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REGIO: I SOLDI NON BASTANO, SERVE UN CERVELLO


Da domenica scorsa i giornali tripudiano per la regalia di 30 milioni previsti per il Regio nella bozza della legge di Bilancio: una cifrona che consentirà di rimpannucciare il fondo patrimoniale del Teatro, che a seguito delle ultime svalutazioni s'era ridotto del 30 per cento (all'incirca 9 milioni in meno). Aggiunti al prestito trentennale dei 20 milioni del Fondo rotativo ministeriale che serviranno a saldare i debiti pregressi - recuperati aderendo alla legge Bray - adesso possiamo considerare davvero "risanato" il Regio. Fermo restando che al primo sgarro (ovvero il primo disavanzo d’esercizio che riduce il patrimonio indisponibile) si torna al commissariamento e buonanotte ai suonatori.
E vorrei aggiungere una nota di moderato pessimismo sabaudo: i soldi non arrivano dalla Madonna, bensì dal ministero, ovvero da Franceschini. Ci sta: l'ex commissario e attuale assessore Purchia è emanazione del ministro (e del potente segretario generale Nastasi) e vorrei vedere che non le venissero incontro nel momento del bisogno. Ma io stento a considerare Franceschini un "amico di Torino" dopo l'ambiguo atteggiamento tenuto in occasione della crisi del Salone del Libro: all'epoca sospettai che il Barbudo tifasse per Milano, e ciò non mi pare un precedente tranquillizzante. Timeo Danaos et dona ferentes: mi domando se, e quando, e con quali pretese, Francis presenterà il conto per il suo "salvifico intervento".
Sia come sia, ogni giorno ha la sua pena. Adesso la pena da affrontare e sbrogliare presto e bene è la nomina di un nuovo sovrintendente. Uno che non pianti casini, che non si sputtani i soldi insperatamente piovuti nelle casse del Teatro, che sia davvero capace di amministrare il Regio redivivo negli anni a venire. E ciò mi turba: in questa città è più facile trovare i soldi che i cervelli. Con tutto che non è facile trovare i soldi.
Credo sia questa la prima grana del neo assessore alla Cultura; la prima, almeno, fra quelle che elenco nell'articolo di oggi sul Corriere (ecco il link) con il quale, peraltro, traccio una ipotetica e suggestiva narrazione su "Rosanna Purchia assessore a tempo e scopo". Attenzione, ripeto per i più duri di comprendonio: trattasi di narrazione mia, non di notizia certificata. Chiaro?
Vabbé, intanto ho voluto documentarmi per bene sulla "pioggia di milioni", e ho raccolto un po' di testi e link per chi volesse approfondire. 


1. È istituito nello stato di previsione del Ministero della cultura un fondo con dotazione pari a 100 milioni di euro per l’anno 2022 e 50 milioni di euro per il 2023 per l’assegnazione di un contributo finalizzato a incrementare il fondo di dotazione delle fondazioni lirico-sinfoniche di cui al decreto legislativo 29 giugno 1996, n. 367, e di cui alla legge 11 novembre 2003, n. 310.

2. Una quota non inferiore a 100 milioni di euro del fondo di cui al comma 1 è destinata alle fondazioni lirico-sinfoniche che nel bilancio consuntivo dell’esercizio 2021 redatto ai sensi degli articoli 2423 e seguenti del codice civile riportano una delle seguenti situazioni contabili: a) un patrimonio netto negativo o un patrimonio disponibile negativo; b) una riserva indisponibile iscritta al passivo dello stato patrimoniale o un patrimonio indisponibile, inferiori alla corrispondente voce intangibile dell’attivo patrimoniale denominata “diritto d’uso illimitato del teatro” riveniente dall’atto di trasformazione da ente autonomo in fondazione di diritto privato.

3. La restante quota del fondo di cui al comma 1 è destinata prioritariamente alle fondazioni lirico-sinfoniche che non riportano una delle situazioni contabili di cui al comma 2, per finanziare investimenti destinati ad incrementare l’attivo patrimoniale e finalizzati al rilancio delle attività di spettacolo dal vivo mediante l’acquisto di beni strumentali, mobili e immobili, nonché mediante la realizzazione di opere infrastrutturali volte all’adeguamento tecnologico, energetico e ambientale dei teatri e degli altri immobili utilizzati per lo svolgimento delle relative attività. Alle somme finanziate corrisponderà una riserva indisponibile di pari importo.

