L'addio dell'Associazione Italiana Editori (Aie) al consiglio di amministrazione della Fondazione per il Libro è "un segnale di crescente distacco" del Salone del Libro "dalla realtà editoriale italiana". E' la preoccupazione di Cna Editoria Piemonte, che critica la presidente, Giovanna Milella, sostenendo di "non essere mai stata convocata per discutere insieme sul ruolo della piccola editoria in seno al Salone". "Abbiamo chiesto e richiesto di poterci confrontare con la nuova dirigenza della Fondazione - sostiene Cna Piemonte, che rappresenta oltre 2.300 imprese - certi che sarebbero state superate le tante lacune della gestione Picchioni più volte denunciate dai piccoli editori che sono l'anima del Salone del Libro, ma ad oggi non vi è stata nessuna attenzione nei nostri confronti".
"Il Salone del Libro rappresenta da sempre l'unica realtà in Italia dove i piccoli editori hanno la possibilità di essere visibili alla pari dei grandi gruppi editoriali - conclude l'associazione di categoria - ristabilendo condizioni di libero mercato che fanno bene alla cultura del nostro paese. Per assicurare la permanenza dei piccoli editori al Salone occorrono però politiche attive di sostegno economico che fino ad oggi sono rimaste quasi lettera morta".
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