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Le mani sull'Oscar: il presidente del Museo, Nespolo |
Di sicuro non si sono messi d'accordo. Però è una coincidenza mica male. Manco ci fosse un piano per travolgere torinesi e turisti che un'ondata di gonne, trine e falpalà. Appena conclusa la rassegna "Voce del verbo moda" al Circolo dei Lettori, i musei sono passati dalle parole ai fatti. Ha cominciato
Palazzo Madama con "Chapeau, madame", esposizione di cappellini per signore create dalle maison e dalle modiste torinesi tra gli anni Venti e i Sessanta.
Poi ci è andata giù dura la Reggia di Venaria, con i carichi da otto di "Alta Moda, Grande Teatro". E adesso arriva il
Museo del Cinema, che ospita dal 3 aprile fino al 31 agosto "Best actress. Dive da Oscar", una bella scelta di abiti da sogno, indossati da alcune delle attrici che hanno vinto la Statuetta.
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Il tailleur di Jodie Foster |
Ci sono, tra gli originali, il memorabile Valentino di Julia Roberts, il tailleur di Armani che indossò Jodie Foster per ritirare il suo Oscar per "Il silenzio degli innocenti" (l'ha prestato la Foster in persona, che l'ha tirato fuori dal guardaroba di casa sua), e pure il celebre "non-vestito" di Cher, quello dell'88 per "Stregata dalla luna": quanto di più osé si sia mai visto a una cerimonia degli Oscar.
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Il "non vestito" di Cher |
In più, alla Mole sono esposti vari abiti di scena, tutti ovviamente autentici, indossati da Meryl Streep, Nicole Kidman ed Emma Thompson in film che hanno fruttato l'agognata Statuetta. E alle pareti ci sono un gran numero di figurini, compreso quello di Armani per il vestito che Cate Blachett indossava quest'anno. La mostra continua poi con una serie di memorabilia della cerimonia degli Academy Awards, dai biglietti d'invito ai manifesti pubblicitari. Bella mostra, in attesa di quella che a ottobre il Museo del Cinema dedicherà a Sergio Leone a mezzo secolo dall'uscita nelle sale di "Per un pugno di dollari".
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