Così ieri il sindaco/presidente ha annunciato con apposita lettera a presidente, vicepresidenti e capigruppo in Consiglio comunale la sua intenzione di nominare Guerzoni perché, scrive, "possiede i requisiti di professionalità e competenza... come peraltro evidenziato dal curricula vitae consultabile sul sito www.comune.torino.it/servizionline/nomine/".
Chiara, permettimi un sommesso appunto e una rivelazione: il Guerzoni può avere un solo "curriculum" vitae, a meno che non sia un uomo dalle molte vite. "Curricula" è il plurale (latino) di "curriculum": un curriculum, due curricula. Non è un singolare, come credete tu che firmi e i tuoi funzionari che scrivono certi strafalcioni. Almeno nei documenti ufficiali sforzatevi di evitare certe asinate che non si possono vedere.
Vabbé, non sottilizziamo: mica stiamo a parlare di cultura, in fondo. Stiamo a parlare di una vicenda ormai del tutto incomprensibile, con un sovrintendente divisivo e oggetto di critiche gravi e dannose per il buon nome del Regio; e con un sindaco/presidente decisissimo a riconfermare quel sovrintendente a dispetto di qualsiasi ragionevole considerazione di opportunità.
Il nome di Guerzoni, avrà pensato la nostra, dovrebbe rabbonire sia le fondazioni bancarie, che lo hanno spedito al Regio perché rabberciasse la baracca; sia il ministro Bonisoli, al quale Graziosi proprio non piace, però gli piace il Piano industriale, e chissà mai che con Guerzoni nel Cdi il ministro si decida a cacciare per davvero gli 8,5 milioni promessi come finanziamento extra.
Com'è simpatica tradizione del Comune di Torino, per scegliere il suo rappresentate al Regio Chiarabella aveva pubblicato un "avviso di nomina" che scadeva il 21 maggio. A dire il vero, mi sembra di ricordare che il 21 la candidatura di Guerzoni ancora non risultasse. Ma potrei sbagliare. E comunque poco male: dopo tanti sgradevoli precedenti (qui c'è tutta la storiaccia) i nostri zuavi adesso piazzano in bella evidenza la famosa clausola di salvaguardia ("Le dichiarazioni pervenute successivamente potranno essere prese in considerazione nei casi in cui ciò sia compatibile con le singole scadenze ed i tempi tecnici di effettuazione delle nomine") che - nell'ottica della famosa trasparenza - dice in sostanza: "Si candidi chi vuole, noi nominiamo chi ci pare". Guarda caso, tale "clausola" appare giusto nell'avviso per il Regio; in altri no. Si chiama "certezza del diritto".
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