4. Con uno o più decreti del Ministro della cultura, di concerto con il Ministro dell’economia e delle finanze, da adottare entro il 30 giugno 2022, sono stabilite le modalità di assegnazione ed erogazione delle risorse del fondo di cui al comma 1, nonché le modalità di impiego delle risorse assegnate e di relativa rendicontazione. Il Commissario straordinario di cui all’articolo 11 del decreto-legge 8 agosto 2013, n. 91, convertito, con modificazioni, dalla legge 7 ottobre 2013, n. 112, svolge l’istruttoria propedeutica all’adozione dei decreti ministeriali di cui al primo periodo e verifica il rispetto da parte delle fondazioni lirico-sinfoniche di quanto previsto dagli stessi decreti.

5. Quando la fondazione che ha ricevuto il contributo di cui al comma 2 produce nuovo disavanzo d’esercizio che riduce il patrimonio indisponibile, anche per un solo anno, il Ministro della cultura, anche su proposta del Ministro dell'economia e delle finanze, dispone lo scioglimento del consiglio di indirizzo o del consiglio di Disegno di legge di bilancio 2022 28 ottobre 2021 55 amministrazione e la fondazione è sottoposta ad amministrazione straordinaria. Si applicano le disposizioni di cui all’articolo 21, commi 2, 3, 4 e 5 del decreto legislativo 29 giugno 1996, n. 367.

Documentazione della Camera sugli enti lirici

Per le fondazioni in crisi economica che non possono far fronte ai debiti certi ed esigibili da parte dei terzi, o quelle commissariate da almeno due anni, il Decreto voluto dal Ministro Bray ( https://www.gazzettaufficiale.it/eli/id/2013/10/08/13A08109/sg ) ha previsto un iter speciale. Le fondazioni possono accedere a un fondo di rotazione di 75 milioni di euro per il 2014 per la concessione di finanziamenti di durata fino a un massimo di 30 anni. Tale fondo è gestito da un commissario straordinario del Governo, ossia da Pier Francesco Pinelli nominato lo scorso 21 novembre dal Ministro Bray d’intesa con il Ministro dell’Economia e delle Finanze, Fabrizio Saccomanni.
Per accedere a tale fondo, gli ex enti lirici in crisi hanno dovuto presentare entro il 9 gennaio 2014 un piano di risanamento che interviene su tutte le voci di bilancio e in grado di riportare in tre anni la fondazione in condizioni di attivo patrimoniale e di equilibrio del conto economico.
Da ultimo, il 26 luglio 2021 è stata pubblicata la prima relazione semestrale 2021, riferita ai dati del 31 dicembre 2020, in base alla quale, anzitutto, l'esercizio 2020 si conferma chiuso con un risultato positivo per tutte le fondazioni monitorate, grazie all'efficacia delle misure adottate a livello gestionale, all'adeguatezza dei provvedimenti governativi introdotti, nonché al sostegno offerto dal fondo integrativo salariale di settore. Dal punto di vista strettamente produttivo, per contro, si conferma un anno non significativo, a causa della straordinarietà che l'effetto della pandemia ha conferito all'esercizio sul fronte dei ricavi di biglietteria. Tuttavia, non è stato un anno privo di spunti di interesse per la vivacità delle iniziative sperimentate e messe in atto dalle fondazioni, al fine di realizzare una produzione compatibile con l'interdizione dell'accesso di pubblico in sala. La stessa relazione evidenzia, inoltre, che, a seguito della L. di bilancio 2021, alle 9 fondazioni che avevano già presentato il piano di risanamento (Petruzzelli e Teatri di Bari, Teatro Massimo di Palermo, Teatro del Maggio musicale fiorentino, Teatro San Carlo di Napoli, Teatro Comunale Giuseppe Verdi di Trieste, Teatro dell'Opera di Roma, Teatro Comunale di Bologna, Teatro Carlo Felice di Genova, Arena di Verona) si è aggiunto il Teatro Regio di Torino

Audizione del Commissario straordinario del Governo per il risanamento delle fondazioni lirico-sinfoniche in 7a Commissione del Senato 23 settembre 2020

https://www.senato.it/application/xmanager/projects/leg18/attachments/documento_evento_procedura_commissione/files/000/200/501/Commissario_straordinario_Fondazioni_lirico_sinfoniche.pdf

Le fondazioni dovranno comunque assicurare, in corso di esercizio, un costante ed approfondito monitoraggio sull’andamento dei conti e della gestione; al fine di poter azionare con tempestiva efficacia le “manovre di reazione” che saranno necessarie per prevenire o, comunque, superare l’approdo a condizioni di squilibrio economico–finanziario, e mettere così in sicurezza l’obiettivo inderogabile del raggiungimento - quantomeno - del pareggio di bilancio.

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