Il manifesto della mostra all'Albertina |
Per il finissage di martedì 13 dicembre, invece, è in programma alle 18 un incontro con Paolo Bacilieri, oggi considerato uno dei disegnatori più originali del fumetto italiano, già autore di alcune storie dylandoghiane (tra cui “Il mostruoso banchetto”) e di recente ingaggiato stabilmente nello staff della serie.
Filippo Lippi, "Ss. Agostino e Ambrogio" |
Ad ogni modo. Il richiamo di Dylan Dog ha attratto un pubblico che all'Albertina non s'era mai visto tanto numeroso. E l'idea di accostare in ogni sala le tavole a fumetti e le opere della collezione d'arte antica, oltre a creare un contrasto interessante, ha fatto sì che i visitatori dylaniati scoprissero anche i tesori della Pinacoteca. Dal che lo stupefatto compiacimento di Fiorenzo Alfieri e Salvo Bitonti, presidente e direttore dell’Accademia Albertina di Belle Arti, “per i risultati della mostra che, in meno di un mese, ha portato migliaia di persone nelle sale, facendo in contemporanea incontrare un pubblico nuovo con i capolavori della sua ricca collezione di arte antica”. Credo che i due si stiano mordendo le mani per non averci creduto fino in fondo: la mostra dura neppure un mese, dal 18 novembre al 13 dicembre, mentre valeva la pena di sfruttarne più a lungo l'effetto-traino. Io stesso l'ho visitata due volte, trovando la Pinacoteca sempre affollata: roba che non avevo mai visto né immaginato di vedere.
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