Stamattina sfoglio La Stampa e trovo, in cronaca di Torino, due articoli: il primo, a pagina 44, riferisce del pianto greco delle Circoscrizioni alle quali sono stati tagliati i fondi; l'altro, a pagina 48, si occupa ancora della vicenda della mostra Lgbte e s'interroga sui criteri con cui il Comune concede il patrocinio a una manifestazione culturale. Affiancati, valgono un trattato sull'improntitudine umana. Eccoli qui. Dunque, a pagina 44 le Circoscrizioni chiedono più soldi (miei, tra l'altro) e si lamentano perché il Comune gli taglia un milione di euro. A pagina 48 la presidente della Circoscrizione 6, tale Nadia Conticelli, ammette (anzi, aveva già ammesso nei giorni scorsi) che lei e i suoi coboldi, dovendo esaminare la richiesta di patrocinio della mostra Lgbte, non hanno controllato una bella ceppa. Dice, la sbarazzina Nadia, di essere stata "tratta in inganno" dalla sigla della mostra: e già, Lgbte fa pensare a qualcosa sui gay. Peccato che significhi invece La Grande Battaglia Trova Esito, nel senso che un manipolo di artisti sfigatelli riesce finalmente a conquistarsi una mostra.
Comunque: Cervello 7, l'incommensurabile Conticelli, si fa "trarre in inganno" dalla sigla (e perché poi? Se era una mostra di arte gay andava bene a prescindere?) e ammette, senza un briciolo di vergogna, di "aver mandato avanti la pratica del patrocinio senza vedere l'immagine". Aggiunge, la Conticellona, con la protervia dell'incoscienza e la leggerezza di chi non paga mai lo scotto delle proprie cazzate, "mi spiace". Ti spiace? Ma soavissimo genio del Ventunesimo Secolo, ti rendi conto di quello che dici? In qualsiasi azienda privata, un comportamento del genere implicherebbe il licenziamento immediato, o il trasferimento del sanfasonnista capo e di tutti i suoi assistenti alla filiale di Ulan Bator. Hai capito? "E' stata tratta in inganno", povera stella! E dopo aver procurato questa figura di emme al Comune e alla Città intera, se ne torna tutta trullera dalle ferie, dice "mi spiace", e si unisce al coro dei suoi colleghi presidenti di Circoscrizione che vogliono scongiurare il decurtamento di un milione di euro previsto dal Comune. UN MILIONE DI EURO? Ma un milione di calci nel culo! Se lavorate così, che altro pretendete?
Senti, Conticellona mia, dai retta a un cretino: per il buon nome delle Circoscrizioni tutte, della Città e della logica, dimettiti seduta stante. E perdiamoci di vista.
Comunque: Cervello 7, l'incommensurabile Conticelli, si fa "trarre in inganno" dalla sigla (e perché poi? Se era una mostra di arte gay andava bene a prescindere?) e ammette, senza un briciolo di vergogna, di "aver mandato avanti la pratica del patrocinio senza vedere l'immagine". Aggiunge, la Conticellona, con la protervia dell'incoscienza e la leggerezza di chi non paga mai lo scotto delle proprie cazzate, "mi spiace". Ti spiace? Ma soavissimo genio del Ventunesimo Secolo, ti rendi conto di quello che dici? In qualsiasi azienda privata, un comportamento del genere implicherebbe il licenziamento immediato, o il trasferimento del sanfasonnista capo e di tutti i suoi assistenti alla filiale di Ulan Bator. Hai capito? "E' stata tratta in inganno", povera stella! E dopo aver procurato questa figura di emme al Comune e alla Città intera, se ne torna tutta trullera dalle ferie, dice "mi spiace", e si unisce al coro dei suoi colleghi presidenti di Circoscrizione che vogliono scongiurare il decurtamento di un milione di euro previsto dal Comune. UN MILIONE DI EURO? Ma un milione di calci nel culo! Se lavorate così, che altro pretendete?
Senti, Conticellona mia, dai retta a un cretino: per il buon nome delle Circoscrizioni tutte, della Città e della logica, dimettiti seduta stante. E perdiamoci di vista.
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