Sono felice di segnalarvi che sono da considerare almeno in parte superati dagli eventi il mio articolo sul Corriere di sabato 28 marzo e relativo post qui sul blog in cui raccontavo le terribili condizioni di lavoro dei medici di famiglia ("Come gli alpini in Russia"). Infatti ieri, domenica 29 marzo, alle ore 16,55 la Regione Piemonte ha diffuso il seguente comunicato:
"Accanto al personale sanitario della Regione Piemonte, per il quale sono già in corso i test virologici sul coronavirus, anche i medici di famiglia convenzionati del territorio e gli operatori del 118 saranno sottoposti al tampone per verificarne lo stato di salute.
La decisione è stata assunta dall’Unità di crisi della Regione Piemonte: «La forza e la dedizione del nostro personale sanitario e dei nostri medici è ciò che sta reggendo da settimane una situazione senza precedenti - sottolineano il presidente della Regione Alberto Cirio e l’assessore alla Sanità della Regione Piemonte Luigi Icardi -. Prenderci cura e sostenere chi da più di un mese senza sosta si sta prendendo cura degli altri è più che mai fondamentale. Ringraziamo il presidente della Commissione Sanità del Consiglio regionale, Alessandro Stecco, per il prezioso lavoro di collegamento con tutti i rappresentanti di medici e operatori. Andiamo avanti per superare insieme questo grande momento di difficoltà».
Il protocollo per l’esecuzione dei tamponi è stato definito in accordo con le rappresentanze istituzionali e sindacali dei medici e degli infermieri e, oltre ad ampliare i test ai medici di famiglia convenzionati e agli operatori del 118, potenzia il meccanismo di controllo per garantire, alla luce della delicatezza del loro ruolo, la massima rapidità nei tempi di esecuzione e riscontro.
Il modello condiviso prevede per gli operatori sanitari e i tecnici della Regione Piemonte l’esecuzione del tampone su coloro che presentano sintomi riconducibili al Covid-19 o che abbiano avuto contatti stretti con soggetti positivi e, in parallelo, anche per tutti i medici di famiglia convenzionati che siano sintomatici. Analoghe disposizioni anche per gli operatori del 118".
Insomma: se ho ben capito, gli strumenti efficaci per la protezione non ci sono, però i medici di base adesso faranno i tamponi. Ovvero: se ti infetti almeno lo sai. Magra soddisfazione; però è sempre meglio di niente.
"Accanto al personale sanitario della Regione Piemonte, per il quale sono già in corso i test virologici sul coronavirus, anche i medici di famiglia convenzionati del territorio e gli operatori del 118 saranno sottoposti al tampone per verificarne lo stato di salute.
La decisione è stata assunta dall’Unità di crisi della Regione Piemonte: «La forza e la dedizione del nostro personale sanitario e dei nostri medici è ciò che sta reggendo da settimane una situazione senza precedenti - sottolineano il presidente della Regione Alberto Cirio e l’assessore alla Sanità della Regione Piemonte Luigi Icardi -. Prenderci cura e sostenere chi da più di un mese senza sosta si sta prendendo cura degli altri è più che mai fondamentale. Ringraziamo il presidente della Commissione Sanità del Consiglio regionale, Alessandro Stecco, per il prezioso lavoro di collegamento con tutti i rappresentanti di medici e operatori. Andiamo avanti per superare insieme questo grande momento di difficoltà».
Il protocollo per l’esecuzione dei tamponi è stato definito in accordo con le rappresentanze istituzionali e sindacali dei medici e degli infermieri e, oltre ad ampliare i test ai medici di famiglia convenzionati e agli operatori del 118, potenzia il meccanismo di controllo per garantire, alla luce della delicatezza del loro ruolo, la massima rapidità nei tempi di esecuzione e riscontro.
Il modello condiviso prevede per gli operatori sanitari e i tecnici della Regione Piemonte l’esecuzione del tampone su coloro che presentano sintomi riconducibili al Covid-19 o che abbiano avuto contatti stretti con soggetti positivi e, in parallelo, anche per tutti i medici di famiglia convenzionati che siano sintomatici. Analoghe disposizioni anche per gli operatori del 118".
Insomma: se ho ben capito, gli strumenti efficaci per la protezione non ci sono, però i medici di base adesso faranno i tamponi. Ovvero: se ti infetti almeno lo sai. Magra soddisfazione; però è sempre meglio di niente.
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