Il valzer degli addii. Il Classical Music Festival saluta, E se ne va? |
Bisognerà adesso vedere se l'amministrazione cinquestelle vorrà mantenere in vita il festival, partorito appena un anno fa dalla giunta Fassino.
E' cultura per i cittadini o per l'élite? E' partecipato dalle periferie? Valorizza la creatività locale? Porta o non porta ricadute sul territorio? E se le porta, siamo sicuri che nessuno si faccia male?
Ah, saperlo.
Vedrò di informarmi, non appena avrò capito a chi devo domandare, se all'Appendino o alla Leon o a Giordana.
Intanto, leggo con affettuosa melancolìa la frase che chiude il comunicato diffuso dall'Ufficio stampa municipale, e che suona quasi come un'invocazione di mercé ai nuovi padroni: "Il Torino Classical Music Festival è entrato nel cuore delle persone perché è una grande festa popolare, gratuita, per favorire la partecipazione autentica degli appassionati e del pubblico che spesso per la prima volta si affaccia all’eccezionale patrimonio della musica d’arte. Se questo era l’obiettivo, è stato centrato in pieno".
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