosezione del Panorama cortometraggi “Si può fare” (ore 15.15, Cinema Massimo 1) riservata ai piccoli film che documentano buone pratiche, esperienze positive e strategie attuabili per superare situazioni emergenziali sotto il profilo sociale, economico o ambientale.
Sempre nel primo pomeriggio, in cartellone l’appuntamento speciale “Superottimisti - La città vista attraverso il cinema di famiglia” (ore 15.30, Cinema Massimo 3). Curato dall'Associazione Museo Nazionale del Cinema, l’evento sarà un'occasione per restituire ai donatori le copie digitali delle pellicole private raccolte negli ultimi mesi all'interno del progetto di recupero della memoria storica audiovisiva della Circoscrizione 7. Una selezione delle pellicole, curata da Giulia Carbonero e Giulio Pedretti dell'Archivio Superottimisti, racconterà la trasformazione della città documentando, attraverso immagini quotidiane (gare ciclistiche, bambini che giocano e che crescono, matrimoni e feste, vacanze ecc.), i cambiamenti sociali e urbanistici dei quartieri Aurora, Vanchiglia, Sassi e Madonna del Pilone dagli anni '30 agli anni '80. La proiezione si avvarrà di una sonorizzazione unica: sarà infatti accompagnata dal vivo dall’esibizione della Piccola Orchestra della Scuola Media Rosselli.
Ancora nel pomeriggio, in cartellone per il concorso internazionale One Hour il mediometraggio di produzione spagnola "Intraterrestrial. A Fleeting Contact" (ore 16.15, Cinema Massimo 1), diretto dagli antropologi Alexander e Nicole Gratovsky, fondatori del centro internazionale non governativo Dolphin Embassy. Come l’attività generale del centro, il documentario s’impronta all’assunto che i delfini, rappresentando con le balene la più antica forma di coscienza sulla Terra, hanno abilità e comportamenti in grado di fornire lezioni di estrema importanza al genere umano. Il film esplora quindi le possibilità di interazione tra uomo e delfino, alla ricerca di un contatto e di un dialogo tra i loro due mondi. Alla proiezione seguirà l’incontro con i registi.
È la storia di un cambiamento riuscito il mediometraggio italiano presentato nella sezione Panorama, "Ostana viva, viva Ostana" (ore 17, Centro Studi Sereno Regis). Diretto da Elisa Nicoli, il film racconta il processo con cui, grazie al lavoro delle amministrazioni locali, l’insieme delle borgate di Ostana, nella provincia di Cuneo, un tempo in stato di abbandono, è stato via via ripopolato. 
La proiezione sarà seguita dall’ecotalk "Alla scoperta della green society". L’appuntamento, che prende il titolo dall’omonimo libro di Vittorio Cogliati Dezza edito nell’ambito del consueto rapporto annuale di Legambiente e presentato in anteprima al Festival, offre spunto per indagare sulla crescita di scelte e comportamenti ecosostenibili, frutto spesso di una sinergia tra privati e pubbliche amministrazioni, ma talora anche di iniziative nate dal basso, da singoli o associazioni di cittadini. Il rapporto di Legambiente, il primo dedicato in Italia all’analisi del fenomeno, attesta che il cambiamento c’è. Ne sono testimonianza le 101 storie di green society riportate nel volume. Partecipano all'incontro responsabili ed esponenti di Programma Housing della Compagnia di San Paolo, Alveare che dice sì!, Triciclo, Orti Alti, Cà Mariuccia, Cooperativa, Cooperativa Ventuno.
Ancora nel pomeriggio, un altro appuntamento con uno dei temi ricorrenti di quest’edizione, di cui si occupa specificamente il film "Océans, le mystère plastique" (ore 17.30, Cinema Massimo 3). Diretto dal regista francese Vincent Perazio, il mediometraggio pone inquietanti interrogativi. A partire dal dato che solo l’1% della plastica fluttuante nei mari raggiunge le spiagge o rimane intrappolata nei ghiacci artici, che fine fa il restante 99%? Non essendo biodegradabile, la plastica non scompare, ma si frantuma nel mare in microparticelle invisibili, tossiche, che stanno costituendo un nuovo ecosistema: la plastisfera. Con quali conseguenze per l’habitat e gli organismi marini e con quali ripercussioni sulla catena alimentare e sul suo anello finale?
