Rosanna Purchia, l'intervista sul Corriere di Torino |
Donna di parola, la commissaria Purchia non solo si è presentata all'appuntamento con non partenopea puntualità, ma con partenopea schiettezza ha risposto alle domande senza infingimenti.
Abbiamo parlato del Regio in ogni salsa, verso, visione e prospettiva, nel bene e nel male, dai contratti ai corvi, dal ruolo della politica a quello dei sovrintendenti, dalle carriere lampo alla passione per il lavoro. Due ore sono filate, e non abbiamo neppure preso il té. Il resto del weekend l'ho dedicato a sbobinare l'intervista (a me, le poche volte che faccio un'intervista, piace scrivere quel che dice l'intervistato: lo so, è un vezzo antico e fuori moda, ma son fatto così...) e a rifilare qua e là per ridurre il testo finale - impresa disperata - da sedicimila a ottomila battute, il massimo che può contenere una pagina cartacea del Corriere. Son cazzi, credete a me. Comunque ho salvato anche la versione XXXL, magari un giorni di questi potrei postarla sul blog. Intanto spero di aver salvato l'essenziale. Il risultato del mio lavoro lo potete leggere sul Corriere in edicola domani, martedì 30, ma già stasera trovate la versione on line a questo indirizzo
https://torino.corriere.it/cultura/21_marzo_29/purchia-il-regio-va-affidato-qualcuno-che-sappia-dire-no-772e7f52-90b5-11eb-994c-fd00bc1269a9.shtml
Come lorsignori hanno già avuto agio di constatare, la commissaria parla fuori dai denti, e qualcosa di ciò che mi ha detto potrà forse dispiacere a sacripanti, perdigiorno e scassaminchia. Ma me ne farò una ragione, e son sicuro che se la faranno pure loro.
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