Federico Motta. Gli editori vogliono contare |
Stamattina su Repubblica Torino c'è un'intervista a Federico Motta, nuovo presidente dell'Aie, l'Associazione degli editori, che dice la sua sul Salone.
Motta è felicissimo che al timone ci sia di nuovo Ferrero. Ma questo si sapeva. Alla notizia del ritorno del Grande Ernie, gli editori hanno festeggiato. Di lui si fidano.
Un paio di passaggi dell'intervista sono invece un po' criptici e meritano un approfondimento.
L'Aie vuole contare di più, Fassino fissa i paletti
Il primo passaggio riguarda il peso dell'Aie in Fondazione. Dice Motta: "Gli editori vogliamo avere più che una semplice voce in capitolo. L'Aie è tra i soci che ha dato vita alla Fondazione. Il Salone, la Fondazione non sono solo questioni locali, di Torino o del Piemonte, anche se è l'area dove sono concentrate le ricadute maggiori. È una questione nazionale. Bisogna avere coraggio, ambizione e una visione più ampia". E ancora: "Vorremmo avere un ruolo più partecipativo rispetto a quelle che sono le logiche di gestione e programmazione". Di più: "Per dare il nostro contributo, e siamo pronti a farlo, dovremmo sedere al tavolo in una posizione meno laterale"Traduzione. Finora, con Marco Polillo, avevamo un posto nel CdA, ma contavamo poco. Adesso la musica cambia. Vogliamo decidere.
Ma per decidere, in qualsiasi società, occorre pagare. L'Aie, deduco, è pronta a diventare il nuovo socio che Chiampa e Fassino cercano per risollevare la malconcia Fondazione del Salone. Il socio che mette i soldi necessari per ripianare il deficit.
Forse Motta ambisce a essere socio di maggioranza. Per entrare con una quota superiore del 50 per cento ci vorrebbe - a detta di chi se ne intende - una milionata di euro, malcontati. Massimo due. Si può fare.
Però Fassino non vuole assolutamente che i soci privati abbiano la maggioranza. Filura vuole i capitali dei privati perché lui e Chiampa i soldi non li hanno. Al tempo stesso vuole che il potere decisionale vero resti a Comune e Regione.
Alfieri Lorenzon, direttore dell'Aie |
Lorenzon in pole position per il CdA
Il secondo punto riguarda il rappresentante dell'Aie nel CdA della Fondazione, che sostituirà Marco Polillo (con gran giubilo di Milella che a Polillo non perdona la militanza pro-Cogoli).Polillo era presidente dell'Aie, ma il suo successore Motta non sembra impaziente di succedergli anche sulla poltrona del Salone. "Non ho ancora affrontato la questione, non è detto che debba essere per forza il presidente", ripete. Infatti con ogni probabilità il rappresentante dell'Aie nel CdA del Salone sarà il direttore dell'associazione, Alfieri Lorenzon. E' quel che dicono tutti, e Milella ci conta.
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