Qualche ora fa è arrivato un commento al post "Vignale e Coppola all'assedio di Exilles" che ho pensato bene di richiamare qui: mi pare importante. Dunque, il commento è questo:
"Abbiamo letto il testo che non cita i recenti accordi tra la Regione e il Museo sul Forte di Exilles.
La convenzione tra la Regione Piemonte e il Museo scadrà il prossimo 17 maggio. Dopo una serie di incontri la Direzione Cultura – a cui fa capo la predetta Convenzione, coinvolgendo anche la Direzione Patrimonio – con lettera del 27 marzo 2014, ci ha richiesto di sospendere la dismissione del Forte, predisporre la prosecuzione dei contratti e i relativi preventivi di spesa, prevedere una riapertura a breve, anticipando specifico provvedimento della Giunta regionale. Il Museo il 28 marzo 2014 ha risposto con puntale lettera d’accettazione.Non abbiamo ricevuto altre comunicazioni ufficiali a modifica di questi accordi".
Sotto, ci sono le firme di Osvaldo Marengo, presidente del Cai Torino, e di Aldo Audisio, direttore del Museo della Montagna.
Premetto che il mio "testo" non citava i "recenti accordi" per il semplice motivo che li ignoravo; e nessuno di coloro con i quali ho parlato vi ha accennato. Ho come il sospetto, peraltro, che alcuni degli interessati non ne sappiano nulla. O fingano di non saperne nulla.
Mi domando ora quali conseguenze comportino questi "recenti accordi". Non azzardo ipotesi, ma avverto un vago sentore di guai. Guai non so bene di che genere e per chi, ma il profumo è nell'aria.
Vedrò di informarmi.
Mi colpisce però una curiosa coincidenza temporale. I responsabili del Museo della Montagna precisano che la lettera con la quale la Direzione dell'assessorato alla Cultura gli ha chiesto di sospendere la dismissione del Forte è del 27 marzo. Combinazione, proprio il giorno successivo la pubblicazione su GaboSuTorino del post "Il forte di Exilles piace al Salone" in cui rivelavo i particolari di un progetto, quello del coinvolgimento del Salone (e di altre realtà) nella gestione di Exilles, che - questo lo so per certo - sta particolarmente a cuore all'assessore alla Montagna Gianluca Vignale.
Sta di fatto che il forte di Exilles è più che mai sotto assedio. Per espugnarlo, suggerisco di servirsi dello stravagante ascensore nella roccia, costato 5 milioni di euro e inaugurato nel 2011 per portare più comodamente al forte i turisti che non ci sono.
Il Taj Mahal dell'inutilità.
"Abbiamo letto il testo che non cita i recenti accordi tra la Regione e il Museo sul Forte di Exilles.
La convenzione tra la Regione Piemonte e il Museo scadrà il prossimo 17 maggio. Dopo una serie di incontri la Direzione Cultura – a cui fa capo la predetta Convenzione, coinvolgendo anche la Direzione Patrimonio – con lettera del 27 marzo 2014, ci ha richiesto di sospendere la dismissione del Forte, predisporre la prosecuzione dei contratti e i relativi preventivi di spesa, prevedere una riapertura a breve, anticipando specifico provvedimento della Giunta regionale. Il Museo il 28 marzo 2014 ha risposto con puntale lettera d’accettazione.Non abbiamo ricevuto altre comunicazioni ufficiali a modifica di questi accordi".
Sotto, ci sono le firme di Osvaldo Marengo, presidente del Cai Torino, e di Aldo Audisio, direttore del Museo della Montagna.
L'ascensore nella roccia. Genialata |
Mi domando ora quali conseguenze comportino questi "recenti accordi". Non azzardo ipotesi, ma avverto un vago sentore di guai. Guai non so bene di che genere e per chi, ma il profumo è nell'aria.
Vedrò di informarmi.
Mi colpisce però una curiosa coincidenza temporale. I responsabili del Museo della Montagna precisano che la lettera con la quale la Direzione dell'assessorato alla Cultura gli ha chiesto di sospendere la dismissione del Forte è del 27 marzo. Combinazione, proprio il giorno successivo la pubblicazione su GaboSuTorino del post "Il forte di Exilles piace al Salone" in cui rivelavo i particolari di un progetto, quello del coinvolgimento del Salone (e di altre realtà) nella gestione di Exilles, che - questo lo so per certo - sta particolarmente a cuore all'assessore alla Montagna Gianluca Vignale.
Sta di fatto che il forte di Exilles è più che mai sotto assedio. Per espugnarlo, suggerisco di servirsi dello stravagante ascensore nella roccia, costato 5 milioni di euro e inaugurato nel 2011 per portare più comodamente al forte i turisti che non ci sono.
Il Taj Mahal dell'inutilità.
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