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CULTURA A STROZZO: I 12 MILIONI CI SONO, MA C'E' ANCHE IL TRUCCO

Assestamento del bilancio: i nuovi strumenti finanziari
Questo post è stato ampiamente riscritto. Perché la realtà spesso ha due facce. 
Ecco com'è andata.
Nel pomeriggio mi arriva dalla Regione una notizia che mi sembra moderatamente positiva. Ricordate quei famosi dieci milioni (per la precisione erano 12) di "spese correnti" destinati nel bilancio della cultura 2015 a pagamenti da effettuare nel 2016? Si era deciso di spostarli per l'appunto sul bilancio del 2016, quando cioé dovrebbero materialmente essere versati.
Ma poi si era scoperta un'ulteriore sofferenza del bilancio, e i 12 milioni erano finiti nel mirino della spending review last minute: con il rischio concreto che non arrivassero neppure nel 2016, né mai, secondo il consolidato principio del "passata la festa, gabbato lo santo". Per la consequenziale disperazione dell'assessore Parigi.

Buone notizie, siamo salvi...

Oggi mi dicono che la cifra è stata invece regolarmente prevista dall'assessore Reschigna nella bozza della variazione del bilancio di gestione pluriennale. 
Tutto a posto, quindi: i 12 milioni (precisamente, 12 milioni e 200 mila euro) saranno davvero erogati nel 2016. Il pericolo di un subitaneo collasso dell'intero sistema culturale piemontese sembra sventato. Vedo le tabelle di Reschigna, sembrano a posto: e noto che per il 2016 sono previsti pure 200 mila euro di spesa corrente destinati al Museo di Scienze, fosse mai la volta che lo riaprono.
Fantastico. 

... anzi, no, se va bene siamo rovinati

Vado a cena contento come un pucio, con la u, e a cena qualcuno me la racconta in tutt'altra maniera. E' vero, i 12 milioni nel 2016 sono previsti. Ma non sono in più. Spiego: nel 2015 alla Cultura dovevano andare 37 milioni. Ne mancano 12, e si decide che verranno versati nel 2016. Dunque, l'anno prossimo la Cultura dovrebbe ricevere in tutto 49 milioni: i 37 del 2016 più i 12 arretrati del 2015. E invece no: ne riceverà sempre e soltanto 37 (salvo ulteriori tagli, che non si sa mai).
I conti tornerebbero se anche per il 2017 fossero previsti 12 milioni aggiuntivi, a saldo del 2016. Ma nelle tabelle di Reschigna non ci sono. Se così stanno le cose (ma vorrei tanto ricevere pronte smentite), sul biennio 2015-2016 la Cultura riceverà in totale 62 milioni - 25 nel 2015 e 37 (comprensivi dei 12 ereditati dal 2015) nel 2016 - ovvero subirà un taglio netto di 12 milioni in due anni
E nel 2017 chissà cosa capiterà: per quell'annus horribilis restano in piedi tutte le incognite di cui vi ho parlato nel post "Contrordine morituri: si muore fra un anno"

Ce l'ho qui, il vero "Salva Piemonte"!

Naturalmente non c'è ancora nulla di definitivo: stiamo parlando di bozze, la legge di bilancio 2016 sarà approvata attorno al 10 dicembre: fino a quel momento le cifre non sono stabilite e tutto può ancora cambiare.
Il nuovo assessore al Bilancio (a destra) impegnato nella manovra d'assestamento
Certo, la situazione è neranera come il carbon: fra un anno rischiamo l'Apocalisse, e allora fanculo la cultura e tutto il resto.
Ma non è detta l'ultima parola. Gabo ha potuto prendere visione del vero "Salva Piemonte" (diffidate delle imitazioni), un  piano super-segreto per salvare le finanze regionali messo a punto da un pool di economisti di fama mondiale su incarico dei chiampagarigli di governo. Vi posso quindi anticipare le prossime tappe del definitivo risanamento del bilancio entro il 2016:
  1. febbraio 2016: trucco della valigia a Porta Nuova (cfr. "I due marescialli"). Si stanno selezionando gli assessori delegati, in base ad abilità e inclinazioni personali. Sarà una squadra numerosa ed esperta.
  2. aprile 2016: banchetto delle tre carte a Porta Pila. Il Chiampa si prepara: va a scuola di prestidigitazione da Silvan tutti i martedì sera.
  3. giugno 2016: rimpasto di giunta, il Mago Othelma diventa assessore alla Cultura e Totò va al Bilancio.
  4. luglio 2016: bed&breakfast in piazza Castello. Palazzo Madama viene riconvertito in un relais de charme gestito da Antonella Parigi. Reschigna s'incarica di vendere al Balon le opere d'arte in esubero.
  5. novembre 2016: manovra d'assestamento, con cartolarizzazione del Monviso e vendita della Mole Antonelliana a un turista di Tokio.

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