Meraviglia pura. Il retablo del Maestro di Castelsardo. |
Per quanto mi riguarda - e chiamatemi pure fesso - sono pronto a dimenticare commissioni, interessi e costi assortiti di fronte al sublime "retablo di San Pietro" dell'adorato Maestro di Castelsardo: lo incontrai anni fa in pessime e tristissime condizioni nella chiesetta di Tuili, in Sardegna, e l'ho rivisto splendido splendente l'altro giorno alla Venaria; e quasi mi commuovevo, come quando ritrovi in salute un caro amico scampato a una grave malattia.
A Pasqua una sfida fra mostre
Bando ai sentimentalismi. Di fatto, la Reggia adesso dispone di una potenza di fuoco espositiva da paura, e guarda con fiducia al weekend pasquale. Le premesse per un buon risultato ci sono. Sabato scorso, 24 marzo, hanno staccato 2985 biglietti: 1146 per la visita alla sola Reggia, 63 per i giardini, 495 per le carrozze della Regia Scuderia, 490 per "Genio e maestria" e ben 791 per "Genesi" di Salgado. Direi che Salgado dà chiari segni di una vocazione blockbuster: domenica 25 a polverizzato i competitor, staccando 1277 biglietti su un totale di 3738. Seguono la Reggia con 1177, "Genio e maestria" con 601, la Scuderia con 511 e i giardini con 172. E' una nobile sfida, ma io tifo per il Maestro di Castelsardo: andate a vederlo, lui e Pietro da Cortona, Taddeo di Bartolo, Bernardo Bellotto, Jacopo e Giovanni Bellini e tutti gli altri maestri, celebri o anomini, i cui capolavori fanno di "Restituzioni" uno straordinario e imperdibile "temporary museum".P.S. Lo stagionale profluvio d'inaugurazioni, unito a una certa mia svogliatezza, mi hanno impedito finora di parlarvi di altre buone mostre di recente aperte in città: penso soprattutto a "Carlo Magno va alla guerra" di Palazzo Madama, oppure alla programmazione delle Ogr, che hanno presentato stamattina ma io avevo i giardinieri a casa. Nessuno se l'abbia a male. Faccio quel che posso, quando ne ho voglia. E quando la voglia non c'è, non faccio. Altrimenti diventa un lavoro.
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