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INDOVINA CHI VIENE AL REGIO

Sempre grandi novità al Regio (foto da "A night at the opera", naturally...)
"Il Consiglio di Indirizzo del Teatro Regio, presieduto dalla Sindaca Chiara Appendino, riunitosi oggi 29 giugno, ha approvato all’unanimità il bilancio consuntivo 2017 del Teatro Regio, sentito il parere favorevole e unanime dell’Assemblea dei Soci Fondatori".  Così esordisce il comunicato diffuso stasera dall'ufficio stampa del Regio. Comunicato che chiude definitivamente l'era-Vergnano, e spalanca vertiginose prospettive per un futuro di crescente e partecipato entertainment.
Ciò che il comunicato non dice è che con il Consiglio odierno sono diventate effettive le dimissioni di Vittorio Sabadin è Angelica Corporandi d'Auvrare, i due consiglieri che si sono dimessi come segnale di aperto dissenso per la nomina del sovrintendente della steppa

Angelica Corporandi rappresentava in Consiglio l'Assemblea dei Soci Fondatori, e non so chi la sostituirà. Sabadin rappresentava invece il Comune, e penso proprio di sapere chi lo sostituirà. A quanto mi risulta, è altamente probabile che il cadreghino vada a Massimo Giovara, consigliere cinquestelle di professione regista e attore teatrale, assessore supplente alla cultura, e promotore di un progetto di "riforma" del Regio sul quale mi sono ampiamente e apertamente espresso suscitando in Giovara una pizzuta reazione che mi ha profondamente angustiato
Una poltrona per due: Giovara (a sinistra) e Dilengite
Se non toccherà a Giovara di occupare lo strapuntino che fu di Sabadin, Radio Regio indica in subordine la candidatura di Pierluigi Dilengite, un baritono piuttosto attivo nell'Italia centrale che ha contribuito a scrivere quello stesso progetto di "riforma" e che si definisce "referente nazionale del M5S per le fondazioni liriche". Estiquaatsi.
Prende così forma - silenziati gli scettici e catapultato alla sovrintendenza l'amicale Graziosi - la concreta applicazione al Regio della mozione Giovara-Dilengite. 
Prosegue il comunicato: "Il bilancio consuntivo 2017 chiude quindi in pareggio (37 milioni, NdG) grazie all’intervento integrativo della Compagnia di San Paolo e della Fondazione Crt" e ci fa sapere che l'intero cucuzzaro - Chiarabella, i consiglieri e il sovrintendente dalla steppa - "ringraziano le Fondazioni bancarie torinesi per il sostegno, la disponibilità e la sensibilità dimostrate in questo frangente così delicato per la vita del Teatro"
E certo, riconoscenza è dovuta. Senza però dimenticare che il milione e ottocentomila extra cacciati dalle Fondazioni sono soltanto un anticipo sui finanziamenti 2019-2021, quindi dall'anno prossimo s'imporranno ulteriori economie. Le nozze di Figaro saranno sostituite dalle nozze coi fichi secchi.

Commenti

  1. Da questo ultimo ed acrobatico avvicendamento ai vertici del Teatro Regio, trovo le sue analisi particolarmente azzeccate... e divertenti... Come dice, giustamente lei, grazie al "papin 'n s'na gamba d'bosc" (cataplasma su di una gamba di legno), generosamente fornito dalle sopracitate banche, dopo le meritate ferie, arriverà il conto da pagare per i Lavoratori del nostro Teatro... Nessuno escluso... Grazie per la sua costante attenzione...
    Giulio Arpinati

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