Sorridente perfidia: Giampiero Leo |
Devo però registrare un piccolo fatto di una qualche rilevanza politica accaduto in quella sede. All'audizione assistevano soltanto due esperti e cinque - ripeto: cinque - consiglieri, quattro di maggioranza e uno d'opposizione. Più gli assessori Leon (che ben presto ha preso ed è andata) e Giusta. Si vede proprio che le politiche di genere e i diritti interessano un casino ai nostri prodi zuavi.
L'ex assessore regionale Giampiero "Carissimo" Leo seguiva i lavori in qualità di esperto per i Moderati. Dopo i consueti sperticati elogi all'universo mondo, a Lovers e alla direttrice Irene Dionisio e al presidente Giovanni Minerba, l'esperto Leo approfitta della presenza in Commissione di Donata Pesenti, direttrice pro-tempore (ma davvero pro-tempore?) del Museo del Cinema, per chiedere che si faccia finalmente chiarezza sulla governance del Museo del Cinema, e che il Museo del Cinema non subisca i tagli minacciati (oltre mezzo milione in meno rispetto al già ridotto stanziamento fassiniano) e già tanto dannosi per i festival gestiti dal Museo medesimo.
Poiché i quattro consiglieri pentastellati presenti annuiscono compresi con l'aria di dire "è vero è vero, ma che ci possiamo fare noi poveretti?" (interrogativo che sono portato a condividere, considerato il peso politico dei consiglieri dell'attuale maggioranza in Comune), l'esperto (in tutti i sensi) Leo suggerisce di ispirarsi a ciò che accadde ai tempi di Cota: anche allora il trucibaldo presidente della Regione tramava tagli feroci alla cultura; ma in Commissione regionale si creò un "gruppo interpartito" che si oppose e alla fine riuscì a mitigare la trucibalderia cotiana. "Se siete davvero convinti, potete produrre un ordine del giorno, un'indicazione in vista dell'assestamento di bilancio, da sottoporre al Consiglio comunale - spiega il didascalico e paziente Leo ai suoi giovani allievi. - E' un gesto politico consentito e che ha un suo valore. Noi all'epoca lo abbiamo fatto: e notate che in quel gruppo c'era anche il vostro rappresentante Davide Bono, quindi non si tratta di un inciucio".
I cinquestelle appaiono seriamente impressionati dalla curiosa rivelazione procedurale.
L'assessore Giusta ringrazia Leo, e quindi fa notare che per l'ex Tglff - ora Lovers - si è seguita la "doppia linea" di conservare la storia ultratrentennale del Festival, ma aggiungendovi elementi di innovazione.
"Ne sono felice - replica Leo con amabile perfidia - perché questa è la politica democristiana, e mi fa piacere che oggi venga riscoperta".
E tutti risero.
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