Passa ai contenuti principali

DON SALONE E LA BANCA ZERLINA: LA "TRATTATIVA" CON UNICREDIT

Don Salone e la Banca Zerlina: "Vorrei e non vorrei, mi trema un poco il cor..."
Vado a dormire contento perché finalmente mi hanno spiegato come funziona esattamente la storia di Unicredit al Salone. Insomma, la famosa "trattativa" che - dopo i primi trionfali annunci - adesso procede al passo del gambero. E' più o meno come me l'ero immaginata io. Unicredit - così come Intesa SanPaolo - non è rimasta sorda al grido di dolore di Fassino e Chiampa, alla ricerca disperata di nuovi soci da imbarcare in Fondazione; soci che mettano mano al portafogli per risanare il bilancio del Salone.
Unicredit, però, vorrebbe limitarsi a un intervento "una tantum", mentre Comune e Regione le chiedono di entrare a pieno titolo nella compagine societaria.
Siamo mica scemi, rispondono quelli di Unicredit: un conto è darvi un po' di soldi per rimpannucciare il bilancio; altro è diventare soci. Come soci, saremmo obbligati a pagare sempre, anno dopo anno. La trattativa è tutta lì: con gli enti locali che insistono - suvvìa, entrate come soci... - e Unicredit che nicchia - se volete ci sono i soldi che vi servono adesso, prendeteveli per questa volta che vi fanno comodo, però poi bon, la chiudiamo qui. 
Non si può prevedere quando finirà questo duetto mozartiano; e soprattutto se finirà come fra Don Giovanni e Zerlina.
Non che Intesa si sia sbilanciata di più. Ha semplicemente mandato una lettera d'intenti. Ma da questo a legarsi mani e piedi ai destini del Salone, ce ne passa. 

L'Aie se ne va? Buon viaggio

Il tira-e-molla delle banche preoccupa le istituzioni ben più delle recenti dimissioni dal CdA del presidente dell'Aie Federico Motta. Fuori onda, i commenti sono improntati al machissenefrega: l'Aie, in realtà, ha poco peso, ciò che conta sono gli editori uno per uno, specie i grandi. E gli editori sembrano tutt'altro che intenzionati a mollare il Salone. Anzi, a quanto mi risulta le prenotazioni per gli stand fioccano come sempre. Se Motta ha deciso di andarsene, dicono nell'ambiente, avrà pure avuto le sue buone ragioni, ma pare che non interessino a nessuno: magari, azzardano, davvero non gli garbava di mettere in piazza la sua dichiarazione dei redditi.

Non c'è più trippa per i piccoli

Così come non si notano segni di disperazione per la protesta dei piccoli editori piemontesi: che potremmo fare per aiutarli?, allargano le braccia in via Santa Teresa, se non abbiamo neppure i soldi per aiutare noi stessi? E fanno notare che il possibile è già stato fatto, e che esiste un sostegno regionale per la partecipazione  della piccola editoria al Salone. What else?

Bonus track: il testo del duetto

Don Salone
(in Fondazione) ci darem la mano,
là mi dirai di sì.
Vedi, non è lontano;
partiam, ben mio, da qui.
Banca Zerlina
Vorrei e non vorrei;
mi trema un poco il cor.
Felice, è ver, sarei,
ma può burlarmi ancor (ne hai già combinate tante...).
Don Salone
Vieni, mio bel diletto!
Banca Zerlina
Mi fa pietà Masetto (il mio correntista).
Don Salone
lo cangerò tua sorte (ti farò mia socia).
Banca Zerlina
Presto, non son più forte!
Don SaloneVieni! Vieni!
Là ci darem la mano.
Banca Zerlina
Vorrei e non vorrei.
Don Salone
Là mi dirai di si.
Banca Zerlina
Mi trema un poco il cor.
Don Salone
Partiam, ben mio, da qui (da questo bilancio miserando).
Banca ZerlinaMa può burlarmi ancor (giura che non combinerai altri casini).
Don Salone
Vieni, mio bel diletto!
Banca Zerlina
Mi fa pietà Masetto (pensa a quelli che mi affidano i loro soldi...).
Don Salone
lo cangerò tua sorte (vedrai, è fighissimo essere soci della Fondazione).
Banca Zerlina
Presto, non son più forte!
Don Salone
Andiamo!
Banca Zerlina
Andiamo!
Don Salone e Banca Zerlina
Andiam, andiam, mio bene,
a ristorar le pene
d’un innocente amor (e del bilancio)

