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FRANCESCHINI, LA REGGIA E ALTRE FIGURE DIMMERDA

Indeciso a tutto: il ministro Dario Franceschini
Ieri pomeriggio il post era bell'e pronto, caldo caldo. Hai voglia: mi ispirava assai la notizia che il prossimo direttore della Reggia sarà Mario Turetta, nominato dal ministero senza ricorrere a nessun bando. Mica per niente: in meno di un mese, hanno detto tutto e il contrario di tutto. Prima l'improbabile Franceschini (uno che vogliono mettere al Quirinale, alla faccia della meritocrazia...) annuncia che nominerà Turetta senza bando; poi, spaventato dalle inevitabili critiche e dal malumore della Regione (che vuole il bando), fa sapere che sì, ci sarà un bando; e adesso si scopre che invece no, non si farà il bando. C'è stato un malinteso, dicono.
Ridicolo.
Così, mi sono messo di buona lena e ho preparato un post di moderata presa per il culo. Stavo per pubblicarlo quando mi chiamano dalla Stampa e mi propongono di scrivergli un commento sull'incresciosa pantomima. Che devo dirvi? L'amore per la Ditta è come il richiamo della foresta. Irresistibile. Così ho preso e riscritto la parte del post dove mi esibisco in alcune pacate considerazioni sul metodo del "Contrordine compagni" che da tempo ormai sgoverna la nostra vita culturale.
Il commento sulla Stampa
Nell'improbabile ipotesi che vi interessi sapere che cosa penso di Franceschini, dei nostri pubblici amministratori, del bando di Venaria e dei bandi in generale, oggi potete leggere il mio modesto intervento sulla prima pagina della cronaca di Torino della Stampa. Non lo ripubblico qui perché sono una persona seria e non vendo la stessa mercanzia in due negozi. Né posso linkarvelo perché non l'ho trovato on line. Quindi, trascorso il tempo di vita del quotidiano, lo riprendo sul blog.
Però mi è rimasta in canna l'approfondimento del mio post, in cui offro al benevolo lettore alcuni precedenti illustri del deprecato metodo "Contrordine compagni", recenti momenti magici in cui la politica piemontese ha dimostrato di essere indecisa a tutto facendo e disfacendo, cambiando d'accento e di pensier ad ogni stormir di fronde, e di conseguenza collezionando una monumentale sfilza di figure dimmerda (se mi passate il termine tecnico).
Dunque, a integrazione di quanto scrivo oggi su La Stampa, passo lestamente ad enumerare quattro delle sullodate figure dimmerda, scelte fra le più clamorose.

Figura dimmerda numero uno: il ballo del mattone

Dicembre 2013: Fassino annuncia che non ci sono soldi per finanziare le fondazioni culturali. Dunque, il Comune assegnerà a dette fondazioni degli immobili che potranno essere venduti. La trovata è di per sé stravagante. Ma le conseguenze sono trascendentali: il vertice del surrealismo è toccato dall'annuncio che al Museo del Cinema verrà "donato" il cinema Massimo, chiaramente non vendibile. Quando si rendono conto dell'idiozia della cosa, pensano di rimediare proponendo la cessione al Museo dell'ascensore della Mole: che il Comune non può cedere, essendo proprietà di Gtt. Risate fuori campo.

Figura dimmerda numero due: la mostra "blasfema"

Settembre 2014: il Comune concede il patrocinio a una mostra fotografica all'ex Manifattura Tabacchi. Ma si scopre che il manifesto raffigura una donna nuda che calpesta immagini sacre. Insorgono i difensori dei valori cristiani, con proteste ed exploit pittoreschi. La faccenda, a posteriori, fa pensare (in versione ridicola) ad altri ben più seri avvenimenti. Alla fine il Comune decide di rimangiarsi la sua decisione e ritira il patrocinio. La responsabile prima dell'increscioso episodio manco si rende conto del casino che ha combinato. Nessuno paga il fio della propria inettitudine. Sembra di stare al parlamento di Paperopoli.

