Le foto della mostra che "illustrano" i Vizi capitali: quella del manifesto è la prima a sinistra |
Meravigliosa città. Non ti delude mai. Se c'è nell'aria una potenziale minchiata, non se la lascia sfuggire.
Minchiata del giorno: la storia del manifesto "blasfemo". Qui ci siamo superati, grazie allo straordinario lavoro di gruppo di un possente trust di cervelli.
Il primo cervello all'opera è quello di chi organizza la mostra internazionale di arte Lgbte - patrocinata dal Comune di Torino - in programma dall'8 settembre alla ex Manifettura Tabacchi. Dovendola pubblicizzare, il genio della lampada (Cervello 1) sceglie di piazzare sui manifesti l'immagine di una donna nuda e obesa che calpesta un'icona con Cristo e la Madonna. Scelta discutibilissima: ad esempio, a me proprio non piace, le ragazze "curvy" non sono il mio genere. Però sono fatti miei privatissimi. Di per sé, l'immagine fa parte di una delle opere in mostra, una serie di fotografie che rappresentano i sette Vizi capitali: simboleggia la Superbia. Quindi, non è blasfema. Al contrario. Calpestare il Sacro è il massimo peccato di Superbia: capito? Detto questo, il possente Cervello 1 che ha scelto questa immagine, e non altre, per il manifesto, merita un Premio Ig-nobel. Ci voleva un genio per non capire che avrebbe suscitato un canaio della madonna, per l'appunto.
Adesso scende in campo il Cervello 2, quello di Giuseppe Sbriglio, consigliere indipendente ed ex assessore (nientemeno) che dichiara: "La provocazione serve a sollevare le coscienze ma qui turba la mia anima. Gesù ci aiuta a schiacciare la testa del demonio, non può l’uomo o la donna schiacciare la testa di Gesù. La mia tesi di laurea è stata sulla tutela del sentimento religioso e questa cosa a mio avviso vilipende.. e poi il Comune dà pure il patrocinio?". E lo vieni a chiedere a me? Ci sei tu, in Comune. Comunque. Se non altro adesso sappiamo che Sbriglio ha una laurea. Mica pizza e fichi.
Passiamo ai Cervelli 3 e 4. Il grido di dolore dell'anima turbata e laureata di Sbriglio viene prontamente raccolto da un altro peso massimo dell'intellighenzia cittadina, il Cervello 3 Maurizio Marrone, uno che di fotografie se ne intende, militando in Fratelli d’Italia: «Un’obesa nuda che calpesta le immagini di Gesù Cristo e della Vergine Maria: ecco la nuova frontiera dell’arte omosessuale che il Comune di Torino ha ritenuto di voler promuovere con il patrocinio della Città e, chissà, magari anche con finanziamenti. Le lobby gay non pensino di godere di una licenza di offendere la sensibilità altrui, soprattutto quella cristiana in un momento storico di feroci e cruente persecuzioni subite per la fede in quelle immagini sacre così oltraggiate dalla cosiddetta arte lgbt! Esigiamo l’immediato ritiro del patrocinio comunale da questa porcheria e le scuse pubbliche del sindaco Fassino per questo scivolone imperdonabile!». Analogo sdegno manifesta il suo sodale Silvio Magliano (Ncd), il Cervello 4 già eroico combattente contro la propaganda gay sul sito del Comune.
Ma adesso viene il bello: la giunta comunale, svegliata di soprassalto dal torpore estivo, decide nel giro di poche ore di dar corda ai Cervelli 2, 3 e 4, togliendo il patrocinio al Cervello 1. A nome della giunta tutta, si assume il ruolo di Cervello 5 l’assessore Braccialarghe, che spiega così la decisione: “Prima di dare il patrocinio alle iniziative valutiamo la serietà dei progetti presentati. In questo caso, nessun elemento inviatoci poteva far pensare all’utilizzo di un’immagine che riteniamo lesiva della sensibilità di molti. Dopo aver visto la locandina oggi la giunta, all’unanimità, ha deciso di revocare il patrocinio all’evento”.