Commenti

Post popolari in questo blog

SUI COLLI FATALI SORGE IL FESTIVAL ROMANISSIMO

Oggi a Roma c'è stata la conferenza stampa del Torino Film Festival prossimo venturo. Da tempo ormai il Tff ha dismesso la civile consuetudine della doppia conferenza stampa, a Roma e a Torino. E con sto piffero che io mi scapicollo fino a Roma scialando tempo e denaro per assistere all'inutile pantomima. Tanto l'unica novità che rivesta un qualche interesse è l'elenco dei selezionatori scelti da Base: in ordine alfabetico, Davide Abbatescianni, Martina Barone, Ludovico Cantisani, Elvira Del Guercio, Veronica Orciari e Davide Stanzione (alcuni li vedete nelle foto in alto, presa da Fb). Per me sono illustri sconosciuti, ma io sono ignorantissimo. Da un rapido giretto in rete mi è parso di capire che, casualmente e salvo abbagli, sono tutti romani, nativi o stanziali. Altre imprese d'alto profilo al momento mi sono sfuggite: garantisco che appena possibile e con la massima sollecitudine porrò rimedio alle mie lacune. Ma l'unica cosa davvero notevole e divertente

L'UCCELLINO, LA MUCCA E LA VOLPE: UNA FAVOLA DAL FRONTE DEL REGIO

Inverno. Freddo. Un uccellino intirizzito precipita a terra e sta morendo congelato quando una mucca gli scarica addosso una caccona enorme e caldissima; l'uccellino, rianimato dal calore, tutto felice comincia a cinguettare; passa una volpe, sente il cinguettìo, estrae l'uccellino dalla cacca e se lo mangia. (La morale della favola è alla fine del post) C'era una volta al Regio Ora vi narrerò la favola del Regio che dimostra quanta verità sia contenuta in questo elegante aforisma. Un anno fa Chiarabella nomina alla sovrintendenza del Regio William Graziosi, fresco convertito alla causa grillina, imponendolo al Consiglio d'indirizzo e premendo sulle fondazioni bancarie: "Io non vi ho mai chiesto niente - dice ( bugia , ma vabbé) - ma questo ve lo chiedo proprio".  Appena installatosi, Graziosi benefica non soltanto i nuovi collaboratori marchigiani, ma anche i fedelissimi interni. Però attenzione, non è vero che oggi al Regio sono tutti co ntro Graz

L'EGIZIO MILIONARIO DI CHRISTIAN SUPERSTAR, MA CRESCONO ANCHE GLI ALTRI

Siamo al solito consuntivo di fine anno delle presenze nei musei torinesi (a questo link  trovate i dati del 2022). La notiziona riguarda, come da copione, l' Egizio che mette a segno un altro record straordinario. Infatti è il primo museo torinese a superare la soglia psicologica del milione di visitatori: nel 2023 sono stati 1.061.157 ( cifra che comprende anche gli eventi istituzionali e privati) a fronte degli 898.500 del 2022. L'ufficializzazione delle notizia è arrivata nel pomeriggio; e, per un curioso destino, proprio nel preciso istante in cui il superdirettore Christian Greco  ( nella foto, con Alba Parietti conduttrice dello spettacolo ) , chiamato sul palco di piazza Castello  durante il concerto di musica classica dedicato per l'appunto al bicentenario dell'Egizio, riceveva dai seimila e rotti spettatori un'ovazione da autentica popstar. Mai s'era visto - a mia memoria - il direttore di un museo, in questa o in qualsiasi altra città, circondato da