Ricevo e volentieri pubblico:
Il Museo Egizio intitola a Silvio Curto la sua Biblioteca, strumento indispensabile per un ente di ricerca che vuole tornare a essere un punto di riferimento internazionale per l’egittologia.
Il professor Curto, egittologo e direttore del Museo dal 1964 al 1986, fornì un importante contributo al potenziamento del fondo librario formatosi in Museo già a partire dalla sua fondazione, nel 1824, grazie ai numerosi contatti con la Biblioteca del Collège de France di Parigi, allora la migliore in Europa e all’impegnativa ricerca di testi nelle librerie antiquarie di mezza Europa e de Il Cairo. Nel 1969, oltre a importanti altre donazioni, si aggiunse il lascito della biblioteca privata di Giuseppe Botti, dando vita ad una biblioteca unica in Italia grazie al ricco patrimonio fortemente specializzato in testi di argomento egittologico.
Oggi la Biblioteca comprende circa 7400 volumi monografici, 2100 volumi di periodici, 171 opuscoli, 182 tesi di laurea, microfilm e il fondo della Biblioteca Botti (circa 500 volumi tra monografie e periodici). Inoltre, da gennaio 2016 si è arricchita di 125 volumi, che offrono un ulteriore supporto alle attività di ricerca scientifica del Museo e della comunità di studiosi internazionali. Tra i testi più antichi e significativi ci sono: “Description de l’Egypte”, una raccolta composta di undici volumi che riportano i risultati delle ricerche condotte in Egitto, da parte di numerosi studiosi, tecnici e disegnatori al seguito di Napoleone durante la campagna d’Egitto (1798-1801); “Denkmaeler aus Aegypten und Aethiopien”, che racconta la spedizione scientifica, in Egitto e in Nubia, condotta da Richard Karl Lepsius e il testo “Monumenti dell'Egitto e della Nubia” dell’autore Ippolito Rosellini, egittologo pisano che, tra il 1828 e il 1829, diresse con Jean François Champollion la spedizione franco-toscana in Egitto e in Nubia.
Il Museo Egizio intitola a Silvio Curto la sua Biblioteca, strumento indispensabile per un ente di ricerca che vuole tornare a essere un punto di riferimento internazionale per l’egittologia.
Il professor Curto, egittologo e direttore del Museo dal 1964 al 1986, fornì un importante contributo al potenziamento del fondo librario formatosi in Museo già a partire dalla sua fondazione, nel 1824, grazie ai numerosi contatti con la Biblioteca del Collège de France di Parigi, allora la migliore in Europa e all’impegnativa ricerca di testi nelle librerie antiquarie di mezza Europa e de Il Cairo. Nel 1969, oltre a importanti altre donazioni, si aggiunse il lascito della biblioteca privata di Giuseppe Botti, dando vita ad una biblioteca unica in Italia grazie al ricco patrimonio fortemente specializzato in testi di argomento egittologico.
Oggi la Biblioteca comprende circa 7400 volumi monografici, 2100 volumi di periodici, 171 opuscoli, 182 tesi di laurea, microfilm e il fondo della Biblioteca Botti (circa 500 volumi tra monografie e periodici). Inoltre, da gennaio 2016 si è arricchita di 125 volumi, che offrono un ulteriore supporto alle attività di ricerca scientifica del Museo e della comunità di studiosi internazionali. Tra i testi più antichi e significativi ci sono: “Description de l’Egypte”, una raccolta composta di undici volumi che riportano i risultati delle ricerche condotte in Egitto, da parte di numerosi studiosi, tecnici e disegnatori al seguito di Napoleone durante la campagna d’Egitto (1798-1801); “Denkmaeler aus Aegypten und Aethiopien”, che racconta la spedizione scientifica, in Egitto e in Nubia, condotta da Richard Karl Lepsius e il testo “Monumenti dell'Egitto e della Nubia” dell’autore Ippolito Rosellini, egittologo pisano che, tra il 1828 e il 1829, diresse con Jean François Champollion la spedizione franco-toscana in Egitto e in Nubia.
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