Passa ai contenuti principali

CAVALLERIZZA DI NUOVO IN FIAMME. MA C'E' L'AUTONORMAZIONE CIVICA, SIAMOA POSTO

L'incendio è scoppiato poco prima delle 8 (foto e dati Ansa)
La Cavallerizza Reale brucia di nuovo. E' la terza volta da quando l'edificio - patrimonio Unesco - è occupato. Il primo incendio scoppiò nel 2014, il secondo - meno grave - nel 2016. Anche oggi il fuoco è divampato nel sottotetto. Sono arrivati i vigili del fuoco, adesso - almeno a giudicare dalle ultime immagini - pare che le fiamme siano domate, e il tetto semidistrutto. Pare che il sindaco, a chi le chiedeva un primo commento, abbia risposto "Non commento a caldo". Ah, beh.
A me invece un primo commento sorge spontaneo. Era il 15 settembre 2017, due anni fa: e sul blog raccontavo la mozione che indicava il destino della Cavallerizza, così come se l'erano escogitato i Cinquestelle, capeggiata dall'allora vicesindica e illustre urbanista Guido Montanari. Rileggetevi quel post, intitolato "Occupanti e interlocutori; nasce il Modello Cavallerizza". Lo ritengo istruttivo
Scrivevo: Escluso dalla nuova amministrazione l'intervento di "speculatori privati", adesso per immaginare un futuro del "bene comune" che lentamente muore nel centro di Torino, ci restano esercizi - al momento platonici - come la "mozione d'indirizzo" sottoscritta da sette consiglieri M5S (la potete leggere qui). La sullodata mozione "riconosce il valore del lavoro di proposta artistico e culturale sul complesso da parte dei cittadini torinesi che dal 2014 se ne sono presi cura (tramite occupazione, ancorché pacifica, NdG), dandosi rappresentanza nell’Assemblea Cavallerizza 14:45" e "invita la Giunta a sostenere il percorso di autonormazione civica, chiedendo all’Assemblea di produrre, entro tre mesi, una proposta complessiva di modello per l’uso civico dell’intero compendio, che possa essere applicato sin da subito alle parti del bene già decartolarizzate".
La ricetta era semplice e salvifica: tutto il potere ai cittadini, ovvero agli occupanti. Ta-dan! ecco a voi la miracolosa AUTONORMAZIONE CIVICA.

Stamattina all'alba ne abbiamo avuto una calorosa dimostrazione pratica.

P.S.  Sono passato a verificare: adesso, alle 10,30, l'incendio appare domato e i danni - per quanto si può vedere - contenuti. Speriamo. 

Aggiornamento del 22 ottobre: "Niente paura, ci stanno lavorando"

Commenti

  1. Impagabile Gabriele, da fare cader
    le braccia il fatto ( fattaccio ).

    RispondiElimina

Posta un commento

Post popolari in questo blog

CIAO SERGIO

Sergio Ricciardone non c'è più. Se n'è andato così, ad appena 53 anni, dopo breve malattia. Venticinque anni fa, insieme con i colleghi deejay Giorgio Valletta e Roberto Spallacci, aveva fondato l'associazione X-Plosiva e inventato Club to Club. Il resto è storia. La storia di una piccola serata itinerante nei club torinesi che man mano cresce, evolve, cambia pelle, fino a diventare C2C, uno dei più importanti festival musicali d'Europa e del mondo . Sergio, che di C2C era il direttore artistico, era un mio amico. Ma era molto di più per questa città: un genio, un visionario, un innovatore, un pioniere. E un innamorato di Torino, che spesso non l'ha compreso abbastanza e ancor meno lo ha ricambiato. Un'altra bella persona che perdiamo in questo 2025 cominciato malissimo: Ricciardone dopo Gaetano Renda e Luca Beatrice. Uomini che a Torino hanno dato tanto, e tanto ancora potevano dare.   Scusatemi, ma adesso proprio non me la sento di scrivere altro.

ADDIO, LUCA

Luca Beatrice ci ha lasciati all'improvviso, tradito dal cuore all'età di 63 anni. Era stato ricoverato lunedì mattina alle Molinette in terapia intensiva. Non sto a dirvi quale sia il mio dolore. Con Luca ho condiviso un lungo tratto di strada, da quando ci presentarono - ricordo, erano gli anni Novanta, una sera alla Lutèce di piazza Carlina - e gli proposi di entrare nella squadra di TorinoSette. Non me la sento di aggiungere altro: Luca lo saluto con l'articolo che uscirà domani sul Corriere . È difficile scriverlo, dire addio a un amico è sempre triste, figuratevi cos'è farlo davanti a un pubblico di lettori. Ma glielo devo, e spero che ne venga fuori un pezzo di quelli che a lui piacevano, e mi telefonava per dirmelo. Ma domani la telefonata non arriverà comunque, e pensarlo mi strazia. Ciao, Luca. Funerale sabato 25 alle 11,30 in Duomo.

L'UCCELLINO, LA MUCCA E LA VOLPE: UNA FAVOLA DAL FRONTE DEL REGIO

Inverno. Freddo. Un uccellino intirizzito precipita a terra e sta morendo congelato quando una mucca gli scarica addosso una caccona enorme e caldissima; l'uccellino, rianimato dal calore, tutto felice comincia a cinguettare; passa una volpe, sente il cinguettìo, estrae l'uccellino dalla cacca e se lo mangia. (La morale della favola è alla fine del post) C'era una volta al Regio Ora vi narrerò la favola del Regio che dimostra quanta verità sia contenuta in questo elegante aforisma. Un anno fa Chiarabella nomina alla sovrintendenza del Regio William Graziosi, fresco convertito alla causa grillina, imponendolo al Consiglio d'indirizzo e premendo sulle fondazioni bancarie: "Io non vi ho mai chiesto niente - dice ( bugia , ma vabbé) - ma questo ve lo chiedo proprio".  Appena installatosi, Graziosi benefica non soltanto i nuovi collaboratori marchigiani, ma anche i fedelissimi interni. Però attenzione, non è vero che oggi al Regio sono tutti co ntro Graz...