Piero Fassino e il suo assessore Braccialarghe |
Dopo la veloce Appendino parla il veemente Cassiani. Pure lui disapprova la trovata del "mattoni per soldi", mentre ritiene che le Fondazioni servano poiché - spiega alla veloce Appendino - solo le Fondazioni sono in grado di attirare sponsor privati. Che dio lo ascolti. Ma insomma, la questione è finanziaria. Difatti risponde l'assessore al Bilancio Passoni, mentre quello alla Cultura Braccialarghe resta silente e immobile. Non muove un muscolo facciale che sia uno. Mi domando se lo faccia perché non condivide la linea di Passoni, o perché la condivide. Io opterei per la prima, ma è un'idea mia. Passoni si infervora. Spara numeri a raffica. Garantisce che mai più accadrà che il Comune debba all'ultimo minuto cedere immobili per tappare i buchi in bilancio della Fondazioni. Dal 2014, promette Passoni, l'intero finanziamento della cultura sarà in "spesa corrente" (e quindi con risorse certe, a bilancio) e non "in conto capitale" - il che significa, a farla breve e semplice, "speriamo che i soldi saltino fuori da qualche parte, sennò son cazzi acidi". Ora, questo sistema del "conto capitale" fu ideato quattordici anni fa dagli allora assessori Alfieri e Peveraro (con la giunta Chiamparino) e al tempo parve una figata che permetteva di finanziare la cultura senza troppi vincoli. Ma erano altri tempi, tempi in cui i soldi c'erano. Ora che tutto è cambiato, le conseguenze si sono fatte sentire. Questo più o meno ho capito io, e questo ha detto Fassino, tirando una stecca mica male alla gestione del Chiampa. Sono affettuosità interne al partito: in vista delle Regionali, presumo.
Comunque Passoni s'indigna che qualcuno si sia permesso di dubitare del suo amore per la cultura. Prima lui, e poi Fassino, stragiurano che la cultura è nel loro cuore, e la considerano un asset strategico per Torino. Fassino, che parla dopo Passoni, ripete il suo mantra: "Tutto ciò che ruota intorno alla conoscenza è un fattore costitutivo dello sviluppo, non aggiuntivo". E' una frase che Fassino dice di default in ogni occasione pubblica. C'entri o non c'entri, lui la dice. Come dice sempre che non ci sono stati tagli sulla cultura, e che "non una manifestazione è stata cancellata durante la nostra amministrazione". A me viene in mente il fu-festival Prospettive. O la chiusura della Cavallerizza. O MiTo dimezzato per pagarci il Jazz Festival. E a proposito, non c'era una rassegna estiva ai Cappuccini? Voglio dire, non ci sarebbe nulla di male a riconoscere "ok, raga, qualcosa abbiamo dovuto tagliare perché non ci stavamo dentro, adesso discutiamo su che cosa salvare". Ce ne faremmo una ragione: viviamo anche noi in questo peese, mica a Shangri-Là. Così come non capisco perché Passoni insista a dire che quest'anno ha erogato più soldi alla cultura dando gli immobili che, dice lui, valgono di più. Basterebbe riuscire a venderli. Ma ripeto, capiamo tutti il problema. Mettiamola così: Passoni ha "diversamente erogato", per quest'anno. Non i dieci milioni in più che spara a un certo punto, travolto dai suoi stessi numeri. Qualche centinaio di migliaia di euro in più, sulla carta, magari sì: ma nel mercato immobiliare nel quale la "diversa erogazione" passoniana ha catapultato le Fondazioni, si sa che oggi dalla carta alla carta moneta c'è di mezzo un mare di intoppi. Non facciamola lunga, però. Chi ha avuto ha avuto, con quel che segue: l'importante a questo punto è finirla qui. E mi sembra che tutti - persino il consigliere Marco Grimaldi di Sel, emblematicamente soprannominato "Brontolo" - siano soddisfatti dell'impegno di Fassino&Passoni di dare, già nel bilancio di previsione del 2014, entro febbraio, fondi certi per la cultura. Fassino&Passoni sono persone di parola, quindi io ci conto. Mica sono come certi loro compagni, sempre malfidenti.
A questo punto, il programma del Consiglio prevede un ordine del giorno di alcuni consiglieri avente per oggetto "la coltivazione a fini di commercio, l'acquisto, la produzione e la vendita di cannabis indica e dei prodotti da essa derivati", beninteso "tenendo ferme le normative repressive del traffico internazionale e clandestino di droghe".
Il cerchio si chiude.
E io me ne torno a casa.
Buongiorno, per chi fosse interessato posto il link al mio intervento e alla delibera: http://www.movimentotorino.it/2014/01/un-nuovo-sistema-culturale-per-la-citta-di-torino.html
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