Il Forte di Exilles a primavera: ma questa primavera può essere maledetta |
Quello del Forte di Exilles è davvero un casino del diavolo.Un mistero avvolto in un enigma. Ieri dall’assessorato regionale alla Cultura
mi dicevano che “tra i soggetti interessati a farsi carico del Forte, aderendo
al bando, potrebbe esserci il Salone del Libro”. A parte che il bando forse non
lo possono fare, oggi scopro che il
Salone del Libro è interessato eccome: per vie molto traverse risulta a GabosuTorino che sarebbero già
avviati discorsi molto seri, e si discute di un possibile “protocollo d’intesa”
per svolgere attività al Forte. Ma – sempre a quanto è dato di capire, e vi
assicuro che non è facile – c’è una sorpresa, di cui mi pregio di avvertire
anche gli uffici dell’assessorato alla Cultura: il presidente Picchioni sta parlando di
Exilles con l’assessorato alla Montagna. Insomma, ma in Regione lo sanno o no, chi deve occuparsi di questo sventurato Forte?
C’è di più: la celebre “unione di Comuni” che - scrivevano
le ragazze Picchi e Tiraboschi già lo scorso luglio – dovrà avere un ruolo
centrale nella gestione del Forte, al momento non esiste; in compenso fa
litigare, perché – mi dicono – prevede l’accorpamento di realtà differentissime
dal punto di vista economico, turistico e demografico (si va da Bardonecchia a
Chiomonte). Prima ancora che il progetto di questa fantomatica unione venga
formalizzato, i vari amministratori locali si accapigliano su competenze e
mansioni.
Con tanta chiarezza progettuale, è difficile risolvere la
questione-Exilles entro il 17 maggio, quando scade la convenzione con il Museo
della Montagna. Ma proprio a maggio il Forte deve riaprire: e allora chi lo
riapre? Il trust dei cervelli di via Bertola, come vi ho detto, pensa di
prorogare la convenzione con il Museo della Montagna. Bisogna però vedere se il
Museo della Montagna ha voglia di farsela prorogare. O meglio, immagino che la
risposta del Museo della Montagna potrebbe essere questa: un conto è se mi proroghi
la convenzione per un paio di mesi, giusto per evitarti una figura di emme e
scaricare sulle mie spalle tutti i casini; un altro conto è se mi offri una proroga
seria. Cosa intendano per “serio” al Museo della Montagna, in termini temporali
ed economici, io non lo so.
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