Figura dimmerda numero tre: il Noseda furioso

Estate 2014: il direttore artistico del Regio Gianandrea Noseda sfancula a mezzo New York Times il sovrintendente Vergnano, reo di una politica sparagnina che non asseconda le aspirazioni grandiose del Maestro. Segue ampio e approfondito scambio di rudi cortesie, sempre tramite stampa. Fassino tenta di mediare. Ne esce una soluzione pasticciata e posticcia, che non risolve nulla e accolla al Regio un altro stipendio.

Figura dimmerda numero quattro: Tamara e la Sindone

Marzo 2014: il Comune annuncia festosamente l'accordo con il Sole24Ore Cultura per portare a Palazzo Chiablese mostre artistiche di grande richiamo: si comincia con i Preraffaelliti. Ma la letizia scema quando si apprende (da Gabo) che nel 2015 la mostra sarà dedicata a Tamara de Lempicka, e si svolgerà durante l'Ostensione della Sindone. Qualcuno consulta wikipedia e scopre che la pittura di Tamara è "sensuale". Donde la richiesta vescovile di destinare Palazzo Chiablese all'assistenza dei pellegrini, anziché all'esposizione di carni peccaminose. Il Comune e il direttore del Polo Reale Turetta traccheggiano. Fassino propone a quelli del Sole24Ore una sede diversa. Quelli del Sole24Ore lo mandano a stendere, e gli fanno notare che nell'accordo è prevista una penalissima per certe alzate d'ingegno. A me dolgono le ganasce dal troppo ridere.

Potrei continuare surfando fra gag, siparietti d'avanspettacolo e teatro dell'assurdo. Ma mi sono già stracapottato rivivendo questi quattro bei momenti della nostra cronaca recente. Grazie, mi avete tanto rallegrato. Però adesso anche basta.

P.S. Il comunicato di Grimaldi

Per completezza d'informazione, pubblico anche il comunicato diffuso ieri sera dal consigliere regionale di Sel Marco Grimaldi, e simpaticamente intitolato "Bando sì, bando no... caro Franceschini, Venaria Reale non è la terra dei cachi!".

A dicembre ci aveva stupito la scelta del Ministro dei Beni Culturali e Turismo di nominare attraverso un bando internazionale i 18 direttori dei grandi musei italiani, includendo tra questi il Polo Reale di Torino ma non la Venaria Reale.
Appreso ciò, in data 11 dicembre 2014 con un’interrogazione a risposta immediata abbiamo sollevato l’attenzione su questa anomalia e sollecitato la Regione a pubblicare un bando per nominare il nuovo Direttore della Reggia di Venaria Reale.
In data 23 dicembre il Ministro Franceschini ci ha ripensato e si è dichiarato favorevole alla pubblicazione di un bando internazionale anche per la Venaria Reale. Una notizia per la quale abbiamo gioito. 
Ora apprendiamo dalla stampa che ieri, nel corso dell’assemblea dei consorziati a Venaria, la funzionaria del Ministero per i Beni Culturali avrebbe invece annunciato che non ci sarà alcun bando, ma che il Direttore, nella persona di Mario Turetta – già direttore regionale dei Beni Culturali e artefice del Polo Reale –, sarà nominato direttamente dal Ministero. L’Assessora Parigi e il Presidente Chiamparino, a quanto dichiarato, hanno obtorto collo accettato la decisione con più di una perplessità.
“Ci piacerebbe che il Presidente Chiamparino spiegasse a Franceschini che la Venaria Reale non è la terra dei cachi; per questo abbiamo scritto un question time per chiedere come mai non si sia arrivati a siglare un protocollo d’intesa che prevedesse una figura di coordinamento del Mibac per le Residenze Sabaude e, come per tutti i grandi musei italiani, un Direttore scelto tramite bando per la Venaria Reale”.
Marco Grimaldi (Capogruppo di Sinistra Ecologia Libertà in Consiglio regionale)

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