Grafica d'alta classe per manifestazioni d'alta classe: fantastico il cuoricino tricolore |
Chiariamo subito un punto: l'idea di portare a Torino l'Eurovision Song Contest (per gli amici "Eurosong" e basta) è stata tutta farina del sacco di Appendino, che giustamente (quel che è giusto è giusto) oggi rivendica il merito, sempre che consideriate un merito spendere 7 milioni di euro per ospitare quell'orrenda telesagra da strapaese. A me pareva e pare tuttora una minchiata cavata dal cilindro dei premi di consolazione per tirar su il morale a una città percossa da mille sfighe. Ma vabbé, non tutti i gusti sono alla menta, e già all'epoca la sortita appendiniana trovò largo seguito in Consiglio comunale, con esilaranti mozioni degne della nobile iniziativa.
Quanto alla visibilità per Torino, stento a credere che
il pubblico della telesagra strapaesana sia il target ideale per una città che si propone come meta di turisti appassionati dell'arte e della cultura; ma anche qui restiamo nell'ambito delle opinioni personali.
E' invece un dato di fatto la primogenitura appendiniana, cui fa oggi da scompiscevole contraltare il pigia-pigia per farsi belli con le penne altrui. In mattinata piovono le dichiarazioni degli eurosonghisti di complemento. Ve ne regalo una minima ma significativa selezione.
Stefano Lo Russo: "È una grande notizia, Torino merita i grandi eventi, siamo capaci a organizzarli e con Eurosong 2022 abbiamo la straordinaria occasione di lanciare la città come protagonista della scena musicale". "Lanciare la città"? Guarda che la città era già bell'e lanciata, prima che qualche genio pensasse bene di assassinare Traffic. E la scena musicale a Torino l'ha fatta crescere gente come i Subsonica, mica i fenomeni viventi dell'Eurovison Song Contest. Ma poi, suvvia, almeno citarla, povera crista... Se ne fa una giusta, è da signori riconoscerlo.
Paolo Damilano: "L’Eurovision dopo le Atp Finals è un altro grande evento internazionale che ha scelto Torino. La città non deve fermarsi ora, non deve tornare al passato. Ora puntiamo al festival dell’Economia, a riprenderci il Salone dell’Auto e a rafforzare il Salone del Libro e il Torino Film Festival". Damy, mettiti d'accordo con te stesso. Ti esalti per Atp Finals e Eurovision Song Contest, manco c'entrassi qualcosa: ma se l'Eurosong ci arriva per merito di Appendino e non certo tuo, e se Appendino a dio piacendo appartiene al passato, perché la città "non deve tornare al passato"? E che significa "ora puntiamo al Festival dell'Economia"? Fino a prova contraria l'idea ce l'ha avuta per primo Paolo Verri, che si è mosso da solo usando le sue relazioni. E prendi nota, Verri era candidato con gli altri, non con te.
E' invece un dato di fatto la primogenitura appendiniana, cui fa oggi da scompiscevole contraltare il pigia-pigia per farsi belli con le penne altrui. In mattinata piovono le dichiarazioni degli eurosonghisti di complemento. Ve ne regalo una minima ma significativa selezione.
Stefano Lo Russo: "È una grande notizia, Torino merita i grandi eventi, siamo capaci a organizzarli e con Eurosong 2022 abbiamo la straordinaria occasione di lanciare la città come protagonista della scena musicale". "Lanciare la città"? Guarda che la città era già bell'e lanciata, prima che qualche genio pensasse bene di assassinare Traffic. E la scena musicale a Torino l'ha fatta crescere gente come i Subsonica, mica i fenomeni viventi dell'Eurovison Song Contest. Ma poi, suvvia, almeno citarla, povera crista... Se ne fa una giusta, è da signori riconoscerlo.