E qui, però, m'incazzo. E m'incazzo doppio.
Primo, m'incazzo perché queste soavissime anime belle (e alcune pure laureate) sembrano non sapere che quel manifesto girava sul web - anche sotto forma di invito ufficiale mandato dagli organizzatori tramite Facebook - almeno dal 24 agosto. Riflessi lenti? E soprattutto, i neuroni della giunta comunale (Cervello 5) si avviano soltanto se attivati dai Cervelli 2, 3 e 4? Cioé, fammi capire: tu Cervello 5 decidi se una cosa è giusta o sbagliata in base agli input di Cervello 2, Cervello 3 e Cervello 4? No, ditemelo, che chiedo la cittadinanza di Ulan Bator.
Secondo: ma voi date il patrocinio a muzzo, senza nemmeno vedere i manifesti? Aspettate che li appiccichino ai muri, per capire di che cosa si tratta? Vi atteggiate a grandi strateghi della cultura, sapete tutto voi, vi impancate a geniali inventori di festival classici e pop e teatrali e mostre d'arte varia e cazzimazzi, e non c'è uno straccio di funzionario lì da voi che - anziché atteggiarsi a novello Nicolini - dia un'occhiata preventiva al materiale delle manifestazioni da patrocinare? Beh, ragazzi: vi annuncio che in realtà sarebbe proprio questo, e non altro, il vostro lavoro. Dopodiché, forse le cose stanno diversamente, e siamo di fronte a un'astuta strategia: il Comune, non avendo soldi per finanziare la cultura, mette in piedi questi teatrini per regalare pubblicità gratuita alle manifestazioni. In tal caso, chapeau ai Cinque Cervelli.
Minchiata del giorno: la storia del manifesto "blasfemo". Qui ci siamo superati, grazie allo straordinario lavoro di gruppo di un possente trust di cervelli.
Il primo cervello all'opera è quello di chi organizza la mostra internazionale di arte Lgbte - patrocinata dal Comune di Torino - in programma dall'8 settembre alla ex Manifettura Tabacchi. Dovendola pubblicizzare, il genio della lampada (Cervello 1) sceglie di piazzare sui manifesti l'immagine di una donna nuda e obesa che calpesta un'icona con Cristo e la Madonna. Scelta discutibilissima: ad esempio, a me proprio non piace, le ragazze "curvy" non sono il mio genere. Però sono fatti miei privatissimi. Di per sé, l'immagine fa parte di una delle opere in mostra, una serie di fotografie che rappresentano i sette Vizi capitali: simboleggia la Superbia. Quindi, non è blasfema. Al contrario. Calpestare il Sacro è il massimo peccato di Superbia: capito? Detto questo, il possente Cervello 1 che ha scelto questa immagine, e non altre, per il manifesto, merita un Premio Ig-nobel. Ci voleva un genio per non capire che avrebbe suscitato un canaio della madonna, per l'appunto.
Adesso scende in campo il Cervello 2, quello di Giuseppe Sbriglio, consigliere indipendente ed ex assessore (nientemeno) che dichiara: "La provocazione serve a sollevare le coscienze ma qui turba la mia anima. Gesù ci aiuta a schiacciare la testa del demonio, non può l’uomo o la donna schiacciare la testa di Gesù. La mia tesi di laurea è stata sulla tutela del sentimento religioso e questa cosa a mio avviso vilipende.. e poi il Comune dà pure il patrocinio?". E lo vieni a chiedere a me? Ci sei tu, in Comune. Comunque. Se non altro adesso sappiamo che Sbriglio ha una laurea. Mica pizza e fichi.
