|
Piero Fassino (al centro nella foto, in uno dei suoi più riusciti travestimenti) guida l'assalto al Castello di Rivoli |
L'affare si ingrossa. Come vi avevo anticipato, Fassino
è deciso a salvare - conquistandolo - il Castello di Rivoli, proprio mentre
la Regione medita di sganciarsene uscendo dalla Fondazione che lo amministra. Il sindaco a quanto sento dire sarebbe già molto avanti con il suo piano. La road map è questa: il Comune di Torino ingloba Rivoli nella Fondazione Torino Musei, approfittando del fatto che
il Castello avrà un direttore unico con la Gam. Preciso: non nasce nessuna nuova Superfondazione, si tratta semplicemente di un'annessione. Però Fassino si è coperto sul piano economico: ovvero ha strappato a Chiamparino (o chi per esso) l'impegno a garantire comunque la partecipazione finanziaria della Regione su Rivoli. Insomma, a cacciare i soldi. Peccato che intanto al Castello - mi fanno notare - non era pervenuti (al 31 dicembre) 75 mila euro dovuti dalla Città di Torino per la quota associativa del 2014. Classica situazione alla Conte Mascetti, direi.
Castello che viene, castello che va
Comunque, Una volta conquistato il Castello di Rivoli la Fondazione Torino Musei dovrebbe però abbandonare il Borgo Medievale, mettendolo a bando, com'era nelle intenzioni della presidente Asproni prima dello
sfortunato tentativo di rifilarlo al Circolo dei Lettori. Un anno fa
l'Asproni era già molto avanti nella trattativa con un gruppo francese interessato (all'epoca) a trasformare il capolavoro di D'Andrade in un parco tematico. Ora, a quanto risulta, l'interesse dei francesi sarebbe scemato: ma
non è escluso un ritorno di fiamma, o l'arrivo di altri soggetti interessati al business.
Questo si dice. Per sondare l'attendibilità delle voci, ho domandato al presidente della Commissione cultura Luca Cassiani un parere sul piano-Rivoli di Fassino: lui mi ha risposto che non ha nulla in contrario, a condizione che l'impegno finanziario della Regione sia chiaro e definitivo. Quindi, indirettamente, mi ha confermato che il progetto c'è.
Nessun taglio in Comune?
En passant, Cassiani mi ha dato una buona notizia: pare che Fassino abbia già detto al suo assessore al Bilancio, il severo Passoni, che nel 2015 non intende diminuire di un centesimo rispetto al 2014 l'investimento del Comune nella cultura, e che anzi vuole trasferire l'intero stanziamento in spesa corrente, per garantirne l'effettiva disponibilità.
Commenti
Posta un commento