Affronta invece il problema drammatico del land grabbing il lungometraggio, presentato nel secondo pomeriggio nella sezione competitiva internazionale, "Silent Land – The Fight for Fair Food" (ore 18, Cinema Massimo 1) di Jan van den Berg. Il documentario ricostruisce la vicenda di Seng Channeang, piccola produttrice cambogiana di riso biologico che vede il suo lavoro e il futuro della sua famiglia minacciati dalle appropriazioni terriere dei grandi produttori agricoli del Paese. La proiezione sarà seguita di un incontro con Sandra van den Berg.
Nei vent’anni di vita di CinemAmbiente molte cose sono cambiate e il Festival non esita a ospitare film che rivedono in modo critico paradigmi ambientalisti nel tempo sviluppatisi in modo più negativo che positivo. È il caso del film italiano in concorso "L'occasione bruciata. Quando la bioenergia fallisce" (The Burning Issue – When Bioenergy Goes Bad, ore 20, Cinema Massimo 3), drastica rivisitazione del sogno di un’energia rinnovabile e pulita, ricavata da materie organiche, con cui in Europa ci si era immaginata la possibilità di un futuro eco-sostenibile. Firmato dal giornalista Luca Bonaccorsi, il film è un viaggio nella malagestione della produzione di una bioenergia di fatto diventata “insostenibile” (causa, per esempio, di distruzione insensata di foreste e di utilizzi impropri di colture alimentari), in cui dalla Russia all’Italia, passando per la Germania e la Romania, emergono irregolarità, corruzione e paradossi responsabili di aver trasformato una soluzione in un problema. Al termine della proiezione incontro con il regista, il giornalista Alessandro De Pascale e Silvana Dalmazzone, docente di Economia Ambientale all’Università di Torino.
In prima serata, in cartellone il lungometraggio in concorso "Machines" (ore 20.30, Cinema Massimo 1) del regista indiano, statunitense d’adozione, Rahul Jain. Insignito all’ultimo Sundance Film Festival del Premio speciale della giuria per la miglior fotografia, girato a Surat, la cosiddetta “Manchester dell’India”, metropoli oggetto di un’industrializzazione vasta quanto deregolamentata, il film entra in una delle tante industrie tessili della città per raccontare dall’interno le storie e le condizioni di vita degli operai. Al termine della proiezione incontro dedicato ai cambiamenti del mondo del lavoro cui interverranno il sindacalista Giorgio Airaudo e l’ex presidente nazionale di Legambiente Vittorio Cogliati Dezza.
Ancora in prima serata, il Festival dedica uno spazio a parte (ore 20.30, Blah Blah) ad altri due appuntamenti con il cinema “corto”. Il primo è con “Movieletters”, il progetto, supportato anche dal London Short Film Festival e da CinemAmbiente, che affianca visivamente il Festival delle lettere.
Alla scorsa edizione della manifestazione italiana unica nel suo genere, hanno concorso registi da tutto il mondo che si sono messi alla prova traducendo in linguaggio cinematografico la “Lettera al futuro della Terra” di Jane Goodall. Il Festival presenterà i 5 lavori premiati. Il secondo appuntamento è con “Film4Climate - Global Video Competition”, progetto nato nell’ambito del programma Connect4Climate del World Bank Group. All’ultima edizione del contest – diffuso anche attraverso il Green Film Network – di cui il Festival presenterà i titoli premiati, hanno partecipato giovani creativi e aspiranti registi di tutto il mondo, invitati a creare cortometraggi o brevi video dedicati all’emergenza della questione climatica.
Sempre in serata, il Festival presenta, nella sezione Eventi speciali, l’opera collettiva "Nahui Ollin, Sol de Movimiento" (ore 21.30, Cinema Massimo 3), firmata da un gruppo di otto cineasti che si sono uniti per realizzare la prima produzione del Festival Cinema Planeta di Cuernavaca in Messico, membro del Green Film Network. Frutto dei loro viaggi in altrettanti luoghi del Messico, il lungometraggio documenta gli effetti dei cambiamenti climatici in uno dei Paesi con maggior biodiversità al mondo. Al termine della proiezione, incontro con Gustavo M. Ballesté ed Eleonora Isunza, co-direttori di Cinema Planeta, Festival Internacional de Cine y Medio Ambiente de México.
