"Scusi, sindaco, ci sarebbe ancora quel piccolo sospeso...". Nespolo a colloquio con Fassino |
Naturalmente nessuno ha fatto domande.
In verità io ne avevo una, di domanda. Giusto a proposito del sostegno delle pubbliche amministrazioni. Ma poiché c'erano sia Fassino (impegnato nelle relazioni internazionali con Air France) sia la sua fiammeggiante portavoce, ho pensato che non potevo rovinargli la festa due volte nel giro di dieci giorni. Quindi la domanda, a Barbera, gliel'ho posta in privato. Gli ho chiesto a che punto stavano con il contributo del Comune. Avete presente, no? Quel residuo credito di un milione e 400 mila euro che Fassino aveva provato a saldare cedendo al Museo la proprietà del cinema Massimo. Salvo poi saviamente ripensarci, dato che al Museo servono soldi, e il Massimo non se lo può vendere poiché gli serve per proiettarci i film, sennò che Museo del Cinema sarebbe?
Barbera prova l'uniforme da groom |
"Allora - ho domandato a Barbera stamattina, appena terminata la conferenza stampa - a che punto siete?". Barbera mi ha risposto che sono al punto di qualche giorno fa, quand'era saltata fuori l'idea di dare al Museo la gestione dell'ascensore della Mole, oggi appannaggio di Gtt. In effetti sembra una cosa redditizia. Un sacco di visitatori sale con l'ascensore fino in cima alla Mole, e il biglietto costa 6 euro. Sembra. Ma la cautela è d'obbligo. Proprio stasera Barbera andava dal commercialista a farsi fare due conti. La settimana prossima dovrebbe esserci un incontro col sindaco per decidere la faccenda. Il problema è che tirare su un milione e 400 mila euro a botte di 6 euro a biglietto, pare lunga. Aggiungete che da quei 6 euro bisogna sottrare il costo del personale, l'elettricità, e la manutenzione ordinaria e straordinaria dell'ascensore medesimo. Che in quanto a spesa non è esattamente come la manutenzione della caldaia di casa.
Barbera aspetta di vedere i conti. E prepara la divisa da ascensorista.
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