Basta chiedere.
Con cortesia e fermezza.
In extremis, a ventiquattr'ore dal punto di non ritorno, la Regione Piemonte oggi pomeriggio ha annunciato la lieta novella: sarà pubblicato mercoledì 4 novembre l’avviso pubblico che dà l'avvio al Bando Cultura 2020. Enti e associazioni culturali del settore dello spettacolo dal vivo, del cinema, delle attività espositive, della divulgazione, dell'educazione culturale, delle biblioteche e degli archivi, degli istituti culturali e degli eco-musei riceveranno dalla Regione i fondi previsti dalla legge regionale 13/2020.
Sentite la dichiarazione ufficiale attribuita a Cirio & Poggio: "La Regione Piemonte in un momento estremamente complesso e difficile come quello che stiamo vivendo a causa della crisi per il Covid, continua a essere al fianco di tutti i suoi operatori e delle sue categorie economiche e produttive. E il mondo della cultura rappresenta un comparto strategico non solo per il presente ma anche per il futuro del nostro territorio. Gli oltre 7 milioni di euro del bando per sostenere le nostre attività culturali si sommano ai 3 milioni di euro che abbiamo già destinato al bonus cultura per sostenere gli operatori e l’indotto, che rappresentano una delle categorie più colpite e penalizzate dalla crisi generata dalla pandemia".
Bravi, ragazzi. Stamattina in tivù ho visto un vostro collega – un parlamentare di Fratelli d'Italia, se ben ricordo, e pure piemontese – che strigliava il governo per i ritardi sulle nuove terapie intensive. Il tizio era incazzusissimo e ripeteva “hanno avuto sei mesi di tempo, dico sei mesi!”. Pensate un po': se è indecoroso – ed è indecoroso – che dopo sei mesi di tregua non ci siano ancora tutte le terapie intensive necessarie, allora ditemi voi la figura di palta che vi sareste fatti non riuscendo, in sei mesi, a risolvere una cosetta semplice semplice come stanziare i fondi per i bandi di finanziamento alle attività culturali.
Come scrivevo ieri sul blog e sul Corriere, il termine ultimo per assolvere a tale incombenza - da cui dipende l'avvenire di centinaia di associazioni, imprese e lavoratori - è la riunione di giunta di domani. Adeguatamente sollecitati, avete avuto la bontà di risparmiare un'altra notte di angoscia agli operatori.
Si poteva pensarci molto prima, anche perché si trattava di onorare impegni vostri, e su certi impegni un politico si gioca la faccia e la credibilità. Ma tant'è: meglio tardi che mai.
Grazie.
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