Foto di gruppo con miliardi: cena di fine-View, Gutierrez (in piedi) con i creativi Pixar |
Come vi ho raccontato nel noto post sul“capo di Internet”, dopo che Fassino ci ha lasciati siamo rimasti
a chiacchierare, Frammartino e io.
Enzo Frammartino fa parte dello staff
dell'assessore alla Cultura Maurizio Braccialarghe. Ci è arrivato
dopo un'esperienza lavorativa alla Fondazione Sandretto presto
interrotta.
Enzo Frammartino in assessorato è molto influente:
di sicuro Braccia si fida di lui, e lui è il motore di parecchie
iniziative che l'assessore considera strategiche, tipo il Torino Jazz
Festival e Todays. Combinazione, quelle che mi convincono meno. Per
cui Frammartino e io siamo spesso in cordiale disaccordo. La cosa
non mi dispiace in prospettiva futura.
Una possibile candidatura
E mi spiego. Negli ambienti della politica cittadina, gira voce che Frammartino si
candiderà alle Comunali con Fassino. E in caso di vittoria, c'è chi
prevede (o teme, a seconda dei punti di vista) che Frammartino abbia
buone chances per diventare il prossimo assessore alla Cultura, se
Braccialarghe non vorrà proseguire. L'eventualità spaventa alcuni
protagonisti della vita culturale torinese che non nutrono soverchia
stima per Frammartino. Ma non spaventa me, che nell'eventualità mi
sarei garantito altri cinque anni di serrata dialettica e dunque sano
divertimento. Devo però aggiungere che, vinca chi vincerà, quasi
tutti i nomi che girano per quell'incarico promettono bene, ai fini
del mio personale spasso.
Frammartino, alle mie insinuanti
allusioni, com'è giusto fa il pesce in barile. Nessun candidato si
candida prima della candidatura. Ma l'altra sera ho avuto
l'impressione, conversando con lui, di ascoltare una sorta di
programma. Magari mi sbaglio. Magari no.
Un progetto per View: un legame col "sistema cinema"
Ad ogni modo, Frammartino mi ha detto
qualcosa di molto positivo. Ovvero che in assessorato hanno capito
l'importanza sul piano innovativo e creativo di manifestazioni come
View Conference e Club to Club. Quanto a Share, dopo le mie
rivelazioni ci ha pensato Fassino a farglielo capire.
Nella sostanza però ho l'impressione
che cambierà poco. Chi vivrà vedrà. Di sicuro, Frammartino mi ha
esposto una sua idea su View Conference. Ritiene che la
manifestazione diretta da Maria Helena Gutierrez dovrebbe diventare
più organica al “sistema cinema”. In concreto non so che cosa
voglia dire, e forse non lo sa bene neppure lui: ma so che ne ha
parlato con il direttore di Film Commission, Paolo Manera.
Manera e le nuove frontiere
In effetti, Manera è molto interessato
ad allargare gli orizzonti di Film Commission alle nuove frontiere
del cinema; l'animazione digitale, gli effetti speciali, la computer grafica.
Quando il mercato mondiale dei videogiochi fattura più di quello
cinematografico, e anche il cinema “tradizionale” viene in buona
parte creato al computer, è giusto che una Film Commission assennata
e previdente si ponga qualche domanda e si dia risposte conseguenti,
in chiave di business e occupazione.
La piccola donna e le grandi star
Ripeto: al momento è soltanto una suggestione. E finora i contatti fra Film
Commission e View sono stati scarsissimi e occasionali. Ma la
credibilità di Maria Helena Gutierrez nella Hollywood 2.0 è
conclamata: quella donnina d'acciaio ogni anno fa arrivare a Torino,per la sua “conference”, interi container di mammasantissima: premi Oscar, signori della Pixar, mogol di Dreamworks, inventori di
mondi, miliardari del pixel, padroni dell'immaginario digitale
mondiale. Che adorano la Gutierrez e adorano View e Torino e ci
tornano volentieri. Il problema è tenerli qui: non di persona, ma in
termini di ricaduta sul territorio, come dicono i politici. Insomma:
vediamo se da questo spolvero di “nuovi padroni del cinema” che
ci passa per casa riusciamo a cavare qualcosa in termini di occasioni
di lavoro, di crescita professionale, di imprenditorialità. E questa
è la mission di Film Com-mission. L'incontro e la collaborazione con
View sembra nella logica delle cose. Se poi da questo derivasse
qualche vantaggio per View, tanto meglio.
Ma le istituzioni si svegliano?
Finora, su View, le istituzioni sono quasi assenti. Ci investono pochi spiccioli: il Comune mette un'elemosina - l'ultima volta 6000 euro - la Regione di più, ma siamo sui 30-40 mila, non certo un investimento convinto. E di rado gli assessori si degnano di portare, se non altro, un saluto ufficiale agli ospiti della conference. Ospiti che rappresentano, lo
ripeto, il gotha creativo, decisionale e finanziario del nuovo cinema
mondiale.
Commenti
Posta un commento