Passiamo ai Cervelli 3 e 4. Il grido di dolore dell'anima turbata e laureata di Sbriglio viene prontamente raccolto da un altro peso massimo dell'intellighenzia cittadina, il Cervello 3 Maurizio Marrone, uno che di fotografie se ne intende, militando in Fratelli d’Italia: «Un’obesa nuda che calpesta le immagini di Gesù Cristo e della Vergine Maria: ecco la nuova frontiera dell’arte omosessuale che il Comune di Torino ha ritenuto di voler promuovere con il patrocinio della Città e, chissà, magari anche con finanziamenti. Le lobby gay non pensino di godere di una licenza di offendere la sensibilità altrui, soprattutto quella cristiana in un momento storico di feroci e cruente persecuzioni subite per la fede in quelle immagini sacre così oltraggiate dalla cosiddetta arte lgbt! Esigiamo l’immediato ritiro del patrocinio comunale da questa porcheria e le scuse pubbliche del sindaco Fassino per questo scivolone imperdonabile!». Analogo sdegno manifesta il suo sodale Silvio Magliano (Ncd), il Cervello 4 già eroico combattente contro la propaganda gay sul sito del Comune.
Ma adesso viene il bello: la giunta comunale, svegliata di soprassalto dal torpore estivo, decide nel giro di poche ore di dar corda ai Cervelli 2, 3 e 4, togliendo il patrocinio al Cervello 1. A nome della giunta tutta, si assume il ruolo di Cervello 5 l’assessore Braccialarghe, che spiega così la decisione: “Prima di dare il patrocinio alle iniziative valutiamo la serietà dei progetti presentati. In questo caso, nessun elemento inviatoci poteva far pensare all’utilizzo di un’immagine che riteniamo lesiva della sensibilità di molti. Dopo aver visto la locandina oggi la giunta, all’unanimità, ha deciso di revocare il patrocinio all’evento”.
E qui, però, m'incazzo. E m'incazzo doppio.
Primo, m'incazzo perché queste soavissime anime belle (e alcune pure laureate) sembrano non sapere che quel manifesto girava sul web - anche sotto forma di invito ufficiale mandato dagli organizzatori tramite Facebook - almeno dal 24 agosto. Riflessi lenti? E soprattutto, i neuroni della giunta comunale (Cervello 5) si avviano soltanto se attivati dai Cervelli 2, 3 e 4? Cioé, fammi capire: tu Cervello 5 decidi se una cosa è giusta o sbagliata in base agli input di Cervello 2, Cervello 3 e Cervello 4? No, ditemelo, che chiedo la cittadinanza di Ulan Bator.
Secondo: ma voi date il patrocinio a muzzo, senza nemmeno vedere i manifesti? Aspettate che li appiccichino ai muri, per capire di che cosa si tratta? Vi atteggiate a grandi strateghi della cultura, sapete tutto voi, vi impancate a geniali inventori di festival classici e pop e teatrali e mostre d'arte varia e cazzimazzi, e non c'è uno straccio di funzionario lì da voi che - anziché atteggiarsi a novello Nicolini - dia un'occhiata preventiva al materiale delle manifestazioni da patrocinare? Beh, ragazzi: vi annuncio che in realtà sarebbe proprio questo, e non altro, il vostro lavoro. Dopodiché, forse le cose stanno diversamente, e siamo di fronte a un'astuta strategia: il Comune, non avendo soldi per finanziare la cultura, mette in piedi questi teatrini per regalare pubblicità gratuita alle manifestazioni. In tal caso, chapeau ai Cinque Cervelli.
Ho letto della polemica stamattina, condivido pienamente la tua riflessione. Inoltre, aggiungo, nonostante sia solitamente d'accordo con le provocazioni pubblicitarie, chi ha fatto la scelta della fotografia per la locandina (Cervello 1) ha toppato alla grande. Il concetto "meglio che se ne parli male che non se ne parli affatto" va un attimo rivisto, soprattutto se è controproducente alla diffusione dell'arte lgbt.
RispondiEliminaTuttavia, non sono sicura che una signorina "regular size" al posto di quella "plus size" avrebbe suscitato tutto questo polverone e lo spatrocinamento (la sola cosa davvero innovativa di tutta questa storia). Avrebbe fatto discutere, quello si.
V.