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PRERAFFAELLITI E JAZZ: TORINO TENTA L'ACCOPPIATA

"Ecce ancilla Domini!" di Dante Gabriel Rossetti

E' da urlo. La più bella mostra che abbia visto da tempo. Sarò anche partigiano, dato che li adoro, ma i Preraffaelliti a Palazzo Chiablese sono più che imperdibili. Sono fondamentali. Bellezza pura. Il meglio che possiate sperare di vedere se non andate direttamente alla Tate Gallery di Londra, da dove arriva questa mostra che chiude a Torino il suo tour mondiale - dopo Mosca, Tokyo e Washington - in cui è stata vista da almeno un milione di visitatori.
I visitatori sono il punto cruciale. La mostra è organizzata dal Il Sole24Ore Cultura: il Comune ha preso al volo l'occasione e se l'è beccata gratis, limitandosi a offrire la sede.
Un esempio di collaborazione privato-pubblico. Ma per pagarsi la mostra deve raggiungere almeno le 130 mila presenze. Ne merita almeno tre volte tanto, certo. Il problema è la breve durata, nemmeno tre mesi: chiuderà il 13 luglio. Secondo me, però, ce la fanno. La corsa parte già da questo mega ponte, da domani fino al Primo Maggio, quando a Torino sono attesi turisti a frotte. Per ottimizzare le opportunità, quelli dell'organizzazione andranno a distribuire i volantini della mostra davanti all'Auditorium in occasione dei concerti pomeridiani di Jazz Festival. Il piano, astutissimo, è intercettare il pubblico jazzofilo, notoriamente acculturato: tra la fine del concerto pomeridiano in via Rossini e l'inizio di quello serale in piazza Castello, avranno giusto il tempo per andare a Palazzo Chiablese (che è proprio lì, affacciato su piazzetta Reale, e godersi 70 opere di Dante Gabriel Rossetti, John Everett Millais, Ford Madox Brown e gli altri. Ripeto, la mostra è da urlo. E i quadri che vorreste vedere ci sono tutti, da "Ofelia" a "Claudio e Isabella", da "Ecce ancilla Domini!" a "La bella Isotta".
Ofelia reginetta del bookshop: dalle borse ai magneti
Se vi avanzano 42 euro - anzi, 36 perché c'è lo sconto-mostra - portatevi a casa il catalogo (vale ben di più di quel che costa) con tutti i quadri esposti e quattro saggi degni dell'occasione. Menzione speciale per quello di Luca Beatrice, che racconta gli influssi dei Preraffaelliti sulla nostra cultura contemporanea, dalla moda al rock
Un passaggio al bookshop comunque s'impone: finalmente un servizio al livello delle grandi mostre internazionali, con i gadget della Tate. Ofelia ve la ritrovate pure sui portapenne. Da sballo per gli amanti dell'oggettistica legata all'arte, o del kitsch in genere.
Info http://www.mostrapreraffaelliti.it/

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