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MA PENSA TE: UNA MOSTRA DI SOLI PUTTI

Un'infilata di putti: quattro tondi di Guglielmo Caccia detto il Moncalvo
Mi piacciono le mostre della Fondazione Accorsi-Ometto: di solito sono interessanti senza essere pretenziose, non costano un centesimo alle casse pubbliche, e riescono quasi sempre a farti scoprire qualche gioiellino. Tipo quella che s'inaugura domani, e che si intitola “Spiritelli, amorini, genietti e cherubini. Allegorie e decorazione di putti dal Barocco al Neoclassico”. Già l'idea: non risulta che mai una mostra intera sia stata dedicata a questo soggetto, con tutto che di bimbi nudi e paffuti, più o meno alati, sian piene le storie dell'arte e i palazzi antichi.
La mostra – fino al 5 giugno nella sede della Fondazione in via Po 55 - è sponsorizzata da Reale Mutua; ed è nata quasi per caso, da un'idea buttata lì qualche tempo fa da Enrica Pagella, all'epoca ancora direttrice di Palazzo Madama. Il curatore Vittorio Natale ci ha lavorato sodo, mettendo insieme oltre sessanta fra quadri, statue, terrecotte, stampe, bronzi e altri oggetti che vanno dal Sei all'Ottocento, e che declinano il tema soprattutto dal punto di vista della corte sabauda, con incursioni (definite “special guest”) di piccoli capolavori d'altra provenienza. Come sempre nelle mostre di Accorsi sono esposte molte opere provenienti da collezioni private, altrimenti invisibili al grande pubblico; così come dai depositi dei musei piemontesi sono stati recuperati gioielli segreti che per l'occasione hanno pure beneficiato di necessari restauri. È il caso di un quadro secentesco del Sementi, raffigurante tre putti, appartenuto al cardinal Maurizio di Savoia, conservato nei depositi del castello di Racconigi, che viene esposto insieme con altri due dipinti dello stesso artista e con lo stesso soggetto, provenienti da una collezione privata: i quadri probabilmente costituivano un'unica serie e la mostra li riunisce per la prima volta dopo tre secoli.

Le prossime mostre della Fondazione: "I maestri dell'Accademia Albertina: Andrea Gastaldi", dal 16 giugno al 4 settembre; "Carlo Pittara e i pittori di Rivara", dal 15 settembre all'8 gennaio.



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