Passa ai contenuti principali

ARTISSIMA, LA DIRETTRICE RADDOPPIA GLI SPONSOR

La direttrice di Artissima Sarah Cosulich durante la presentazione all'Oval
E scusatemi, lo so che ieri c'era pure la presentazione della prossima edizione di Artissima. Il pezzo era già mezzo scritto, quand'è partita la storiona del Salone, e l'ho lasciato lì.
Poco male, comunque: quello che nell'immensità dell'Oval deserto ha detto una Sarah Cosulich - in gran tiro ma emozionata come sempre quando deve parlare in pubblico - lo potete leggere su qualsiasi sito di news. Francamente non mi appassiono: sì, vabbé, Artissima più bella e più grande che pria, eccetera eccetera. Bellissimo, ma son cose che ho già scritto. E in un giorno così, con il Salone del Libro che diventa carne di porco, uno è zeppo d'adrenalina, non mi viene di dettagliarvi sulla fiera così e cosà, le iniziative bischine e biscose... Un'altra volta, non mancherà occasione.
Però voglio regalarvi un  siparietto e un'informazione.
Prima il siparietto. Terminata l'arringa della direttrice Cosulich, una collega - onore a lei - fa la domanda che vorrei fare io: quale sia il budget della fiera e se il contributo pubblico sia diminuito. Ciò suscita la rituale disapprovazione di una delle ancelle di Fassino: temendo che una curiosità tanto volgare possa turbare la serafica serenità del lungo Vate, ella depreca la corrività dell'argomento. Fuori tempo massimo. Nella vecchia cara Ddr il potere decideva quali domande fossero concesse alla stampa; sfortunatamente la Ddr non c'è più.
Quindi la libertaria Sarah risponde di buon grado che il budget della fiera resta attorno ai 2 milioni e mezzo, di cui due terzi da mezzi propri e un terzo dagli enti fondatori e dagli sponsor. Precisa che i contributi pubblici nel complesso non sono calati; però, aggiunge Sarah, sono raddoppiati gli sponsor, per cui cresce la disponibilità per fare un'Artissima per l'appunto più grande e più bella che pria.
E qui - gli sponsor che aumentano, mentre di questi tempi in genere tendono a defilarsi - sta la notizia.
Domando a Sarah chi ha trovato tutti quegli sponsor e la direttrice, vincendo la sua naturale modestia, ammette che l'impresa l'hanno compiuta lei di persona, e una collega dello staff, certa Raffaella. Osservo che basterebbe ciò a meritarlevla sua ormai  certa riconferma per altri quattro anni. Ciò le provoca il visibile imbarazzo di un ragazzino sorpreso a commettere atti impuri. Nicchia e neghicchia. Mi affretto a disimbarazzarla aggiungendo che, semmai non la confermassero alla direzione di Artissima, potrebbe fare bene in uno di quegli organismi moderni, creati apposta per rastrellare sponsorizzazioni.

Commenti

Post popolari in questo blog

L'AFFONDAMENTO DELLA SEYMANDI

William Turner, "Il Naufragio" Cristina Seymandi Tanto tuonò che piovve. Sicché posso abbandonare, almeno per un post, la spiacevole incombenza di monitorare i contraccolpi dell'emergenza virale. La storia è questa. Ieri in Consiglio comunale un'interpellanza generale ( qui il testo ) firmata pure da alcuni esponenti grillini o ex grillini, ha fatto le pulci a Cristina Seymandi, figura emergente del sottogoverno cinquestelle che taluni vedono come ideale continuatrice, a Palazzo Civico, del "potere eccentrico" di Paolo Giordana prima e di Luca Pasquaretta poi . E che, come i predecessori, è riuscita a star sulle palle pure ai suoi, non soltanto a quelli dell'opposizione. L'interpellanza prendeva spunto dell'ultima impresa della Seymandi, la mancata "regata di Carnevale" , ma metteva sotto accusa l'intero rapporto fra costei, Chiarabella e l'assessore Unia, di cui è staffista. Alla fine Chiarabella, nell'angolo, h

LE RIVELAZIONI DI SANGIU: "GRECO NON HA DECIFRATO LA STELE DI ROSETTA". E ADESSO DIREI CHE BASTA

È una storia da dimenticare È una storia da non raccontare È una storia un po' complicata È una storia sbagliata Cominciò con la luna sul posto E finì con un fiume di inchiostro È una storia un poco scontata È una storia sbagliata La ridicola pantomima è finita com'era cominciata, sempre con un tizio che giudica un egittologo senza sapere un cazzo d'egittologia. Il fratello d'Italia laureato in giurisprudenza Maurizio Marrone pontifica che Christian Greco è un egittologo scarso , e - dopo una settimana di silenzi imbarazzant i, strepiti da lavandaie e minchiate alla membro di segugio  blaterate da una scelta schiera di perdigiorno presenzialisti e critici col ciuffo - un altro fratello d'Italia, il giornalista Gennaro Sangiuliano, sancisce che no, Greco è "un apprezzato egittologo" benché - sfigatone! - "non abbia decifrato la stele di Rosetta" (questo è un capolavoro comico, non siete d'accordo?).  Il presidente della Regione Cirio s'a

BASIC BASE

Il nuovo direttore del Tff La  nomina di Giuliobase alla direzione del Torino Film Festival  è ampiamente trattata sul Corriere di Torino di stamattina: c'è un mio modesto commento , ma soprattutto c'è una magistrale intervista al neodirettore, firmata dall'esperto collega Fabrizio Dividi. Vi consiglio di leggervela da cima a fondo (sul cartaceo, o  a questo link ): vale da sola ben più del prezzo del giornale. Ed è talmente bella che mi permetto di estrapolarne alcuni passaggi, che giudico particolarmente significativi. Ecco qui le domande e le risposte che più mi hanno entusiasmato. In neretto le domande, in chiaro le risposte, in corsivo le mie chiose: Emozionato a dover essere «profeta in patria»?  «Ovvio, ma studierò. In questo anno e mezzo studierò e tiferò per Steve Della Casa e per il suo festival, ma sempre stando un passo indietro, con umiltà e discrezione».  Qualcuno lo avverta: l'hanno nominato per l'edizione 2024. Ciò significa che dovrà cominciare a la