Paolo Damilano: "L’Eurovision dopo le Atp Finals è un altro grande evento internazionale che ha scelto Torino. La città non deve fermarsi ora, non deve tornare al passato. Ora puntiamo al festival dell’Economia, a riprenderci il Salone dell’Auto e a rafforzare il Salone del Libro e il Torino Film Festival". Damy, mettiti d'accordo con te stesso. Ti esalti per Atp Finals e Eurovision Song Contest, manco c'entrassi qualcosa: ma se l'Eurosong ci arriva per merito di Appendino e non certo tuo, e se Appendino a dio piacendo appartiene al passato, perché la città "non deve tornare al passato"? E che significa "ora puntiamo al Festival dell'Economia"? Fino a prova contraria l'idea ce l'ha avuta per primo Paolo Verri, che si è mosso da solo usando le sue relazioni. E prendi nota, Verri era candidato con gli altri, non con te.
Più equilibrata la dichiarazione di Alberto Cirio e Vittoria Poggio: "A fare squadra si vince. Abbiamo lavorato fianco a fianco con il Comune per portare l’Eurovision a Torino e ci siamo riusciti. La Regione investe su questo evento 2 milioni di euro, con la certezza che sarà una occasione di promozione straordinaria per il nostro territorio e per un comparto - quello della cultura, della musica e dello spettacolo - colpito duramente dai due anni di pandemia. Ma l’Eurovision a Torino dimostra, soprattutto, che abbiamo invertito una tendenza. Questa non è più una città che perde eventi, ma anzi li attrae". Peccano senz'altro d'ottimismo, ma se non altro ammettono di non aver fatto tutto loro.
But the winner is... Sara Zambaia (Lega): “Una designazione in cui abbiamo fortemente creduto fin dal primo giorno. Dal Comune - dove siamo stati precursori del progetto - alla Regione, abbiamo sempre sostenuto con vigore la candidatura di Torino perché certi che la nostra città avesse tutti numeri per diventare capitale europea della musica. Ora che questo è stato riconosciuto anche a livello nazionale, non possiamo che dirci estremamente soddisfatti. Il nostro impegno ha dato i suoi frutti. Tutta l’Europa, se non addirittura tutto il mondo, ci guarderà e parlerà di noi”. Già m'immagino l'Europa, anzi tutto il mondo che si ferma per guardare Torino e l'Eurosong, che manco lo sbarco sulla Luna. Devo essermi perso qualcosa. Di sicuro il termine "precursore" è quantomeno esagerato: dagli archivi emergono infatti una mozione della consigliera comunale Parlacino presentata il 24 maggio, quindi all'indomani dell'annuncio di Appendino di voler candidare Torino; mentre in capo alla consigliera regionale Zambaia risulta un ordine del giorno pro-Eurosong presentato il 15 giugno e approvato il 3 agosto, nonché una dichiarazione in tal senso datata 5 luglio. Volonterosi sì, precursori no: esageruma nen.
But the winner is... Sara Zambaia (Lega): “Una designazione in cui abbiamo fortemente creduto fin dal primo giorno. Dal Comune - dove siamo stati precursori del progetto - alla Regione, abbiamo sempre sostenuto con vigore la candidatura di Torino perché certi che la nostra città avesse tutti numeri per diventare capitale europea della musica. Ora che questo è stato riconosciuto anche a livello nazionale, non possiamo che dirci estremamente soddisfatti. Il nostro impegno ha dato i suoi frutti. Tutta l’Europa, se non addirittura tutto il mondo, ci guarderà e parlerà di noi”. Già m'immagino l'Europa, anzi tutto il mondo che si ferma per guardare Torino e l'Eurosong, che manco lo sbarco sulla Luna. Devo essermi perso qualcosa. Di sicuro il termine "precursore" è quantomeno esagerato: dagli archivi emergono infatti una mozione della consigliera comunale Parlacino presentata il 24 maggio, quindi all'indomani dell'annuncio di Appendino di voler candidare Torino; mentre in capo alla consigliera regionale Zambaia risulta un ordine del giorno pro-Eurosong presentato il 15 giugno e approvato il 3 agosto, nonché una dichiarazione in tal senso datata 5 luglio. Volonterosi sì, precursori no: esageruma nen.
Insomma, 'sti ragazzi si stanno preparando anche loro all'Eurovision Song: son già lì che se la sonano e se la cantano.
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