Il cartellone della giornata si chiude con un mediometraggio, in concorso nella sezione One Hour, che attesta quanto sia vivo, anche in altri Paesi, il dibattito sulle opposizioni dei residenti alla realizzazione di opere ad alto impatto ambientale. Diretto dall’australiano Ivan Hexter, "Tunnel Vision" (ore 22.30, Cinema Massimo 1) è la cronaca del movimento di protesta civile che ha contrastato la costruzione dell’Est West Link Project di Melbourne, l’infrastruttura a pedaggio di quasi 20 km destinata a collegare due autostrade situate ai margini opposti della città. 

Il programma di domani, lunedì 5

La Giornata mondiale dell’ambiente (#WorldEnvironmentDay #WithNature 2017) segna, come tradizione, l’ultimo giorno di Festival, che organizza diverse iniziative in occasione della ricorrenza. Il primo appuntamento, in cartellone in specifica concomitanza con il World Environment Day #WithNature 2017, è il convegno "Città e società in transizione - Verso uno sviluppo inclusivo e a basso impatto ambientale" organizzato dal Festival CinemAmbiente e dal Centro internazionale di formazione dell’Oil-Organizzazione internazionale del lavoro (ore 9.30-12.30, presso ITCILO – Centro Internazionale di formazione, viale Maestri del Lavoro 10). L’incontro è dedicato al fenomeno in diffusione delle Transition Towns, le comunità che si organizzano per effettuare il passaggio da un’economia fondata sulla crescita illimitata, sul petrolio a basso costo e il consumo elevato di combustibili fossili, a uno sviluppo locale sostenibile, resiliente e creativo. Fondato dall’insegnante e ambientalista Rob Hopkins, il movimento delle Transition Towns, che ha avuto le sue prime sperimentazioni tra il 2005 e il 2006, a Kinsale, in Irlanda, e a Totnes, cittadina inglese nel Devon, si è allargato oggi a circa 2000 realtà in tutto il mondo. In parallelo al possibile cambiamento delle comunità urbane di oggi e di domani, il convegno approfondirà anche il concetto di “transizione equa” (just transition), promosso dall’Oil. Il convegno sarà introdotto dalla proiezione di "Totnes, prove di cambiamento" di Claudia Apostolo e Mia Santanera che documenta i dieci anni di esperienze nella cittadina del Devon culla della transizione.
Nel pomeriggio, in concomitanza con il proprio ventennale, CinemAmbiente, in qualità di fondatore del Green Film Network, la rete che riunisce gran parte dei più importanti festival cinematografici ambientali del mondo, organizza uno speciale ecotalk dal titolo "Can Movies Save the Planet?" (ore 15.30, Circolo dei lettori) a cui interverranno i direttori e i responsabili di molte delle manifestazioni associate.
Nel secondo pomeriggio e in serata i riflettori saranno puntati sui due autori a cui sono stati attribuiti i riconoscimenti speciali della 20a edizione del Festival. Vincitore del Premio Le Ghiande – assegnato ogni anno a un autore che abbia radicato nella propria opera letteraria il tema dell’ambiente e della natura – Matteo Righetto, sarà protagonista di un incontro (ore 18, Circolo dei lettori) con lo scrittore Tiziano Fratus, e con la critica letteraria Serenella Iovino.
Il Festival conclude le proiezioni con "La Vallée des loups" (ore 21.30, Cinema Massimo 1), di Jean-Michel Bertrand, regista a cui viene assegnato il Premio Movies Save the Planet 2017, a riconoscimento del valore del complesso della sua opera nell’ambito della cinematografia ambientale. Nel corso di un intero triennio il regista ha seguito le tracce dei lupi sulle Alpi francesi e li ha avvicinati, riuscendo a poco a poco a farsi accettare dal branco e a raccontarne la vita. La proiezione sarà preceduta da un incontro con il regista e con Luca Mercalli.
In contemporanea, sempre alle ore 21.30, la Mole si “accenderà” di verde. Il Festival aderisce infatti al Wed Green Lighting, la manifestazione promossa a livello mondiale dall’Environment Programme dell’Onu per celebrare lo specifico tema della Giornata dell’ambiente di quest’anno, “Connecting with Nature”. Il simbolo architettonico di Torino diventerà così parte di una traiettoria green che congiungerà svariati punti iconici del Pianeta – dall’Empire State Building di New York alle Cascate del Niagara, dalla CN Tower di Toronto al Canale di Panama, dal Cristo Redentore di Rio de Janeiro all’Hôtel de Ville di Parigi a vari altri nel mondo – in nome della difesa dell’ambiente.

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