E si ricomincia. Il nuovo Dpcm - come ampiamente previsto - chiude anche le mostre, i musei e "gli altri istituti e luoghi della cultura". Torna a sgranarsi il triste rosario dei forfait. Sono di oggi gli annunci ufficiali dell'inevitabile: Artissima rimanda a tempi più propizi l'apertura della sua mostra diffusa "Stasi frenetica", allestita alla Gam, a Palazzo Madama e al Mao (mentre restano on line, mesti succedanei della fiera che fu, i progetti digitali); pure le Fondazione Sandretto chiude i battenti (salvo quelli del digitale sul sito www.fsrr.org) e deve rinviare al dopo-emergenza la mostra "Space Oddity" che si sarebbe aperta oggi.
Poiché saremo in zona rossa chiuderanno anche i negozi "non essenziali", comprese le gallerie d'arte: e così anche il progetto di Flashback va a farsi benedire insieme a tutto il resto di Contemporary. L'aspetto più triste e insieme grottesco della vicenda sono i 700 mila euro spesi per allestire le Luci d'Artista che, fra coprifuoco e scarse occasioni per uscire, ben pochi vedranno.
Ancora a proposito di negozi chiusi, oggi il Salone del Libro - pur'esso rassegnato da tempo ai surrogati digitali - lancia un appello a considerare almeno le librerie un servizio essenziale, e "prendere in considerazione questa evidenza all’interno della pubblicazione dei prossimi Dpcm in uscita".
Quanto ai festival cinematografici, si faranno on line come a primavera: di certo il Tff dal 20 al 28 novembre, e con ogni probabilità pure Sottodiciotto. il cui programma per le scuole sarebbe partito già il 20 novembre, mentre il Festival per il pubblico era previsto dal 4 all'8 dicembre. Per i prossimi giorni sono comunque già fissate le conferenze stampa di presentazione delle due rassegne: ovviamente conferenze on line.
E per i giorni che verranno non aspettatevi niente di meglio.
L'inverno nucleare del virus è arrivato. Sarà lungo e duro. Prepariamoci.
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