Marco Pautasso |
Marco Pautasso si sarebbe dimesso.
Se è vero, è un bruttissimo segnale. Molto peggiore delle varie fughe dal CdA.
Marco Pautasso, per il Salone del Libro, non è un quaquaraquà qualsiasi. E' il direttore Eventi e Attività culturali. Ma anche di più. E' lui che, con il direttore Ferrero, ha davvero in mano la macchina della manifestazione. Un motore che non si ferma mai. Secondo alcuni (tra cui il sottoscritto) era un serio candidato alla direzione, qualora Ferrero si fosse rifiutato di lavorare gratis. Ed è un veterano di incrollabile fede salonistica, ben noto e stimato da editori, autori, librai e operatori assortiti. Una figura di primo piano, insomma.
Eppure la sua lettera di dimissioni sarebbe già stata consegnata. Non so dire se a Ferrero o a Milella.
Più probabile alla Milella, sia per una questione procedurale, sia perché proprio con la presidente Pautasso avrebbe avuto il megascazzo che l'ha portato alla drastica decisione.
Un cortese no comment
Poiché sono un ragazzo diligente, appena la voce mi sfiora l'orecchio mi premuro di telefonare a Marco Pautasso. "Scusa se ti molesto, ma devo farti una domanda: è vero che ti sei dimesso?", gli chiedo con il mio consueto savoir faire, non appena lo sventurato risponde. Pautasso è un vero gentiluomo, e non mi manda al diavolo. Tace per un istante, e poi fa: "Preferisco non rispondere. Spero mi scuserai". Figurarsi se non lo scuso. Però vorrei essere ben sicuro: "Quindi c'è qualcosa che non va", arguisco. "Mi spiace, cerca di capirmi", è la compassata replica. Io capisco. "Va bene, scriverò che preferisci non rispondere". Tipo no comment, insomma. Seguono reciproche cortesie e scambi di auguri.
Riaggancio. Provo a sentire il portavoce del Salone, ma c'è la segreteria. Detesto parlare con le segreterie. E poi cosa dico? Son cose che richiedono un minimo di contatto umano, che diamine...
Il mio cervellino continua a arzigogolare. Pautasso non commenta, però non aveva il tono di voce di uno che sta a una festa sulla spiaggia. Piuttosto in un cimitero. E poi, se uno mi chiama e mi domanda se prenderò il posto di AstroSamantha nella stazione spaziale, io gli rispondo "ma sei scemo?". Mica "no comment".
Il mio cervellino continua a arzigogolare. Pautasso non commenta, però non aveva il tono di voce di uno che sta a una festa sulla spiaggia. Piuttosto in un cimitero. E poi, se uno mi chiama e mi domanda se prenderò il posto di AstroSamantha nella stazione spaziale, io gli rispondo "ma sei scemo?". Mica "no comment".
Pertanto - deduce il mio cervellino - anche se Marco Pautasso non fa dichiarazioni, io mi sento autorizzato a sospettare che al Salone del Libro sia davvero accaduto un canaio e Marco Pautasso si sia dimesso.
Magari lo recuperano. O magari no. Non si può mai dire.
Rapporti difficili
Oh, non scopro oggi che al Salone è da mo' che volan bassi. E non mi riferisco alla dolorose vicende pubbliche: anche negli uffici non trionfa l'allegria. Si avverte un forte disagio fra la truppa, e ci sarebbero incomprensioni (vabbé, chiamiamole così...) con la presidente Milella - donna che ha un suo carattere, a detta di chi l'ha conosciuta.
Sulle ragioni dello scazzo con Pautasso mancano dati certi: secondo salonologi esperti l'argomento del contendere sarebbe il Salone Off, di cui Pautasso è artefice e strenuo sostenitore.
Sulle ragioni dello scazzo con Pautasso mancano dati certi: secondo salonologi esperti l'argomento del contendere sarebbe il Salone Off, di cui Pautasso è artefice e strenuo sostenitore.
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