Passa ai contenuti principali

BEPPE CARLETTI E L'ADDIO DI GUCCINI

Beppe Carletti con la maglia della Juve
Ieri pomeriggio all'Unione Industriale ho accompagnato Beppe Carletti, il leader dei Nomadi, nella presentazione del suo libro autobiografico "Io Vagabondo". Beppe era molto felice perché prima dell'incontro è arrivata una rappresentate della Juventus (la sua squadra del cuore) che gli ha portato un regalo personale del presidente Andrea Agnelli: una maglia bianconera con il nome Nomadi e il numero 50 (gli anni di carriera della band). Durante la conferenza Beppe ha raccontato un sacco di aneddoti curiosi e divertenti di mezzo secolo di musica. Uno ve lo voglio riferire, perché mi pare sia inedito: si riferisce alla decisione di Francesco Guccini di ritirarsi dalle scene. "Guccini lo confidò una sera - ricorda Carletti - a me e a Zucchero. C'era stata una partita di calcio benefica, alla quale Francesco aveva partecipato solo come spettatore, e io avevo giocato giusto due minuti. Ma dopo la partita ci fu la cena, e alla fine rimanemmo noi tre soli, al ristorante. Ce la raccontammo fino a tardi, cantammo insieme qualche canzone, e alla fine Francesco ci disse 'Sapete? Sono stanco di concerti, ho deciso di smettere di andare in giro'. Zucchero era costernato: 'Ma non puoi, gli ripeteva, i concerti sono bellissimi'. Francesco fu irremovibile, 'sì, sono bellissimi, ma io non me la sento più'. Fummo davvero dispiaciuti".

Commenti

Post popolari in questo blog

L'AFFONDAMENTO DELLA SEYMANDI

William Turner, "Il Naufragio" Cristina Seymandi Tanto tuonò che piovve. Sicché posso abbandonare, almeno per un post, la spiacevole incombenza di monitorare i contraccolpi dell'emergenza virale. La storia è questa. Ieri in Consiglio comunale un'interpellanza generale ( qui il testo ) firmata pure da alcuni esponenti grillini o ex grillini, ha fatto le pulci a Cristina Seymandi, figura emergente del sottogoverno cinquestelle che taluni vedono come ideale continuatrice, a Palazzo Civico, del "potere eccentrico" di Paolo Giordana prima e di Luca Pasquaretta poi . E che, come i predecessori, è riuscita a star sulle palle pure ai suoi, non soltanto a quelli dell'opposizione. L'interpellanza prendeva spunto dell'ultima impresa della Seymandi, la mancata "regata di Carnevale" , ma metteva sotto accusa l'intero rapporto fra costei, Chiarabella e l'assessore Unia, di cui è staffista. Alla fine Chiarabella, nell'angolo, h

LE RIVELAZIONI DI SANGIU: "GRECO NON HA DECIFRATO LA STELE DI ROSETTA". E ADESSO DIREI CHE BASTA

È una storia da dimenticare È una storia da non raccontare È una storia un po' complicata È una storia sbagliata Cominciò con la luna sul posto E finì con un fiume di inchiostro È una storia un poco scontata È una storia sbagliata La ridicola pantomima è finita com'era cominciata, sempre con un tizio che giudica un egittologo senza sapere un cazzo d'egittologia. Il fratello d'Italia laureato in giurisprudenza Maurizio Marrone pontifica che Christian Greco è un egittologo scarso , e - dopo una settimana di silenzi imbarazzant i, strepiti da lavandaie e minchiate alla membro di segugio  blaterate da una scelta schiera di perdigiorno presenzialisti e critici col ciuffo - un altro fratello d'Italia, il giornalista Gennaro Sangiuliano, sancisce che no, Greco è "un apprezzato egittologo" benché - sfigatone! - "non abbia decifrato la stele di Rosetta" (questo è un capolavoro comico, non siete d'accordo?).  Il presidente della Regione Cirio s'a

BASIC BASE

Il nuovo direttore del Tff La  nomina di Giuliobase alla direzione del Torino Film Festival  è ampiamente trattata sul Corriere di Torino di stamattina: c'è un mio modesto commento , ma soprattutto c'è una magistrale intervista al neodirettore, firmata dall'esperto collega Fabrizio Dividi. Vi consiglio di leggervela da cima a fondo (sul cartaceo, o  a questo link ): vale da sola ben più del prezzo del giornale. Ed è talmente bella che mi permetto di estrapolarne alcuni passaggi, che giudico particolarmente significativi. Ecco qui le domande e le risposte che più mi hanno entusiasmato. In neretto le domande, in chiaro le risposte, in corsivo le mie chiose: Emozionato a dover essere «profeta in patria»?  «Ovvio, ma studierò. In questo anno e mezzo studierò e tiferò per Steve Della Casa e per il suo festival, ma sempre stando un passo indietro, con umiltà e discrezione».  Qualcuno lo avverta: l'hanno nominato per l'edizione 2024. Ciò significa che dovrà cominciare a la