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LOVERS, ALTRI TRE ANNI CON LUXURIA

Vladi Luxuria e il suo braccio destro Angelo Acerbi durante la presentazione di Lovers ieri alla Mole

Three more years. Vlamidr Luxuria sarà confermata alla direzione del Lovers Festival per un secondo mandato. Conferma meritata. Vladi in tre anni ha dimostrato di essere adatta al ruolo - vincendo con i fatti le perplessità pelose di certi ambienti che avevano accompagnato la sua nomina nel 2019 - e dunque avrà l'onore e l'onere di guidare Lovers fino all'edizione del quarantennale.

L'annuncio semi-ufficiale lo ha dato ieri il presidente del Museo del Cinema Enzo Ghigo durante la presentazione alla Moledella trentasettesima edizione del Lovers, che si terrà al cinema Massimo dal 26 aprile al 1° maggio. Il sorrisone del direttore del Museo Mimmo De Gaetano mentre il presidente annunciava la conferma di Luxuria lascia intuire che anche lui, De Gaetano, in scadenza a ottobre, si aspetta lo stesso trattamento.

Sembrano rintuzzati, al momento, gli uzzoli di accorpamento del Lovers agli altri festival del Museo; e anzi Ghigo e il direttore del Museo De Gaetano ostentano un aumento del budget al Festival Lgbtq+, che salirebbe a 300 mila euro dai 250 mila del 2021; però, per come l'ho capita, i cinquantamila euro in più non indicano il denaro sonante, bensì il valore di servizi (ad esempio la comunicazione) di cui il Museo quest'anno si fa carico direttamente. Il che peraltro rientra nell'ambito della razionalizzazione amministrativa del Museo e dei Festival iniziata con lo spostamento degli uffici in via Cagliari, con conseguente risparmio delle spese d'affitto. Io comunque non parlerei tanto di aumento di budget. E' vero che al peggio non c'è limite (nel 2020, complice il Covid, lo stanziamento era precipitato a 216 mila euro) ma faccio notare che nel 2018 il bilancio di previsione del Museo del Cinema attribuiva a Lovers un costo totale di 392.870 euro: e sembrava ancora poco rispetto ai 432.703 nel previsionale 2017. 

E' fattuale invece il ritorno ai sei giorni di festival, dopo la miniaturazzione del recente passato che ha prodotto negli ultimi due anni un Lovers mignon di tre giorni e mezzoFino al 2014 il Festival durava sette giorni (ma ai tempi dell'abbondanza si era arrivati addirittura a nove), nel 2015 i tagli di Fassino imposero una prima riduzione a sei, e nel 2018, dopo i tagli di Chiarabella, i giorni si erano ridotti a cinque. E non sarà male ricordare che nel 2015 l'allora Tglff, ovvero Cinema Gay, fu ridotto a sei giorni allorché il budget era sceso al di sotto i quattrocentomila euro. Insomma: a otto anni di distanza si presume che si faccia lo stesso festival (anzi, migliore) con circa centomila euro in meno, senza contare l'inflazione.

E vabbè... Onore a Luxuria, ci vuol coraggio.

Come segno di speranza, registro che ieri, alla presentazione, Lo Russo è venuto di persona per manifistare il suo sostegno al Festival (e soprattutto per spiegare che lui è contrario allo stop imposto alla registrazione dei figli di coppie omogenitoriali). Vittoriona Poggio non c'era, però il suo messaggio lo ha mandato: un messaggio prudente fino al bizantismo, ma insomma, perlomeno il patrocinio della Regione è confermato anche quest'anno, segno di un consolidato incivilimento rispetto ai tempi di Cota.

That's all folks. Il programma di Lovers lo trovate a questo link.

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