Da domani (o se preferite dalla mezzanotte di oggi) siamo in zona rossa, e vige il nuovo Dpcm che impone tra l'altro la chiusura di mostre e musei.
Come ognuno ben sa, ieri il governo ha piantato uno dei suoi soliti casini. Avevano fissato per oggi, giovedì 5 novembre, l'entrata in vigore del provvedimento: ma dopo qualche ora, in serata, ci hanno ripensato e hanno deciso di farla slittare a domani, venerdì 6, giusto per dare alla gente il tempo di organizzarsi, tipo andare a chiudere l'acqua nella casa in montagna.
Nel breve interludio fra ordine e contrordine governativo, però, nella giornata di ieri svariati musei hanno dato una prova di solerzia forse degna di miglior causa e hanno urgentemente diramato l'ordine di servizio per l'immediata chiusura. E quando è arrivato il rinvio, avran pensato che cosa fatta capo ha, già che la macchina della chiusura è avviata, tanto vale andare avanti.
Così già oggi, con 24 ore di anticipo, quasi tutti i principali musei della città sono rimasti sbarrati: chiuso quello del Cinema, chiuso l'Egizio, chiusi la Gam, il Mao, Palazzo Madama. Unica eccezione che mi risulti sono i Musei Reali che chiudono domani come da Dpcm.
E' vero: per come stanno le cose, ul piano fattuale restare aperti era inutile. I visitatori negli ultimi giorni si sono squagliati in progressione inversamente proporzionale al crescere dei contagi, e in simili condizioni risaparmiare sui costi fissi di una giornata di operatività può anche essere considerata una mossa oculata.
Però a me non è sembrato un bel gesto. Ci ripetiamo da mesi quanto i musei siano importanti - come i teatri, come gli altri luoghi di cultura - per il benessere spirituale delle persone. E bon, da 'sto punto di vista tirar giù la serranda con un giorno d'anticipo non fa una bella impressione. Viene da pensare che non vedessero l'ora di chiudere.
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