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IL DIRETTORE DEL TFF: "BIGLIETTI SOLO ON LINE, UN ERRORE DA NON RIPETERE"

Stefano Francia di Celle, direttore del Tff, analizza le cause del calo degli spettatori

Comincia così l'articolo di oggi sul Corriere di Torino:
L'altra sera sono rimasto coinvolto in una merenda sinoira con una lieta brigata di cui facevano parte, oltre al sottoscritto e al direttore del Torino Film Festival Stefano Francia di Celle, anche Rocco Papaleo e Emanuela Fanelli. Mentre i due personaggi dello spettacolo conversavano di faccende d'attori, il direttore ed io abbiamo avuto una conversazione del tutto informale, che tento di riportare quanto più fedelmente possibile, a proposito del deludente primo weekend del Tff, che ha fatto registrare una perdita secca del 25 per cento degli spettatori rispetto allo stesso periodo del 2019, ultima edizione in presenza.
“Non cerco di autoassolvermi – mi dice Stefano Francia di Celle - però non credo proprio che il problema siano i film: non sta a me dirlo, ma mi pare che la selezione di quest'anno sia di buona qualità... Tu che ne dici?”.
Il problema, per me spettatore comune, è semmai di vederli, i film: 'sto sistema del biglietto da acquistare in anticipo, e soltanto on line, è un casino inenarrabile...
“Ma certo, lo so. L'acquisto on line è una complicazione che scoraggia molti. Che posso dirti? Abbiamo rinunciato alle biglietterie tradizionali perché costano, e dovevamo risparmiare...”
L'articolo completo lo potete leggere sul Corriere di oggi, anche a questo link.

Commenti

  1. 1. Il livello dei film in programma non è alto, e i pochi veramente belli finiranno in sala comunque.
    2. Sono pochi
    3. Senza abbonamento, a parte il costo più alto dopo due anni in cui la gente non si è arricchita, uccidi la fruizione "all-you-can-eat". Quella che trasforma l'evento in una festa per cinefili in cui qualcuno che conosci lo incontri sempre
    4. Il programma è scritto male ed è pensato peggio. Quando capiranno che deve uscire un mese prima sarà un miracolo. Voi vivete in ZTL, lavorate dalle 9 alle 5 e avete ferie e permessi. Il mondo del precariato cinefilo deve organizzarsi tra committenti, nonne e GTT
    5. Non solo i biglietti sono solo online, ma il sito non è pensato per chi deve scegliere 15/20 film senza sovrapposizioni e dandosi il tempo di passare da un cinema all'altro. Basterebbe poter mettere i film nel carrello dalla pagina del calendario e non da uno stupido elenco alfabetico drop-down. Così ci metti un pomeriggio: prima per costruirti un programma e poi per riportare le scelte sul sito per comprare i biglietti. Diciamo la verità: Il sito del TFF è la versione in bit del cartaceo.
    7. Manca il Reposi, e il Reposi conta.
    8. Una sezione sul teatro? Cioè abbiamo bisogno del TFF per scoprire Lavia e De Angelis?
    9. Rol chi? Quello che faceva il sensitivo per la Torino Bene dei dirigenti FIAT e delle loro mogli annoiate in cerca di brividi proibiti? Mentre fuori sfilano i no-vax? Ah ecco... mi pare giusto. Me lo vedo il millenial che si domanda pensoso: "Rol, chi era costui?"
    10. Chi è il genio che ha deciso, con risorse scarse, di fare una sigla nuova e togliere quella "storica" con la lampadina di Hitchcock che vola nel bicchiere? Marketing, si chiama marketing dell'affezione... mai far incazzare chi ti vuole bene: ​reagisce peggio di ti schifa da sempre.
    11. Casa del Festival? A parte che ci sono due "buchi urbani" di fronte al Massimo che incuriosiscono i Torinesi da 70 anni... la Cavallerizza no? Cortile... Porticato... 300 metri dalla Mole... Secondo me sarebbe costato meno di un tendone.
    Forlì... fucina di ferrate, fiammeggianti, filmiche femme-fatale.

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    Risposte
    1. 1. Sacrilegio anti-festival: non avere gli abbinamenti, nè i pass 9-19
      2. Nessuna retrospettiva: aridatece la Martini e Turigliatto, o tutti e due insieme
      3. No Cipputi no party
      3. Film di apertura Sing 2, e ho detto rutto

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