Passa ai contenuti principali

MENO SOLDI, PIU' BUROCRAZIA: E' LA CULTURA DIFFUSA, BELLEZZA

Se n'è accorto il musicista e organizzatore culturale Matteo Negrin, che dal suo blog Pagine Gitane lancia l'allarme: con il passaggio di competenze dalla Provincia alla Città Metropolitana, cambiano radicalmente le procedure per ottenere il parere di agibilità tecnica sui locali e spazi di pubblico spettacolo. In base alle nuove norme, frutto di un decreto ministeriale, è obbligatorio istruire una pratica (con relativi costi e lungaggini) anche per le aree con una capienza pari o inferiore a 200 persone.
Detto in parole povere, le piccole associazioni e chiunque vuole organizzare un mini-evento (fino al più modesto dei concertini di quartiere) deve imbarcarsi in un ginepraio buracratico da spararsi. O da restare al verde.
Il post di Negrin è perfetto, ed è quindi inutile che qui io cerchi di riassumerlo: mi limito a linkarlo, invitandovi a leggerlo. Concordo anche con il suo commento: "Da tempo chi promuove cultura diffusa sa di non poter fare affidamento sul denaro proveniente dall’amministrazione pubblica: ora chiede a quest’ultima, al Ministero dell’Interno che è il promotore di questa norma e all’ANCI che ne è l’interprete, per lo meno di non essere ostacolato, e di porre rimedio".
In attesa che qualcuno ponga rimedio, tutti stanno impazzendo: i piccoli organizzatori che non sanno più a che santo votarsi; e gli uffici comunali che si ritrovano a dover smaltire un fiume di nuove pratiche - inutili sino al ridicolo, ma obbligatorie.

Commenti

Post popolari in questo blog

L'AFFONDAMENTO DELLA SEYMANDI

William Turner, "Il Naufragio" Cristina Seymandi Tanto tuonò che piovve. Sicché posso abbandonare, almeno per un post, la spiacevole incombenza di monitorare i contraccolpi dell'emergenza virale. La storia è questa. Ieri in Consiglio comunale un'interpellanza generale ( qui il testo ) firmata pure da alcuni esponenti grillini o ex grillini, ha fatto le pulci a Cristina Seymandi, figura emergente del sottogoverno cinquestelle che taluni vedono come ideale continuatrice, a Palazzo Civico, del "potere eccentrico" di Paolo Giordana prima e di Luca Pasquaretta poi . E che, come i predecessori, è riuscita a star sulle palle pure ai suoi, non soltanto a quelli dell'opposizione. L'interpellanza prendeva spunto dell'ultima impresa della Seymandi, la mancata "regata di Carnevale" , ma metteva sotto accusa l'intero rapporto fra costei, Chiarabella e l'assessore Unia, di cui è staffista. Alla fine Chiarabella, nell'angolo, h

LE RIVELAZIONI DI SANGIU: "GRECO NON HA DECIFRATO LA STELE DI ROSETTA". E ADESSO DIREI CHE BASTA

È una storia da dimenticare È una storia da non raccontare È una storia un po' complicata È una storia sbagliata Cominciò con la luna sul posto E finì con un fiume di inchiostro È una storia un poco scontata È una storia sbagliata La ridicola pantomima è finita com'era cominciata, sempre con un tizio che giudica un egittologo senza sapere un cazzo d'egittologia. Il fratello d'Italia laureato in giurisprudenza Maurizio Marrone pontifica che Christian Greco è un egittologo scarso , e - dopo una settimana di silenzi imbarazzant i, strepiti da lavandaie e minchiate alla membro di segugio  blaterate da una scelta schiera di perdigiorno presenzialisti e critici col ciuffo - un altro fratello d'Italia, il giornalista Gennaro Sangiuliano, sancisce che no, Greco è "un apprezzato egittologo" benché - sfigatone! - "non abbia decifrato la stele di Rosetta" (questo è un capolavoro comico, non siete d'accordo?).  Il presidente della Regione Cirio s'a

BASIC BASE

Il nuovo direttore del Tff La  nomina di Giuliobase alla direzione del Torino Film Festival  è ampiamente trattata sul Corriere di Torino di stamattina: c'è un mio modesto commento , ma soprattutto c'è una magistrale intervista al neodirettore, firmata dall'esperto collega Fabrizio Dividi. Vi consiglio di leggervela da cima a fondo (sul cartaceo, o  a questo link ): vale da sola ben più del prezzo del giornale. Ed è talmente bella che mi permetto di estrapolarne alcuni passaggi, che giudico particolarmente significativi. Ecco qui le domande e le risposte che più mi hanno entusiasmato. In neretto le domande, in chiaro le risposte, in corsivo le mie chiose: Emozionato a dover essere «profeta in patria»?  «Ovvio, ma studierò. In questo anno e mezzo studierò e tiferò per Steve Della Casa e per il suo festival, ma sempre stando un passo indietro, con umiltà e discrezione».  Qualcuno lo avverta: l'hanno nominato per l'edizione 2024. Ciò significa che dovrà cominciare a la