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MIRACOLO: IL REGIO CHIUDE IL 2020 IN ATTIVO. MA RESTANO DUE PROBLEMUCCI DA 30 MILIONI

Il direttore generale Mulé e il commissario Purchia

Il bilancio consuntivo 2020 del Regio chiude con un utile di esercizio di 519.776 euro. E' un risultato che ha dell'incredibile, se si pensa che lo scorso settembre, all'insediamento del commissario straordinario, si temeva che l'anno potesse chiudersi con un rosso di due milioni.
Rimettere in sesto la baracca non è stato una passeggiata di salute: ci sono volute scelte dolorose (in primis il mancato rinnovo di una quindicina di precari) ed economie fino all'osso. Per dirla in termini più soft, "il raggiungimento del risultato del 2020 è un combinato disposto di azioni di efficientamento strutturale dei costi, di una loro razionalizzazione, e di politiche di rinegoziazione dei contratti di fornitura di beni e servizi in essere, in una logica di miglioramento del rapporto costi/benefici".
Ma non basta ancora. Il risultato positivo non può far dimenticare il difficile stato patrimoniale in cui versa il Regio, schiacciato da un saldo negativo di nove milioni, eredità avvelenata degli esercizi passarti e delle svalutazioni operate in sede di consuntivo 2019, ma anche di quelle che si sono dovute effettuare nell’esercizio 2020 - relative alle registrazioni audio-video, ai bozzetti e ai figurini - per un totale di -1.308.608 euro. 
Due mesi fa, in un'intervista, il commissario Purchia mi aveva detto: "Il pareggio è frutto di tanti fattori: i sacrifici dei lavoratori, un'azione pesantissima per ridurre i costi, gli aiuti del governo – ultimo il milione e quattro di euro per i mancati incassi – e il sostegno dei soci, pur senza ricorrere a interventi straordinari". Ma si riferiva al pareggio del bilancio d'esercizio. I nove milioni di passivo che gravano sul Patrimonio del Regio sono tutto un altro paio di maniche: quindi la tosta Purchia ha battuto cassa ai Soci, sollecitando eccome un contributo straordinario per ricostituirlo, il disastrato Patrimonio. E ha pure precisato che servono soldi veri, sonanti, disponibili: mattoni no grazie, abbiamo già dato, e siamo finiti così, col culo per terra.
Miracolo dei miracoli, l'appello della Purchia non sembra essere caduto nel vuoto: i Soci (in primis Regione, Comune e fondazioni bancarie) dicono che se ne può parlare. Da questo a sganciare c'è di mezzo il mare, ok. Però è un buon inizio.
Infine resterebbe il problemuccio dei debiti pregressi: un problemuccio da oltre 20 milioni. Per quello non resta che confidare nei famosi venti milioni che dovrebbero arrivare dallo Stato sotto forma di prestito a tasso agevolato (prossimo allo zero) da rimborsare in trent'anni. Con quei soldi si potranno saldare subito le pendenze con i fornitori (quelle erariali e contributive sono già rateizzate e le stanno pagando un po' alla volta) e soprattutto chiudere la voragine con le banche, che notoriamente i soldi li prestano ma i "tassi zero" manco sanno che cosa sono.

Per gli altri dati comunicati oggi, riporto il testo diffuso dal Regio. Chi fosse interessato trova il bilancio consuntivo 2020 sul sito del Regio, a questo link.

Il valore della produzione si è attestato su 27.018.373 euro con una riduzione dei ricavi commerciali (biglietteria, abbonamenti, marketing) pari a 3.200.000 euro rispetto al preventivo 2020, dovuta alla forzata chiusura al pubblico che ha caratterizzato buona parte dell’anno.

Molte sono le azioni intraprese nel corso di questi otto mesi dal Commissario Rosanna Purchia e dal Direttore Generale Guido Mulè:

■ La revisione e il rafforzamento qualitativo e quantitativo della struttura organizzativa e l’adozione di un modello di pianificazione e controllo di gestione – adeguato e proporzionale – che consentono un monitoraggio costante nel tempo della situazione economico-finanziaria della Fondazione e atto a individuare eventuali scostamenti rispetto al bilancio preventivo e agli obiettivi prefissati.

■ La mappatura dei processi della Fondazione e la relativa stesura di specifiche procedure.

■ La presentazione, lo scorso 29 marzo, del Piano di Risanamento al Commissario Straordinario di Governo per le Fondazioni lirico-sinfoniche, atto che dà l’avvio all’iter autorizzativo presso i Ministeri competenti, al fine di ottenere una linea unica di finanziamento atta a coprire la situazione debitoria pregressa, sul presupposto fondamentale di una gestione improntata all’equilibrio finanziario. Gli interventi previsti dal Piano di Risanamento e il finanziamento erogato dal Ministero della Cultura e dal MEF non avranno incidenza sul patrimonio netto disponibile che – ribadiamo – potrà trovare reintegro solo con gli avanzi di esercizio futuri o con gli interventi straordinari dei Soci.

■ Nello stesso periodo è stato firmato il nuovo contratto integrativo che, insieme al Piano di Risanamento, fornirà al Teatro un nuovo modello gestionale improntato all’efficienza, ai recuperi di produttività e alla flessibilità operativa, introducendo un Premio di Risultato legato al raggiungimento di obiettivi economici e qualitativi della Fondazione e delle singole aree. La Corte dei Conti –sezione regionale per il Piemonte – ha certificato l’attendibilità della quantificazione dei costi relativi e la loro compatibilità con gli strumenti di programmazione e bilancio.

■ La presentazione della nuova dotazione organica che mira a coprire le posizioni funzionali necessarie sia da un punto di vista artistico che tecnico-amministrativo al funzionamento ottimale della Fondazione, tenendo conto della sostenibilità economica e finanziaria. Il piano prevede 29 assunzioni a tempo indeterminato nel triennio 2022-23, una volta ricevuta l’approvazione dai Ministri vigilanti.

■ Nel marzo 2021, a seguito di numerose e proficue riunioni con il presidente Alberto Cirio e l’assessore Daniela
(sic. Simpatico lapsus calami: l'assessore si chiama Vittoria, in arte Vittoriona. NdG) Poggio è stata modificata la Legge Regionale n. 11/2018 grazie alla quale il Teatro Regio viene individuato quale “Istituzione lirico-sinfonica simbolo della Regione Piemonte”.

■ Grande attenzione è stata posta in termini di prevenzione e sicurezza sul lavoro per la profilassi e il contrasto all’epidemia Covid-19 adottando, di intesa con le Organizzazioni Sindacali, protocolli specifici di regolamentazione (misura della temperatura all’ingresso, dispositivi di protezione individuale, distanziamenti tra le persone, test sierologici e tamponi con cadenza periodica, smart-working e allargamento della buca dell’orchestra, solo per citarne alcuni).

I lavori di efficientamento e miglioramento delle tecnologie di palcoscenico sono entrati nella fase di gara e di esecuzione, grazie allo stanziamento di 8.500.000 euro del Ministero della Cultura, e si svolgeranno dalla metà di giugno alla metà di ottobre 2021.

La Direzione del Teatro Regio sta inoltre lavorando a un nuovo Statuto che permetterà una più chiara definizione dei compiti e delle responsabilità. Sarà questo un passo fondamentale per il futuro del Teatro che, grazie al rigore gestionale, alla forza delle compagini artistiche, tecniche e organizzative, e grazie all’appoggio delle Istituzioni e dei Soci permetterà al Regio di tornare ad avere una posizione preminente nel panorama internazionale.

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