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ADDIO A MASSIMO MELOTTI

Massimo Melotti

E' una ben triste, crudele coincidenza. Proprio ieri, mentre veniva formalizzata la nomina di Francesca Lavazza alla presidenza del Castello di Rivoli, è mancato all'ospedale di Vercelli, all'età di 70 anni, Massimo Melotti, critico d’arte che di quel museo è stato consulente dal 1990 come responsabile di organizzazione, comunicazione, relazioni esterne e New Media Center Project. 
Docente a contratto dal 2000 all’Università di Torino e ad Architettura al Politecnico, attualmente insegnava Antropologia Culturale all'Accademia Albertina di Belle Arti. E proprio durante una lezione in Dad per l'Accademia, la settimana scorsa, era stato colpito un'emorragia cerebrale che gli è stata fatale.
Melotti era anche consulente scientifico della Fondazione Pistoletto-Cittadellarte di Biella. Tra le ultime mostre da lui curate vale la pena di ricordare almeno quella su Pistoletto alla Cittadellarte, e "Francesco Jodice. American Recordings" nel 2015 al Castello di Rivoli. Collaboratore del "Giornale dell'Arte", come sociologo fin dal 1980 aveva approfondito i rapporti fra arte, media e società, e nel 2019 aveva pubblicato per Bollati Boringhieri "L'età ella finzione, arte e società tra realtà e estasi", con una prefazione di Marc Augé.
In gioventù
aveva anche praticato il giornalismo come redattore dell'emittente vercellese Radio City, seguendo tra gli altri il caso di Doretta Graneris.

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